Il marco è più forte ma la Borsa va giù di Tito Sansa

Il marco è più forte ma la Borsa va giù Il marco è più forte ma la Borsa va giù BONN —Il dollaro è caduto alla Borsa di Francoforte a un minimo «storico» di marchi 1,7062 al «fixing», dopo che per breve tempo era stato trattato sotto il limite di marchi 1,70, vittima del «run» verso l'oro continuato anche ieri agli sportelli di tutte le banche della Germania. Di pari passo con la moneta americana hanno ceduto i titoli alla Borsa Valori. Ieri hanno perduto in media 1,65 punti, sicché in soli due giorni il nuovo indice medio, fissato a Capodanno a 100, è sceso a quota 97,10. Questi i dati più rilevanti di una giornata finanziaria ca- ratt erizzata dal nervosismo e da affari molto eccitati, commentati dal direttore di una banca di Francoforte con queste parole: *Il lingotto d'oro a oltre 35 mila marchi al chilo (circa 15 milioni di lire), il dollaro vicino a marchi 1,70, l'anno che si apre con una perdita del 3 per cento in soli due giorni: sono cose che un uomo difinansa non sì sarebbe mai azzardato a sognare neppure in una notte di febbre: E il capo del reparto valute e metalli preziosi della Dresdner Bank di Francoforte. Meinhard Carstensen. nell'esprimere il suo sbalordimento per la persistente «febbre dell'oro» che continua nonostante l'enorme aumento del prezzo del metallo, aggravato dall'I va del 13 per cento (entrata in vigore due giorni fa) ha detto che nessuno se lo sarebbe mai aspettato, e che è da prevedere un ulteriore aumento dell'oro e di conseguenza dell'argento, che d'ora innanzi verrà probabilmente preferito per la gioielleria. A Francoforte si teme che la caduta del dollaro in concomitanza con l'ascesa del prezzo dell'oro segni l'inizio di una nuova crisi della moneta americana, conseguenza degli avvenimenti nell'Afghanistan e nell'Iran e dell'aumento del prezzo del petrolio. Si fa osservare che il dollaro si è deprezzato nonostante nuovi interventi di acquisto da parte della «Bundesbank», che ieri ha sottratto al mercato altri 30 milioni di dollari dopo i quasi 24 milioni comperati nella mattinata di mercoledì. Gli acquisti non potranno continuare all'infinito e — se la tendenza dovesse continuare — si dà per probabile un prossimo riaggiustamento delle parità all'interno del sistema monetario europeo (Sme) dove il marco si conferma di giorno in giorno come la moneta più solida. Insieme con il dollaro è caduta anche la quotazione del rublo, che peraltro non è deci sa dal mercato ma viene fis sata di tempo in tempo dagli istituti di emissione. Da ieri — comunica la «Dresdner Bank» di Francoforte — la banca di stato sovietica ha «aggiustato» la parità tra le monete russa e tedesca a marchi 2,6903 per rublo (contro marchi 2,7027 fissati appena il 3 dicembre dell'anno te sto finito). Preoccupazione vi è negli ambienti finanziari ed econo mici tedeschi soprattutto per il calo in Borsa. Hanno ceduto più della media i titoli delle industrie automobilistica (la «Volkswagen» ha perso mareh' 6,50 per azione, la «Mercedes» ben 8 marchi) e siderurgica, quelli delle grandi banche e quelli delle aziende più o meno direttamente dipendenti dall'esportazione e dal prezzo del petrolio greggio. «£' stata la giornata degli estremi — ha commentato la televisione —tutte le previsioni ottimistiche fatte dagli specialisti a fine anno sono state buttate all'aria dalla sficucia e dalla paura: Tito Sansa

Persone citate: Carstensen

Luoghi citati: Afghanistan, Bonn, Francoforte, Germania, Iran