Praz, autobiografia tra bambole di cera

Praz, autobiografia tra bambole di cera Torna un classico: «La casa della vita» Praz, autobiografia tra bambole di cera Mario Praz: «La casa della vita», ed. Adelphi, pag. 451,' con ili., lire 40.000. A ventanni di distanza torna, in edizione adeguatamente suntuosa e con un importante aggiornamento, il libro forse più famoso di Mario Praz: non uno di saggi, come ancora il recentissimo Perseo e la Medusa (Mondadori), su letteratura inglese o neoclassicismo, ma quella sorta di autobiografia attraverso le cose ch'era ed è La casa della vita. Perché cosi va preso il titolo e il libro: la casa come proiezione concreta di un'esi-, stenza, di una mente, di un' carattere; sorta, cresciuta, conformata a grado a grado insieme e secondo l'idea del suo abitatore. Praz arrivò non più giovanissimo a Roma dall'Inghilterra nel 1934, professore ormai affermato, e s'installò in, un appartamento del Palazzo Ricci in via Giulia, a lungo adocchiato. Pochi anni dopo, quell'appartamento era diventata la ricostruzione un po' lugubre d'una casa signolile del primo Ottocento. La scoperta dello stile Impero risale ancora agli anni giovanili di Praz, come qui si precisa e rivendica, quasi a datare, esattamente la storia. Ma poi si è sviluppata come un'attrazione irresistibile, il riconoscimento del nostro ipotetico poh sto nel tempo e nello spazio, fra i molti possibili. Antesignano, certo, di una moda. Praz l'ha coltivata fin nelle cere, nei fiori finti, nelle camere da bambola, possibilmente nelle toilettes. le più restie a farsi accettare cosi com'erano. E della sua ricostruzione casalinga ha fatto 11 pretesto per un libro d'illustrazione e di racconto: le occasioni, gli acquisti, i pensamenti e i ripensamenti, i retroscena; le persone e 1 luoghi coinvolti, i perché e i percome. L'appendice odierna della lunga narrazione è il trasloco forzato che a trentacinque anni dall'inizio sopraggiunge, quando le vicende del palazzo —venduto dal marchese Ricci — rischiano di mettere sul lastrico di via Oiulia i preziosi e amorosi tesori di Praz — consolles. psiche, conversation pieces. bidets... — se non fosse giunta in soccorso una provvida fondazione, che li ha trasferiti insieme al loro proprietario nel Palazzo Primoli. Dove, in un appartamento abbastanza slmile all'antico, il Praz continua la vita e la contemplazione di quegli oggetti che. come riconosce, sono ormai più proprietari di lui ch'egli di loro. E del libro cosa ridire? Negli Anni Sessanta fu per molti una scoperta e una lettura gradevole. Oggi, una concentrazione come questa, tutta a tende abbassate, innalzata sui libri e sui presupposti di una cultura fermamente orientata e difesa, ci sembra venire da un mondo remoto, con la validità del gusto più che delle vere ragioni della vita, e illanguidisce come un'elegia. Il trasloco è stato il segnale ammonitore che ha completato il quadro, facendo rimbombare la condanna che grava su tutti i nostri sogni. Carlo Carena Sciabole, archibugi e altre armi Claude Blair: «Enciclopedia ragionata delle armi - armi bianche difensive, da fuoco d'Occidente e d'Oriente», ed. Mondadori, pag. 558, lire 35.000. Il collezionismo di armi cominciò verso il 1700, e da quel periodo data l'interesse per pugnali, sciabole, archibugi, pistole visti come oggetti d'arte o d'artigianato, non soltanto come mezzo di offesa, difesa o sostentamento (con la caccia). L'Enciclopedia di Blair è uno studio storico e scientifico dedicato alle armi individuali e di reparto, adatto alla consultazione del collezionista, alla ricerca dello studioso, alla curiosità dell'appassionato. La panoramica è completa e la ricerca delle voci semplice grazie alla disposizione per ordine alfabetico (non per secoli o per caratteristiche come altre opere, che risultano meno agili). Mancano nel volume gli strumenti bellici (carri armati, aerei, missili ecc.), un argomento a se stante che sarà trattato in una prossima pubblicazione, (p. c.),

Luoghi citati: Inghilterra, Roma