Tre giorni e tre notti solo nella tormenta a 4200 metri di quota di Giorgio Giannone

Tre giorni e tre notti solo nella tormenta a 4200 metri di quota Allucinante avventura di un alpinista Tre giorni e tre notti solo nella tormenta a 4200 metri di quota ZERMATT — Sfinito dalla fame e dal freddo, sulla soglia della follia. Lo sguardo fisso nel vuoto, il corpo inerte. Cosi è stato trovato da una guida del soccorso alpino svizzero sul Cervino, a 4200 metri di altitudine, un giovane alpinista olandese, rimasto bloccato per la tormenta a più di 30 gradi sotto zero, per tre giorni e tre notti, senza bere né mangiare, dopo che il suo compagno, con cui era partito alla conquista della parete Nord, si era sfracellato in un volo di mille metri. _ La tragedia si è conclusa nella tarda mattinata del giorno di Capodanno. Quando l'elicottero dell'Air Zerniatt, chiamato per un intervento alla capanna Solvay si è avvicinato alla strapiombante parete di granito e ghiaccio, infuriava un vento di oltre ottanta chilometri all'ora. Le aguzze creste erano avvolte da turbini di ne ve ; la visibilità consentiva appena di scorgerne i profili. I tre uomini a bordo mai si erano trovati in un inferno simile. Ma c'era una vita umana da salvare; occorreva tentare il tutto per tutto. Il pilota, Van Dornick. riusciva a vincere la furia del vento e a mantenere per qualche minuto l'elicottero in volo stazionario: «Una folata più violenta e ci saremmo schiantati contro la parete: La guida alpina Hermann Joseph Biner veniva calata nel frattempo dallo specialista Katrihner con il verricello in prossimità del luogo dove aveva trovato rifugio l'alpinista disperso, il quale poteva essere cosi issato a bordo e trasportato all'ospedale di Zermatt. Le tempestive cure sono valse a contenere le conseguenze dei numerosi congelamenti subiti dall'alpinista, la cui vita non è in pericolo. Egli ha raccontato di essere partito dalla cittadina svizzera con il suo compagno, Jonathan Conville. 28 anni, da Odiham (Inghilterra), il giorno di Natale: ■ Volevamo festeggiare il nuovo anno con una prestigiosa vittoria alpinistica, ma già durante la fase, di avvicinamento avevamo trovato grosse difficoltà. Per due giorni il maltempo ci aveva tenuti bloccati alla capanna Hùrnly. Soltanto il giorno 27 le condizioni meteorologiche ci avevano consentito di partire in direzione della parete Nord: Il giorno successivo, il 28 dicembre, i due alpinisti, favori ti da uno schiarita, riuscivano a raggiungere la «spalla», un luogo meno battuto dalle intemperie, e a porre un bivacco, il 29, la cordata veniva avvistata dal pilota di un elicottero dell'Air Zermatt. mentre dirigeva, tagliando diagonalmente la parete, verso l'uscita sulla cresta, in direzione della capanna Solvay. «JVon siamo stati messi in allarme — hanno spiegato al centro del soccorso —perché i due alpinisti, nonostante le difficilissime condizioni della montagna, procedevano sicuri e non avevano segnalato alcuna richiesta: Poco più tardi il dramma. «Ci era sfuggito inavvertitamente lo zaino che conteneva tutti i viveri — ha raccontato il giovane olandese —. Lo avevamo scorto finire sul ghiacciaio, molto sotto di noi Non c'era altro da fare se non il tentare di recuperarlo: Giorgio Giannone .

Persone citate: Hermann Joseph, Jonathan Conville, Van Dornick

Luoghi citati: Inghilterra