Duro attacco di Elleinstein al «filosovietico» Marchais di Jean Elleinstein

Duro attacco di Elleinstein al «filosovietico» Marchais Per la posizione assunta sul caso Afghanistan Duro attacco di Elleinstein al «filosovietico» Marchais PARIGI — In un articolo intitolato «Mosca-Canossa- lo storico comunista Jean Elleinstein critica sul quotidiano parigino Le Monde, in occasione del viaggio in Urss del segretario del pcf Georges Marchais, non solo la posizione assunta dal partito comunista francese nei confronti dell'intervento sovietico in Afghanistan, ma più in generale la politica del partito. «In questo inizio del 1980 la cortina di ferro della storia è caduta su di noi — scrive — maneggiata da una direzione incapace di dominare gli avvenimenti e che manca del coraggio necessario per affrontare la realtà del nostro tempo e del nostro paese». Lo storico francese afferma poi die per quanto riguarda l'indipendenza del pcf nei confronti dei sovietici, «essa non è che un vecchio abito tarlato riposto in solaio». «Il modo in cui il partito comunista francese ha reagito di fronte all'intervento sovietico in Afghanistan è significativo del suo orientamento filo-sovietico», scrive ancora lo storico che è considerato il capofila della contestazione «liberale- all'interno del partito. Il pcf. «gettata alle ortiche l'unione delle sinistre», «rinviata alle calende sovietiche la democratizzazione interna del partito» ha scelto «l'isolamento», tornando alla politica delle «certezze», vale a dire «quelle che la direzione indica come tali». In questa prospettiva — egli afferma — bisogna collocare il viaggio a Mosca di Marchais. Dopo aver rimproverato al pcf di non criticare «neppure un aspetto della politica estera sovietica» e di limitarsi per quanto riguarda la difesa dei diritti civili ad articoli di giornali, «presto dimenticati in nome della lotta di classe su scala internazionale», Elleinstein afferma che «non è andando a Canossa che si aiuteranno le forze per la pace e per le riforme che esistono in Urss, ma al contrario»; «rafforzare il campo dei falchi è rendere il peggior servizio alla pace», dice Elleinstein, il quale afferma di essersi sbagliato quando dopo il XXIII Congresso del partito, svoltosi nel maggio scorso, aveva creduto alla possibilità di una svolta democratica del pcf. Commentando in prima pagina la partenza, ieri mattina, per Mosca di Marchais, a capo di una delegazione composta da Francette Lazare e Maxime Gremetz, Le Monde, in un articolo intitolato «Il pcf si stacca dall'eurocomunismo» sottolìnea «il regresso in rapporto alle convergenze manifestatesi in passato tra il pei, il partito comunista spagnolo e il pcf». // quotidiano parigino definisce un «omaggio formale» all'eurocomunismo la visita compiuta a Roma sabato scorso da Marchais per incontrarsi con il segretario del pei Enrico Berlinguer. MOSCA — La delegazione del pc francese guidata dal segretario generale del partito, Georges Marchais, è arrivata ieri sera a Mosca. L'agenzia di informazione sovietica Tass nel darne notizia ha aggiunto che la delegazione è stata accolta all'aeroporto della capitale sovietica da un gruppo di funzionari del Comitato centrale del pc sovietico, fra i quali Mikhail Suslov e Boris Ponomarev.

Persone citate: Boris Ponomarev, Enrico Berlinguer, Georges Marchais, Marchais, Maxime Gremetz, Mikhail Suslov