Gli oppositori di Khomeini in piazza nell'Iran intero

Gli oppositori di Khomeini in piazza nell'Iran intero Gli oppositori di Khomeini in piazza nell'Iran intero I seguaci di Shariat Madari si scontrano con guardie rivoluzionarie a Qom e Tabriz - Dimostrazioni a favore dell'imam - Nel Sud 26 morti TEHERAN — L'Iran è di nuovo dilaniato da colflitti interni, dopo i gravi disordini avvenuti a Qom, la città santa dove vive Khomeini. Venerdì sera, guardiani della rivoluzione hanno impedito l'accesso del cimitero a seguaci delVayatollah Shariat Madari, numero due della gerarchia sciita, giunti da Tabriz, capitale dell'Azerbaigian e «feudo spirituale» di Shariat Madari, ufficialmente per rendere omaggio a due guardie del corpo del loro leader, uccise il mese scorso in un attentato. Almeno dieci persone sono rimaste ferite. Sembra che Khomeini sia subito riuscito a riprendere le redini del Paese, di fronte alla minaccia di una spaccatura. A Qom, a Tabriz e a Teheran sono state indette controma-. nifestazioni in favore dell'. imam. Rispondendo a un appello del Partito della Repubblica islamica (filokhomeinista), centinaia di persone si sono riunite ieri mattina davanti all'ambasciata americana nella capitale, esprimendo appoggio a Khomeini e condannando l'atteggiamento di Shariat Madari. L'invito rivolto dal partito a chiudere scuole, uffici e negozi è stato largamente jispettato. Anche a Qom c'è stata un'imponente manifestazione di solidarietà all'imam. Migliaia di dimostranti sono sfilati davanti alla casa di Khomeini gridando slogan di condanna per i fatti di venerdì, poi hanno circondato la residenza di Shariat Madari, definendolo 'Complice dello Scià», .traditore», «pazzo», e chiedendo al capo dei tribunali islamici, il terribile ayatollah Khalkhali, di denunciarlo per 'Corruzione ». A Bandar-e-Lengeh. nel corso di una dimostrazione a favore di Khomeini, sono scoppiati violenti scontri tra sostenitori del leader iraniano e di Shariat Madari. Secondo la televisione di Stato, 26 persone sono rimaste uccise e altre 76 ferite. Bandar-eLengeh è un porto sul Golfo Persico, nell'Iran meridionale, vicino a Bandar Abbas. Anche a Tabriz sono continuati gli scontri fra 'Controrivoluzionari», come 11 definisce la radio iraniana, e khomeinisti. In 48 ore vi sarebbero stati 150 feriti, alcuni dei quali molto gravi. Le guardie rivoluzionarie hanno rioccupato la sede della radiotelevisione, che venerdì era stata occupata dai ribelli. Il fermento degli autonomisti continua anche a Sanandaj, capoluogo del Kurdistan, dove i rivoltosi, che vogliono cacciare dalla città 1 pasdaran, occupano da mercoledì 11 palazzo del governatore. Manifestazioni prò e anti-khomeiniste si sono svolte anche a Yazd, Mashad, Kermanshah e Ahwaz. In un comunicato radiotrasmesso, Shariat Madari ha lanciato un appello alla calma e all'unità, e ha sciolto d'autorità il partito che si riconosce in lui, il Partito repubblicano del popolo musulmano. 'Ogni discordia nel Paese può essere utile soltanto al colonialismo —ha detto — tutti gli iraniani devono restare uniti per far fronte al nemico comune, l'imperialismo americano». E ancora: «Se questo partito riprenderà l'attività, io non l'approverò». La «marcia indietro» di Shariat Madari non è stata evidentemente ritenuta sufficiente da Khomeini. Al comunicato del leader azerbajgiano è seguita la lettura di un brano del Corano che prescrive 'l'amputazione della mano o di altre parti del corpo, l'impiccagione o la deportazione per chi agisce contro i precetti sacri», poi un annuncio del procuratore generale della giustizia secondo il quale «pene esemplari verranno inflitte a chi turberà l'ordine in questo periodo critico, alla vigilia delle elezioni presidenziali del 25 gennaio». Nella tarda serata di ieri, centinaia di sostenitori di Khomeini hanno occupato la sede del Partito repubblicano musulmano del popolo a Teheran, dichiarando che ri* man-anno nell'edificio finché lo scioglimento del Prmp non verrà annunciato ufficialmente. _. e. st. .

Persone citate: Bandar, Bandar Abbas, Khomeini

Luoghi citati: Azerbaigian, Iran, Kurdistan, Qom, Teheran