I contributi della «colf»

I contributi della «colf» Giovedì scade il termine per i versaménti I contributi della «colf» TORINO — Giovedì 10 gennaio scade il termine per il versamento trimestrale dei contributi assicurativi a favore del lavoratori addetti al servizi domestici. La categoria conta circa 800 mila colf, ma soltanto metà di esse sono assicurate, mentre dovrebbero esserlo tutte: anche quelle già pensionate. Perché tali e soprattutto perché hanno paura che 11 marito—se occupato presso terzi anche lui — venga a perdere gli assegni familiari, moltissime colf si sottraggono all'obbligo assicurativo, magari d'accordo con le padrone di casa tutt'altro che dispiaciute, del resto, di risparmiare gli adempimenti che l'assicurazione comporta. Ma il datore di lavoro — che è responsabile del versamento dei contributi anche per la quota a carico della lavoratrice — si espone cosi alle sanzioni di legge e, nel caso di malattia o di infortunio della colf, alle conseguenze di carattere economico che possono derivarne. Ad ogni buon conto si precisa che dal 1 gennaio di quest'anno il ìlmite di reddito che condiziona la corresponsione degli assegni familiari per il coniuge a carico è stato elevato da 159 mila a 186.050 lire mensili. Il marito della colf verrebbe quindi a perdere gli assegni per la moglie soltanto se questa guadagnasse più di 186.050 lire al mese. I contributi si versano con bollettino di conto corrente postale intestato all'Inps entro i primi dieci giorni del trimestre successivo a quello a cui i contributi stessi si riferiscono e quindi: entro il 10 aprile per le ore di servizio prestate dalla colf nel trimestre gennaio-marzo; entro 1110 luglio per il trimestre aprile-giugno; entro il 10 ottobre per il trimestre luglio-settembre ed entro il 10 gennaio per l'ultimo trimestre dell'anno precedente. Sono scadenze sgradite anche perché le norme che regolano questo settore assicurativo sono poco chiare, soprattutto per quella complicata distinzione tra salario effettivo e salario convenzionale che serve soltanto a mettere in imbarazzo le padrone di casa che spesso finiscono per confondere runa con l'altra retribuzione esponendosi cosi a contestazioni e rettifiche da parte dell'istituto assicuratore. Per orientarsi bisogna tener presente che per l'Inps ci sono tre classi di retribuzione effettiva (sino a mille lire orarie; da 1001 a 1500 lire orarie e da 1501 lire orarie in poi), alle quali corrispondono rispettivamente 700, 1000 e 1500 lire di retribuzione convenzionale (ed è su quest'ultima che si calcola la contribuzione da versare trimestralmente all'Inps). Ecco i contributi d'obbligo della categoria: fino a 1000 lire, di retribuzione effettiva oraria (convenzionale 700) lire 224 per ciascuna ora (di cui 25 a carico della colf); da 1001 a 1500 lire di retribuzione effettiva oraria (convenzionale 1000) 120 lire all'ora di cui 36 a carico della lavoratrice; da lire 1500 in su di retribuzione effettiva oraria (1500 convenzionali) 480 lire di cui 55 a carico della colf. Nell'apposito spazio del bollettino di conto corrente postale il datore di lavoro deve indicare il proprio codice fiscale senza di che rischia una multa di 50 mila lire. Osvaldo Paita • La carta di credi: ha fatto il suo ingresso anche In Cina. La «Dlners club International, ha reso noto che 1 suol soci potranno utilizzare le loro carte di credito a Shanghai, dove potranno anche ottenere anticipi in contanti dalla filiale locale della Banca della Cina.

Persone citate: Osvaldo Paita

Luoghi citati: Cina, Shanghai, Torino