Sciopero alla British Steel si rischia una grande paralisi

Sciopero alla British Steel si rischia una grande paralisi 1 lavoratori non accettano aumenti del 6 per cento Sciopero alla British Steel si rischia una grande paralisi LONDRA — Le linee di picchettaggio organizzate da mercoledì intorno agli impianti della «British Steel Corporation», l'azienda di Stato britannica per la produzione di acciaio e ferro, sono state estese nei porti e nei centri delle ferrovie e degli autotrasportatori dove maggiormente affluisce il materiale di importazione. La «Bsc», che produce circa il 55 per cento del fabbisogno nazionale del settore (l'altro 45 per cento viene prodotto da compagnie minori o importato), è totalmente inattiva da mercoledì anche se in alcuni impianti minori qualche migliaio di operai si è presentato ai posti di lavoro. Gli oltre centomila scioperanti della «British Steel» che hanno già avuto la solidarietà da parte della federazione dei lavoratori del settore dei trasporti internazionali e di un sindacato dei ferrovieri per boicottare la circolazione degli acciai provenienti dall'estero, si preparano cosi ad una lunga vertenza con la prospettiva di cominciare a paralizzare nel giro di qualche settimana altri vasti settori dell'industria britannica. In difficoltà si trovano già le miniere di carbone del Galles del Sud. non in grado di approntare depositi extra per le mancate consegne alla «Bsc». Anche per i cantieri navali' di Stato (British Shipbuilders), le prime difficoltà si faranno sentire entro le prossime due o tre settimane, quando cioè cominceranno a scarseggiare i materiali di cui dispongono attualmente. Il sindacato dei lavoratori della «British Steel» considera •offensiva» l'offerta fatta dalla direzione per la concessione di aumento dei salari del 6 per cento contro la media generale del 15-20 per cento avuto finora da altre categorie. Ieri è stata convocata una riunione d'urgenza della direzione della «Bsc», le possibilità di un accordo sono ancora lontane. Il presidente della compagnia, sir Charles Villiers. ha escluso peraltro che vengano chieste al governo nuove sovvenzioni considerato il già pesante passivo dell'azienda. E' stato calcolato per l'anno finanziario che si concluderà il prossimo marzo, che le perdite della «Bsc» saranno superiori a quelle dell'anno precedente ed ammonteranno ad oltre trecento milioni di sterline (circa 550 miliardi di lire). Lo sciopero alla British Steel ha ottenuto l'appoggio anche della «Tue», la confederazione dei sindacati britannici. In particolare, la «Tue» informerà i sindacati aderenti che il picchettaggio deve svolgersi sotto il controllo dei due organismi sindacali che scioperano contro la British Steel, e cioè la «Iste», la confederazione del ferro e dell'acciaio e il «Nub» il sindacato nazionale degli addetti agli altiforni. A questi due sindacati si sono già affiancati due sindacati ferroviari e la rappresentanza britannica della federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti.

Persone citate: Charles Villiers

Luoghi citati: Galles, Londra