I tre arrestati al M. Bianco terroristi a fiancheggiatori?

I tre arrestati al M. Bianco terroristi a fiancheggiatori? I tre arrestati al M. Bianco terroristi a fiancheggiatori? Cercavano di espatri AOSTA — Tre presunti ter-j roristi, o forse anche solo fiancheggiatori, sono stati arrestati nei giorni scorsi al traforo del Monte Bianco mentre con un'auto di media cilindrata cercavano di espatriare in Francia. La notizia è trapelata solo ieri e la questura di Aosta mantiene il massimo riserbo sulla vicenda e sul materiale sequestrato, ritenuto importante. Secondo indiscrezioni, i tre arrestati sarebbero Dccio Rivellino, di 30 anni. Ermenegilda Caramia, di 29 anni, ambedue di Bergamo, e Giuseppe May. 42 anni, di Milano. L'arresto dei tre è avvenuto casualmente al posto di polizia del traforo del Monte Bianco. Gli agenti, forse messi in all'erta dai colleghi di altre questure, hanno effettuato controlli accurati e nel portabagagli hanno rinvenuto una roncola. Una circostanza che ha contribuito a rendere più sospettosi gli agenti, i quali nel corso di più meticolosi accertamenti hanno trovato nascosta una ingente somma di denaro in banconote italiane di grosso taglio, e altri quattrini custoditi nell'abbigliamento dei tre arrestati: in totale, oltre tre milioni e mezzo di lire. Ma la scoperta più sensazionale è rappresentata dal rinvenimento di documenti considerati 'interessanti- dalla polizia, un vero e proprio «dossier., del volta dei detenuti risch are in Francia con 3 m comitato contro la repressio- ne nelle carceri. Al momento si esclude che' i tre arrestati abbiano responsabilità nel sequestro del generale Dozier, ma si ammette anche che qualcosa possa emergere nel corso di un più attento esame dei documenti da parte degli inquirenti. «Sono pagine da passare al microscopio — dicono in questura — perché tra quelle riglie potrebbe nascondersi un linguaggio in codice o celarsi qualche espressione importante, anche se incomprensibile a prima insta. Per il momento non c'è nulla di obiettivo — si aggiunge in questura—. Le uniche accuse che hanno consentito l'arresto dei Scoperta base di Prima linea vicino a Bari BARI — Una presunta base di terroristi di «Prima linea» — forse collegati a quelli arrestati il 23 dicembre a Margherita di Savoia (Foggia) — è stata scoperta dal carabinieri della compagnia e di altri reparti del gruppo di Bari nel retrobottega di una pizzeria sul lungomare della frazione costiera di Santo Spirito, a dieci chilometri da Bari. Con l'accusa di favoreggiamento, sono stati arrestati la titolare della pizzeria, Francesca Maggi, di 52 anni, e suo figlio, Saverio Vurro, di 32 anni. iò la sua vita per sal ilioni e mezzo di lire tre sono quelle di porto abusivo di arma impropria, che comporta l'immediato arresto, e l'aver tentato di esportare valuta illegalmente 'in Francia. Per il porto abusivo d'arma, sia pure impropria, si •procede per "direttissima" e non si può escludere die i tre vengano già giudicati stamane dal tribunale di Aosta. Tutta la documentazione — si precisa infine — è nelle mani del magistrato». Riserbo dunque non solo per il segreto istruttorio, ma anche e soprattutto per la delicatezza della vicenda. Si sa solamente — e l'indicazione non è stata smentita—che gli arrestati sarebbero due bergamaschi, tra cui una donna, e un milanese. Si tratterebbe di persone senza precedenti penali, fatta eccezione per contravvenzioni di poco conto. «Probabilmente sono persone non lontane da certi ambienti — si sussurra in questura —. Ma solo con lo sviluppo delle indagini si potrà dire qualcosa di più: smentire od affermare die si tratti davvero di terroristi o di fiancheggiatori-. Ieri sera, infine, circolava la notizia secondo cui i tre arrestati sarebbero già stati interrogati dal magistrato, il quale sarebbe poi partito per Roma allo scopo di riferire sull'esito dei colloqui. Una notizia che al momento non ha però trovato conferma. vare sette giovani age

Persone citate: Caramia, Dozier, Francesca Maggi, Giuseppe May, Saverio Vurro