I lavoratori sono soddisfatti

I lavoratori sono soddisfatti I lavoratori sono soddisfatti DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VERBANIA — Soddisfazione, entusiasmo, sensazione di sollievo come accade a chi — scampato a un grosso pericolo — respira di nuovo a pieni polmoni? • Tutte e tre le cose messe assieme —rispondono i lavoratori assiepati all'ingresso della Montefibre di Pallanza — perché l'intesa per la riapertura della fabbrica era nei desideri di tutti noi, ma nessuno immaginava che l'accordo sarebbe stato raggiunto nella notte fra venerdì e ieri al ministero del Lavoro. Non se n'abbia a male Von. Scotti, ma d'ora in poi, quando lo sentiremo nominare, penseremo a lui come a una Befana in pantaloni'. Il cronista raccoglie dichiarazioni distese, senza risentimenti e residui rabbiosi, rara condizione nel turbolento mondo del lavoro del nostri giorni. Eppure la vertenza sindacale della Montefibre è stata assai problematica, ha avuto momenti drammatici per le nere prospettive — un vasto territorio con l'economia in ginocchio — che si profilavano nel novembre scorso. La sequenza sintetica è stata questa: all'Inizio di novembre, la direzione della Montefibre annunciava la Cassa integrazione a zero ore per 600 dipendenti; la necessità di un aumento dei ritmi di produzione; la Cassa integrazione per altri 200 dipendenti entro l'anno. Il sindacato rifiutava in blocco la decisione padronale; il 3 dicembre i lavoratori passavano all'autogestione, successiva all'invio di una serie di lettere di licenziamento. Autogestione durata fino alla vigilia di Natale e tramutatasi in occupazione della fabbrica, appena la mancanza di materie aveva impedito la continuità produttiva. Se mai qualcuno vorrà scrivere la cronaca dettagliata di questo periodo, non potrà attingere a un solo punto violento, d'intolleranza, d'Inciviltà. Non un pur piccolo vetro è andato in frantumi, non c'è impianto che abbia subito una scalfittura. La 'lotta democratica'. Immagine e frase alla quale spesso ricorre chi è pronto Invece a procurar fratture (o peggio) al prossimo, qui alla Montefibre è stata effettiva pratica quotidiana negli ultimi due mesi. E alla fine è passata la linea del sindacato, ossia il punto di vista dei lavoratori. -Per una spiccata coscienza sindacale — si chiede Ermes Isella, del consiglio di fabbrica oppure per una maturità anche politica dei lavoratori di Pallanza? Un fatto è certo: accanto a 2700 dipendenti in lotta, mai come in questa occasione s'è visto un movimento di compatta, sofferta solidarietà popolare. Opinione pubblica, autorità locali e regionali, i partiti dell'arco costituzionale, lo stesso governo, gli organi d'informazione, tutti ci hanno dato una mano, hanno capito che le nostre istanze erano giuste, le nostre scelte di comportamento corrette, le nostre ragioni tutt'altro che corporative'. Isella ricorda il caso («unico in Italia: dice) di un prefetto, quello di Novara, che emette un'ordinanza per 11 ritiro delle lettere di licenziamento spedite dalla Montefibre. 'Un atto significativo — commenta il sindacalista — motivato da preoccupazioni di ordine pubblico, ufficialmente, ma che noi abbiamo interpretato come un riconoscimento indiretto della giustezza della nostra battaglia. Questa non è un'azienda da assistere, qui si fabbrica un prodotto che tiene il mercato. La gente non deve credere — ora che la situazione va verso una ragionevole normalizzazione — che sia stato compiuto un ennesimo salvataggio aziendale, a fondo perduto, ossia sulle spalle di lutti i contribuenti'. Nelle cronache sindacali, aggiunge Evelino Livieri, tecnico della Montefibre, si registrano i grossi fatti, gli accordi siglati, ma non sempre si spiega ai lettore quale sia la realtà produttiva, economica dell'azienda al centro di una bufera. 'Ebbene, la Montefibre negli ultimi due anni aveva i magazzini vuoti perché le scorte venivano costantemente esaurite tanto la richiesta era sostenuta. La nostra produzione maggiore è di "nailon 6.6 poliamminico", fibra assai maneggevole e di notevole qualità, adoperabile con qualsiasi altro filato nell'industria tessile e con decine di altre utilizzazioni, dai pneumatici ai pa-. racadute. Il 92-95 per cento del prodotto uscito dalla fabbrica è di prima scelta; siamo i soli in Italia a trattare questo materiale e fra i pochissimi in Europa, con tecnologie avanzate. Del resto, lo stesso direttore della Montefibre, Gianluigi Potetti, in un'intervista a un quotidiano, nel '78 affermava pubblicamente che le perdite del passato erano ormai dimezzate e che l'attività della fabbrica viaggiava verso il pareggio economico, come primo risultato in vista della remuneratività. Perché dunque avremmo dovuto tollerare una riduzione d'organico quasi del 35 percento?'. Di fronte ad un'assemblea affollatissima, tenuta nei locali della mensa aziendale (vi erano oltre 2500 dipendenti che straripavano nel corridoi e nelle salette laterali) ieri pomeriggio alle 17,30 la delegazione sindacale che ha sbloccato la trattativa a Roma — Lattanti, Oalafassi, Caretti, Todisco, Trafficante, Aleardi, Rampazzo, Lo Duca, Bacchetta — ha cercato di rispondere anche a questa domanda. 'Il tentativo padronale — questa l'interpretazione di Lattanti — era quello di erodere e scalzare un sindacato come la Fulc, che a Pallanza, non da oggi soltanto, si pone come un gruppo omogeneo, mai disponibile ai compromessi ambigui, mai incline ad abdicare alle sue capacità e volontà di contrattazione e di discussione sul piano tecnico, economico, sociale, politico. Abbiamo realizzato in questi ultimi due mesi, con la partecipazione di tutti i lavoratori, un episodio di lotta sindacale di elevato valore, che nessuno potrà minimizzare. Ora si tratta di farlo fruttare, di valorizzarlo, di farlo intendere come episodio nobile, esemplare, al di là delle false modestie'. L'assemblea si spellava le mani: a Capodanno nessuna delle 2700 famiglie che vivono della Montefibre aveva avuto l'animo di guardare al 1980 nascente con la speranza e la fiducia riconquistate in questa vigilia della Befana. Franco Giliberto Gli occupati, azienda per azienda Unità produttive Acerra (Filo poliestere) Porto Marcherà (fibra acrilica) Fallatila (nylon 66) Ivrea (Nylon 66 e 6) Chat Ilio n ( (Ilo cellulosico) Vercelli (flocco poliestere) ,j,eml Neofll (filo polipropilenico) Merati (flocco polipropilenico) Oggi gli addetti del gruppo Montefibre sono 8991 contro 1 9845 del "78. Nella cifra sono inclusi anche I 689 addetti della direzione centrale di Milano. Il numero delle persone in Cassa Integrazione guadagni rappresenta solo una stima, anche perché le trattative in corso e la futura applicazione del piano Montefibre potrebbero modificare radicalmente la situazione. Addetti In C.I.G. 918 — 1672 60 2004 608 1162 300 506 — 1001 500 676 — 512 —