Su «mobilità» e cassa integrazione due giornate di confronto alla Cisl

Su «mobilità» e cassa integrazione due giornate di confronto alla Cisl Su «mobilità» e cassa integrazione due giornate di confronto alla Cisl Sindacalisti esaminano le nuove norme del decreto Scotti - «Un colpo di mano del governo» - Diecimila rischiano la disoccupazione Le nuove norme su mobilità e cassa integrazione guadagni, disciplinate dal decreto Scotti del 15 dicembre scorso, sono all'esame del sindacato torinese. La 'Cisl ha promosso un seminario di due giorni (si è svolto mercoledì e ieri all'Istituto La Sallel, oggi è previsto un dibattito alla Firn provinciale, via Porpora 9, con inizio alle 9,30. Mercoledì si è affrontato 11 tema specifico della contrattazione nell'industria per i quattro grandi settori: meccanici, edili, chimici e tessili, con relazione introduttiva del segretario regionale A von to. Sono state messe a fuoco le linee rivendicai Ive per l'anno In corso, soffermandosi in particolare sul rapporto del movimento con 1 lavoratori e, dall'altro lato, sulle vertenze con il governo. Ieri la discussione si e aperta sull'Intervento di Emanuela Merli, della segreteria regionale, che ha Illustrato contenuti e significato della nuova normativa. Il decreto viene ritenuto un «colpo di mano del governo Cossiga che intende sbloccare una difficile situazione di crisi e di acuta tensione occupazionale, senza tuttavia rispondere a una strategia organica d'Intervento in materia di politica del lavoro». il parere, unanime, è che vi sia una perdita di potere dei sindacati. • Viene a parole negata la centralità dell'Impresa, ma, di fatto, è accolta nella "filosofia" del decreto». Dalla riforma delle commissioni degli uffici di collo-1 camento, nelle quali il sindacato aveva sempre avuto una presenza predominante, agli elenchi nominativi del personale esuberante, posto In cassa integrazione, senza lasciare spazio alcuno alla mediazione del sindacato. Viene inoltre sancita una permanenza di almeno un anno del disoccupato in lista di collocamento se, nello stesso territorio, vi è stato un massiccio ricorso al sussidio pubblico. Vi è poi il «ricatto» della visita medica: l'articolo 11 prevede che un lavoratore possa venire iscritto nella lista della mobilità soltanto due volte. Se è ritenuto fisicamente non idoneo, 1 suol diritti decadono. Il dipendente è obbligato poi ad accettare un'offerta di lavoro nel raggio di 50 chilometri. Sono anche diminuiti i tempi di erogazione della Cassa. .Se ti decreto — ha osservato Emanuela Merli — venisse approvato, entro giugno, nel migliore del casi, oltre 10 mila lavoratori piemontesi si troverebbero disoccupali e senza aiuto economico della cassa». Si tende a snellire l'apparato produttivo, ma •quali garanzie vengono date al lavoratori in termini di controllo sui processi e sui tempi della ristrutturazione e riconversione industriale?». La legge pone dunque il lavoratore, non più protetto, di fronte al mercato Ubero della domanda e dell'offerta senza dargli alcuna gjpLnzla circa il suo futuro. •Unmetodo per agevolare ia flessione del posti di lavoro.

Persone citate: Cossiga, Emanuela Merli