Una bombola fa «saltare» un edificio nel centro storico

Una bombola fa «saltare» un edificio nel centro storico Una bombola fa «saltare» un edificio nel centro storico Quattro piani sventrati dai gas a Pisa 2 morti, 18 feriti, 10 sotto le macerie Alle 14,38, una enorme fiammata, poi un boato - II palazzo crolla sul ristorante al piano terra - Pericolanti le case adiacenti, decine di famiglie evacuate - Si scava nella notte alla ricerca dei sepolti vivi PISA — Un'enorme fiammata, l'esplosione. Poi due grandi edifici di quattro piani — vecchie costruzioni nel centro storico — si sono ripiegati su se stessi, seppellendo il ristorante "Nuraghe», dove i clienti stavano finendo di mangiare. Una fuga di gas? Un bombc% difettosa? Per ora resta un mistero. A un muro scrostato rimasto in piedi tra le macerie è rimasto appeso l'orologio a pendolo. Segna le 14,38: l'ora della tragedia. Il bilancio è pesante: almeno due morti e diciotto feriti, alle 20 di ieri sera. Ma le squadre di soccorso temono di tirare fuori altri corpi senza vita dalle macerie. Si è lavorato tutto il pomeriggio, ieri. Prima i volontari hanno scavato con le mani, per prestare soccorso a chi — sotto le macerie — invocava aiuto. Poi sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri e i paracadutisti della «Folgore». La questura ha impegnato tutti gli uomini disponibili. Si è continuato a lavorare ininterrottamente per tutta la notte, alla luce delle fotoelettriche dell'esercito. Il ministro per la Protezione civile, Zamberletti, ha inviato a Pisa un gruppo di esperti. Da Napoli è partita una squadra speciale dotata di «geofoni», le moderne apparecchiature per la ricerca di persone sepolte sotto le macerie. Erano passate da poco le 14,30. Non tutti gli abitanti dei dodici alloggi ricavati dai due edifici di piazza Gambacorti 19 erano in casa. Qualcuno era fuori per pranzo; nel grande appartamento di otto stanze dell'ultimo piano, trasformato in «pensione», non c'era nessuno dei sei studenti universitari, lontani da Pisa per le feste di Natale. Altre famiglie, invece, avevano ospiti. Nel ristorante del piano terra, c'erano sei clienti, cinque tra cuochi e camerieri, uno dei proprietari. D'improvviso, un enorme bagliore, poi lo scoppio e il crollo. L'ala destra dell'edificio di piazza Gambacorti si piega su se stesso. Cosi il lato sinistro del¬ la casa, all'angolo con via San Lorenzo. Il grande alloggio dell'ultimo piano è letteralmente scomparso. Decine le abitazioni adiacenti dichiarate Inagibili. Il sindaco Bulleri ha rivolto un appello agli alberghi di Pisa perché tengano li beri posti per gli sfolla ti. Un testimone, Piero Falcioni, die abitava al secondo piano, racconta: «Stavo scendendo le scale quando ho visto una fiammata ed ho sentito un forte scoppio. E' crollato tutto e mi sono ritrovato sepolto da calcinacci e matto ni». Lido Rossi, 72 anni, terzo piano: «Ero davanti al televt sore. Ho visto una grande fiammata e udito un boato. La porta della cucina si è abbattuta sul tavolo e mio figlio, che dormiva nella camera attigua, è stato colpito dal lucernario. Mi ha chiesto se era il terremoto. Poi sono arrivati 1 vigili del fuoco e ci hanno portati in salvo attraverso la scala». Il primo bilancio si può tracciare solo poco prima delle 19,30. I morti sono due clienti del ristorante che si trovavano II a pranzo con altri amici: Paolo Curri di 23 anni e Santino Secuino, di 25 anni. Curri, in particolare, è morto subito dopo essere stato estratto dalle macerie mentre veniva trasportato in ospedale. I feriti sono: Ranieri Bertolla, di 54 anni (giudicato guaribile in 10 giorni): Bruna Cei, di 66 anni (7 giorni di prognosi); Piergirolamo Bargagli Bardi Bandini, di 74 anni (7 giorni); Irene Gniosi, di 26 anni (5 giorni); Augusto Pilli, 38 anni (5 giorni); Francesco Curri, 56 anni (7 giorni); Osanna Simoni, 39 anni (5 giorni); Antonio Canta, 70 anni (10 giorni); Marinella Pasqulnucci, 39 anni (10 giorni); Andrea Giuliani, 21 anni (7 giorni); Renato Luciani (7 giorni); Gemignano Simoni, 43 anni (7 giorni); Germana Peri (7 giorni); Piero Falciani, 57 anni (5 giorni); Lorella Vallini, 22 anni (5 giorni). I soccorritori hanno lavorato senza sosta. Pochi minuti dopo lo scoppio, arrivavano già le prime autoambulanSe della pubblica assistenza e della Misericordia. Ogni tanto veniva ordinato il silenzio, nella speranza di captare qualche flebile invocazione di aiuto che provenisse da sotto le macerie. Nulla si sa ancora sulle cause dello scoppio. Per ora si fanno soltanto ipotesi. Si parla genericamente di caldaie, di una fuga di gas dalla condotta dell'Azienda consorziale o dell'esplosione di una. bombola. Le autorità ritengono che si debbano rimuovere tutte le macerie prima di cercare di dare una risposta esauriente ai tanti interrogativi. g di Miami Beach

Luoghi citati: Miami, Napoli, Pisa