Un nuovo parco in Val Badia fra i tesori della preistoria di Enzo Pizzi

Un nuovo parco in Val Badia fra i tesori della preistoria È una delle più belle riserve altoatesine Un nuovo parco in Val Badia fra i tesori della preistoria Con i suoi 27 mila ettari si incunea tra la Val Pusteria e la Val di Landro in una zona incontaminata - Nell'oasi anche il «castello» di Fanes. esempio unico di fortificazione preistorica alpina BOLZANO — La Provincia di Bolzano, che in fatto di tutela ecologica è all'avanguardia in molti settori, ha istituito un altro parco naturale, quello di Fanes-Sennes e Braies, che con i suoi 27 mila ettari è una delle più belle riserve altoatesine. E' inserito nel cuore della Val Badia e si incunea anche tra la Val Pusteria e la Val di Landro, in una zona quasi incontaminata, ove vivono ampie varietà di specie animali e vegetali. La zona è ricca di tesori archeologici, come il «castello di Fanes», un esempio unico di fortificazione preistorica alpina, situato ad una quota di oltre 2500 metri. Le antichissime leggende dolomitiche che si richiamano alle gesta di re Teodorico e di altri favolosi personaggi ladini del «regno dei Fanes», hanno forse avuto una loro lontanissima orìgine anche dal ricordo delle imprese delle popolazioni di cacciatori di orsi e di cervi dell'età della pietra, che abitavano in quella straordinaria fortezza che rimaneva innevata per una gran parte dell'anno. ' Il nuovo parco di FanesSennes e Braies si è aggiunto a quello dello Stelvio (che si inserisce nel territorio della provincia di Bolzano e nelle province di Trento e di Sondrio) e a quelli dello Sciliar, del Tessa e del Puez-Odle. Nello spazio di altri tre o quattro anni, la Provincia altoatesina, che dispone come è noto di poteri legislativi e amministrativi più vasti di qual-. siasi altra regione autonoma italiana, si propone di completare il suo programma per la salvaguardia del patrimonio naturale costituendo altri quattro nuovi parchi e regolamentando anche il problema dell'esistente Parco dello Stelvio attraverso una gestione unitaria, con la Lombardia e il Trentino. _Esistono però a questo prò-' posito non poche remore in quanto il previsto consorzio tra i rappresentanti dello Stato e delle Province di Trento e di Bolzano, malgrado il lungo tempo trascorso, non è stato ancora costituito in seguito a contrasti di opinione che sono emersi a proposito della gestione del territorio. Il programma di salvaguardia del patrimonio ecologico altoate sino è affidato all'assessore provinciale ing. Pasquali, che per assolvere al suo compito deve superare quotidianamente non poche difficoltà tenuto conto della grande mole di interessi che vengono toccati quando si tratta di vincolare, in favore della collettività, grandissime estensioni di territorio per sottrarlo alla speculazione. Nei parchi provinciali altoatesini vige il divieto asso luto di alterazione dell'ambiente naturale, ma è consentita l'attività agricola e ovviamente quella turistico-escursionistica (esclusi però campeggi, alberghi, strade di nuova costruzione e impianti di risalita). Sulla compatibilità delle attività agrìcole tradizionali con le esigenze di sai vaguardia paesaggistico-am bientale proprie di una riserva, si è imperniata l'azione di convincimento svolta dall'assessorato provinciale nei confronti dei Comuni interessati, inizialmente restii ad accettare le limitazioni e i vincoli al territorio nel timore di un blocco completo dello sviluppo a tutto danno delle popolazioni residenti. Dall'iniziale ostilità si è passati oggi ad una maggiore disponibilità, secondo quanto ha dichiarato ring. Pasquali, perché la popolazione si è accorta che il parco finisce col valorizzare il territorio. La giunta provinciale presente rà, quanto prima, un disegno di legge per istituire comitati di gestione che vedrà accanto ai rappresentanti della Pro vincia, quelli dei Comuni e delle associazioni protezionistiche interessate. Enzo Pizzi

Persone citate: Pasquali