Via Fani e delitto Moro di Silvana Mazzocchi

Via Fani e delitto Moro Via Fani e delitto Moro (Segue dalla 1* pagina) (questi ultimi due sono in libertà). E' stato chiesto lo stralcio anche per Pinna, Moretti, Mara Nanni e Barbara Balzarani in relazione alla strage di piazza Nicosia (che è invece attribuita insieme ad ignoti a Piperno) e un'ulteriore indagine si dovrà fare per accertare se qualcuno tra gli imputati abbia partecipato ai delitti Tartaglione e Palma i cui esecutori sono tuttora sconosciuti. La requisitoria e i fatti — Nella ricostruzione della strage di via Fani e del delitto. Guasco fornisce alcuni particolari f mora inediti. Un testimone avrebbe visto Giustino De Vuono in una strada adiacente al luogo del delitto qualche minuto dopo la strage. Nulla viene detto sulla prigione dove Moro trascorse i 55 giorni. Del giorno dell'assassinio, invece. Guasco scrive che •da testimonianze risulta che la Renault rossa fu posteggiata in via Caetani nella prima mattinata e che nei giorni precedenti era stata vista nella zona del litorale di Fregene». Un testimone inoltre avrebbe visto in via Fani anche Toni Negri, ma il racconto risulta poco attendibile perché poco dopo il delitto una donna si sarebbe avvicinata a Negri — secondo il teste — •chiamandolo Toni e complimentandosi con lui per l'operazione condotta a termine». Le considerazioni — A parte la collocazione di Negri, Piperno e Pace tra i 'dirigenti» delle Bierre, si deve fare attenzione a quanto Guasco scrive sui collegamenti internazionali delle Brigate rosse. •Da rapporti dei servizi segreti — dice il magistrato — esisteva un ufficio centralizzato delle Br e altre bande armate nella libreria Echos di Zurigo mentre altre facevano capo al Centro di ricerche e di investigazione socio-economiche (Crise) di Parigi filiazione o addirittura sede dell'Internazionale terrorista». Nel documento si parla anche dei legami fra Br e Baader-Meinhof. A metà della requisitoria. Guasco espone le sue osservazioni socio-giudiziarie sulla nascita delle Brigate rosse che •affonderebbero le prime radici nell'ondata di contestazione studentesca del '68» e quindi nell'esasperazione •dell'alleanza studentesco-operaia». Nel documento si parla ancora dei Nap e della fusione che sarebbe avvenuta con le Br. A Roma le Brigate rosse fanno il loro ingresso nel dicembre '76 incendiando l'auto di un fiduciario democristiano, ma l'organizzazione vera e propria sarebbe però nata agli inizi degli Anni 70 dalla scissione clandestina di Potere Operaio (1971) quando Mollicci (e a questo punto sono state utilizzate le recenti affermazioni di Carlo Fioroni) avrebbe diretto il «braccio militare» e Piperno «quello politico» del gruppo. Nel collegare Potere Operaio all''Autonomia onde poter chiudere quel cerchio che ormai rappresenta la convinzione della magistratura. Guasco afferma ancora che 'le basi della Autonomia operaia organizzata» sarebbero state gettate da Negri al primo convegno degli Organismi Autonomi tenutosi a Bologna nel marzo del '73. Silvana Mazzocchi

Luoghi citati: Bologna, Parigi, Roma, Zurigo