SORPRESA, POI SGOMENTO E ANGOSCIA PER IL «CASO-POLONIA»

SORPRESA, POI SGOMENTO E ANGOSCIA PER IL «CASO-POLONIA» SORPRESA, POI SGOMENTO E ANGOSCIA PER IL «CASO-POLONIA» La paura di un dramma Si fermano le fabbriche in Piemonte Questa sera tutti in piazza Castello Una giunta straordinaria in Regione manifestazione per strada in centro Nella città simbolo delle lotte operaie il «rfscìtio-Polonia* arriva \in una domenica d'inverno fredda e senza neve. Rimbalza da radio e giornali, s'intrufola nei bar, sveglia i politici, scuote le segreterie dei partiti, sguscia per le strade e diventa, nei discorsi della gente, timore di un altro dramma, non ticbiesto né voluto, soltanto temuto. Da sempre. Da quando le tv rilanciarono le immagini del nuovo corso polacco. E' subito l'allarme. Nel cinema San Paolo dove il pei tiene la conferenza cittadina è il segretario Giancarlo Quagliotti a' parlarne: «Si, compagni, le ultime notizie parlano di stato di guerra in Polonia. Le informazioni sono ancora frammentarie. Ribadiamo la nostra inequivocabile condanna contro qualunque unilaterale intervento. Soltanto con il consenso di tutta la popolazione la Polonia può superare la crisi'. Oli è accanto Dino Sanlorenzo, vicepresidente della Regione che decide di convocare immediatamente la giunta (il presidente Enrietti è a Detroit col sindaco Novelli). • Mentre molti torinesi si avviano lungo le strade degli acquisti natalizi, in molti ambienti politici si diffonde un senso di angoscia. 'Rompere l'equilibrio in Polonia vuol dire spezzare l'equilibrio della pace-, dice uno dei trentamila che poche settimane fa ha attraversato Torino in corteo per dire no alla guerra. In una Torino che veste l'abito del giorno di riposo con gli occhi al Natale, alle luci e ai lustrini dei negozi, i radicali lanciano la prima manifestazione. Da via Garibaldi lentamente — in pochi — si passa in centro con i car-' telli della protesta e della denuncia. La Regione firma un documento di condanna. Se ne parla in molte case. Torna l'incubo di altri .allarme»: Ungheria, Cecoslovacchia, Afghanistan. E' l'incubo dei carri armati su un mondo e mille città che vogliono la distensione e dicono «no» alla corsa al riarmo. Mobilitato il sindacato - Stampati nella notte migliaia di volantini da distribuire davanti alle fabbriche - Il comizio alle 18 per esprimere solidarietà al popolo polacco Ferro della Uil: «E' un attacco alle libertà dei lavoratori» la protesta deve essere dura» «Dramma Polonia». / sindacati piemontesi si sono mobilitati subito, come la Federazione nazionale. Ieri alle 17, nella sede torinese della Firn, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, e altri rappresentanti dzi lavoratori si sono riuniti per discutere il caso e le iniziative da mettere in cantiere. Questa mattina è in programma una riunione straordinaria della segreteria regionale unitaria. Sono già state decise: una manifestazione, in programma in piazza Castello alle 18 di stasera, «aperta a tutte le forze democratiche»; l'invitoai lavoratori a sospendere l'attività, oggi, per tenere assemblee. Nella notte sono state stampate migliaia e migliaia di volantini, distribuiti fin dal primo turno di stamane davanti ai cancelli delle fabbriche. La manifestazione di piazza Castello è stata voluta per «esprimere la solidarietà al popolo polacco e la protesta dei lavoratori torinesi per l'intervento dell'esercito», ha detto Giovanni Nigro, segretario provinciale della Uil. Probabilmente, questa, non sarà l'unica manifestazione per quanto sta succedendo in Polonia: altre dovrebbero venire decise dai segretari regionali, convocati, appunto, questa mattina. Tra i primi esponenti del sindacato piemontese ad esprimere la propria indignazione per quanto è avvenuto a Varsavia e nel resto della Polonia, è stato Corrado Ferro, il responsabile della Uil regionale. Ieri pomeriggio. Ferro lia dichiarato: «Siamo di fronte ad un vero e proprio colpo di Stato, che non si può accettare. Si sta portando un attacco alle libertà personali e alle libertà dei lavoratori. Il sindacato italiano, che si è battuto contro tutte le forme di oppressione nell'America Latina, in Grecia, in Spagna, e che harTOféso l'autodeterminazione dei popoli, deve trovare la forza di fare una protesta, la più dura possibile, per quanto sta succedendo in Polonia». Il segretario della Uil Ita aggiunto: «La pace nel mondo non si mette in pericolo soltanto con le installazioni dei mìssili, ma anche quando si oppreme la libertà dei popoli, come la Polonia». Franco Gheddo, segretario responsabile della Cisl pro¬ vinciale, ha commentato: -I fatti della Polonia avranno senz'altro un riflesso molto negativo sul processo di distensione che si poteva avviare. Un'altra considerazione va fatta: come è tradizione, i governi autoritari come primo atto cercano di chiudere 11 sindacato, vera espressione del potere democratico. Il caso polacco è un'altra prova». A sua volta, Giuseppe Muraro, della segreteria piemontese della Cgil, ha detto: «So¬ Sliwinski doveva ess no abbastanza sconvolto, anche in considerazione delle prospettive che pone questa vicenda. Quali saranno gli sviluppi del processo di democrazia che si era avviato in quel Paese? Penso anche alle ripercussioni che questi avvenimenti avranno nel movimento operaio italiano, nella sinistra, che sta discutendo le possibilità di una terza via per la soluzione dei problemi della nostra società e non soltanto di essa». ssere oggi a Torino Un altro sindacalista torinese. Bruno Torresin, ha aggiunto: «La mancata concessione del permesso alla delegazione di Solldarnosc che doveva venire in Piemonte ci aveva messi in allarme; però, non avevamo notizie precise, tali da farci pensare al pegirlo. Adesso è nostro dovere varare diverse iniziative. Le decideremo domani e nei prossimi giorni. Comunque, questa vicenda mi ha amareggiato moltissimo». E' stata celebrat La pronta reazione dei partiti all'annuncio dei fatti di Varsavia - Chieste riunioni in tutte le assemblee elettive - Il presidente Enrietti rientra d'urgenza da Detroit - Corteo di studenti da piazza Arbarello al Teatro Tenda nell'area dell'ex caserma Lamarmora Sgomento, preoccupazione, ricerca di notizie: il caso Polonia, pur temuto, ha colpito di sorpresa le centrali della politica cittadina e le istituzioni. Dovunque si sentono parole di condanna, in una convulse girandola di consultazioni, di telefonate, di commenti a caldo, quando ancora non ci sono idee chiare. Per prima si riunisce la giunta regionale, convocata d'urgenza dal vicepresidente Dino Sanlorenzo, in assenza a ieri pomeriggio del presidente Enrietti, a Detroit per il convegno sulla crisi dell'auto. Nel frattempo i radicali organizzano un corteo con uno slogan significativo: ..Solidarietà con Solidarnosc-, urlato per le vie del centro, da via Garibaldi a Porta Nuova, in mezzo alla folla che, nel freddo pungente, consuma il rito degli acquisti natalizi. E In questa gelida antivigilia di un giorno che per i cattolici vorrebbe essere la migliore testimonianza della pace, dalla Polonia, Paese cattolico per definizione, è partito un segnale fatto di paura e di angoscia per tutto il mondo. Paura e angoscia testimoniate anche a Torino da un rincorrersi di riunioni, di comunicati, di prese.di posizione, forse nel tentativo di esorcizzare la temuta frattura dell'esile equilibrio della pace. 'Ecco allora che dal consesso piemontese arriva il primo messaggio: la giunta regionale esprime «la condanna piti netta nei confronti di atti, come la proclamazione dello stato d'assedio in Polonia, la soppressione delle attività sindacali, gli arresti di cittadini e di dirigenti di Solidarnosc, che accrescono la tensione internazionale, tendono a reprimere le speranze di rinnovamento delti maggioranza del popolo polacco». La giunta regionale chiede inoltre al governo di Intervenire 'perché i dirigenti e tutti i cittadini polacchi arrestati siano immediatamente liberati'. Propone infine al presidente dell'assemblea, Benzi, di convocare con urgenza il Consiglio. Il presidente della giunta, Enrietti, informato per telefono, ha annunciato l'immediato rientro da Detroit. Numerosi pure gli interventi di esponenti dei gruppi regionali. Il capogruppo del psi, avvocato Viglione per esecrare questi «franici avvenimenti polacchi» e per auspicare che «la Polonia sappia ritrovare la forza democratica per usci-, re dalla crisi». Il vice capogruppo de. Brizio, per ribadire che quella polacca, «é una tragica lezione per quanti, in Italia, continuano a coltivare ipotesi di un comunismo diverso: i regimi comunisti in realtà sono incompatibili sul piano politico con la democrazia e il pluralismo'. Il capogruppo liberale, Bastianini, per osservare che Un momento della manifestazione ieri pomerìggio in centro quanto accade in Polonia «costituisce un dramma anche per il comunismo italiano chiamato ora a rompere, al di là di ogni dubbio, con il socialismo reale*. I comunisti, indirettamente, rispondono con un immediato vertice In via Chiesa della Salute e con un'assemblea di lavoro fra gli iscritti che hanno appena concluso il congresso cittadino. Dice 11 segretario Quagliotti: »Le notizie frammentarie che arrivano dalla Polonia provocano un grande stato d'ansia e di angoscia. Come comunisti torinesi non possiamo che ribadire il monito del pei contro ogni intervento. Ogni tentativo autoritario può provocare conseguenze catastrofiche». Prese di posizione anche dalle altre forze politiche, negli enti locali, nei movimenti giovanili, fra i cattolici. II segretario regionale della de. Giordana, dopo aver espresso »preoccupazione ed ansia per gli effetti negativi che dalle decisioni del governo di Varsavia ricadono sulla pace», dà mandato a tutti 1 capigruppo nelle istituzioni di chiedere la convocazione dei rispettivi Consigli. Invito a cui si è subito adeguato il vertice de a Palazzo civico, dove Gatti Berardi, Rossi e Leo presentano un ordine del giorno da discutere al più presto. Oggi si riunisce, in seduta ordinaria, il Consiglio comunale e per giovedì c'è già l'impegno di dedicare un'intera seduta ai problemi della fame e della pace nel mondo. I radicali, in collaborazione con il comitato torinese di Solidarnosc, vi aggiungono un appello, che da Torino dovrà partire per il governo, affinché »l'Europa si muova contro i violenti di Varsavia e di Ankara», dichiarando immediatamente 'l'embargo economico contro i violenti di Varsavia». -■ ■'■ • ■ Infine il pdup con la proposta alle forze di sinistra ed ai lavoratori di unirsi in un grande movimento internazionale a fianco del popolo polacco, «per scongiurare un esito tragico degli avvenimenti'. Mobilitazione pure negli ambienti cattolici (dal movimento popolare a Comunione e liberazione) e nel mondo studentesco, che dedica il corteo di oggi, da piazza Arbarello al teatro Tenda, anche alla «tragica questione polacca».