Le ferite più atroci: Auschwitz ilghetto e le fosse diKatyn

Le ferite più atroci: Auschwitz ilghetto e le fosse diKatyn Le ferite più atroci: Auschwitz ilghetto e le fosse diKatyn Il nome, in polacco, è dolcissimo: Oswiecim. Ma i nazisti, che con l'occupazione del Paese avevano incorporato l'Alta Slesia nel Governatorato Generale, lo chiamarono Auschwitz e diventò il più famigerato dei campi di sterminio del Terzo Reich. Qui furono uccise sistematicamente, con la fame, gli stenti, le sevizie, le torture, il lavoro coatto e le camere a gas, oltre quattro milioni di persone e almeno 300.000 furono le vittime polacche. Confessò il governatore nazista della Polonia, Hans Frank, prima di essere impiccato a Norimberga, che Hitler — chiamandolo a quell'incarico — gli aveva detto: «Il compito che le assegno è diabolico (...). In genere coloro ai quali vengono affidati simili territori, si sentono domandare: "Che cosa costruiremo?". Io le chiederò il contrario». Frank scrisse nel proprio diario di non aver sterminato i 12-15 milioni di polacchi del Governatorato Generale soltanto perché ciò avrebbe comportato un numero di uomini e un apparato terroristico che egli non aveva a disposizione. Tuttavia ^Frank deportò in Germania, come «manovalanza schiava», oltre due milioni di polacchi (uomini, donne e specialmente ragazzi) e annientò scientificamente le classi dirigenti del Paese in una serie di operazioni (come /'«Aktion A.B.»; eufemisticamente indicata come «azione di pacificazione») facendo fucilare in massa giuristi, medici, sacerdoti, insegnanti, artisti, scienziati. Un giorno del '42, parlando ■con un giornalista del «Vòlkischez'Beobachter», il quale lo informava che von Neurath, Protettore di Boemia e Moravia aveva fatto fucilare sette studenti cecoslovacchi dandone poi notizia pubblica con un manifesto, Frank affermò: «Se dovessi far affiggere un manifesto ogni volta che faccio fucilare sette polacchi, non basterebbero tutte le foreste della Polonia,a fornire la carta necessaria». Il ghetto di Varsavia — un rettangolo di case e di vie lungo quattro chilometri e largo due e mezzo — fu creato nel cuore del quartiere industriale, vicino alla Vistola e lungo l'autostrada per Posen e Berlino, il 2 novembre '40 con una ordinanza del governatore nazista Fisher: il pretesto era quello di «evitare il pericolo di una epidemia». Nel glietto, che poteva contenere 90.000 persone, furono ammassati 400.000 ebrei polacchi, che ricevettero una assegnazione di viveri corrispondente a 184 calorie giornaliere a tèsta contro le 2310 dei tedeschi. La case, di proposito, non furono riscaldate e questo provocò epidemie e quella di tifo esentematico causò 15.749 vittime. I decessi di ebrei, che a Varsavia erano stati 344 nel giugno '39, salirono a 1.094 nell'aprile '40, a 4.290 nel giugno '41 e a 5.700 nel settembre successivo. Nell'estate '42 alle morti per malattia e denutrizione — che toccavano l'incredibile tasso annuo di 140 ogni mille abitanti — si aggiunsero le deportazioni nei campi di sterminio: 66.701 ebrei a luglio, 142.523 in agosto e 56.069 a settembre mentre la media delle esecuzioni nel ghetto fu di 1.952 fucilati al giorno fra il 1" e il 30 settembre '42. Così, quando arrivò la fine con la primavera '43, il ghetto di Varsavia aveva perduto i cinque sesti della sua popolazione. Ma fu a questo punto che i superstiti insorsero, pur privi di armi e di reparti organizzati. La loro lottacontro le SS di Stroop durò quattro mesi e si concluse con lo sterminio di 56.000 ebrei e di altre migliaia rimasti sepolti sotto le case, dentro ai bunker sot¬ Un'immagine «classica» terranei, nei rifugi segreti (una ragazza quindicenne venne scoperta soltanto in dicembre) o annegati nelle fogne della città. Ma la rivolta del ghetto concretò in Polonia l'idea della resistenza attiva ai nazisti e rappresentò l'epopea ebraica. ★ ★ //13 aprile '43 Radio Berlino annunciò: «La popolazione russa ha oggi indicato alle autorità tedesche di occupazione il luogo dove agenti della polizia segreta sovietica hanno sterminato 11.000 ufficiali polacchi». Il massacro — aggiunse l'emittente — era avvenuto a Katyn, 15 km da Smolensk, in un'ansa del Dniepr. Al centro di una foresta, attorno a una altura chiamata Kosogory, o «collina delle capre», erano state scoperte otto fosse comuni lunghe 25-26 metri, larghe 16, che contenevano dodici strati di cadaveri. Tutte le vittime, riconoscibili dalle divise e dai documenti, avevano le mani legate dietro la schiena ed erano state uccise con un colpo di rivoltella alla nuca. Le salme dei generali di brigata Smorawski e Boha"tyrewicz presentavano anche ferite da baionetta di lama quadrangolare, in uso nell'Armata Rossa. dell'ultima guerra: un gruppo di eb Non si seppe mai con precisione chi fossero stati — tedeschi o sovietici — i responsabili di questa uccisione in massa di circa 10.000 ufficiali polacchi (dodici generati, 132 colonnelli, 9227 ufficiali subalterni) che erano stati fatti prigionieri dai russi nel 99, durante l'occupazione — da parte dell'Armata Rossa — delle regioni orientali della Polonia e internati nei campi di Kozielsk, Slarobielsk e Ostakhov. Il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga, benché investito dell'inchiesta, npn seppe — o non volle — indicare nella sentenza del 1946 chi avesse compiuto la strage (Goering e gli altri 21 capi nazisti vennero infatti assolti da questa specifica accusa per insufficienza di prove). Nel dopoguerra parecchi Paesi' occidentali, compresi gli Stati Uniti, accolsero la tesi che fa risalire a un ordine di Stalin, pare male interpretato, la colpa dell'eccidio. Soltanto la Gran Bretagna si è mantenuta neutrale ribadendo in più occasioni che «per il governo di Sua Maestà non è ancora provato in maniera soddisfacente chi sia l'autore dell'uccisione di quei 10.000 ufficiali polacchi». Giuseppe May da rei, sotto la minaccia dei nazisti,

Persone citate: Fisher, Giuseppe May, Goering, Hans Frank, Hitler, Moravia, Stalin, Stroop