Quella «lunga marcia» che partì da Danzica

Quella «lunga marcia» che partì da Danzica Quella «lunga marcia» che partì da Danzica La storia degli ultimi mesi della Polonia era fatta, fino a ieri, di ultimatum sempre disattesi: da parte del governo; dall'Urss, sempre più impaziente, e anche da parte dei lavoratori e del sindacato autonomo di -Solidarnosc* che chiedeva al governo e al partilo — di volta in volta — il ricambio dei vertici con uomini più preparati e liberali, drastici aggiustamenti all'economia. Ultimatum a parole: nella pratica si è sempre continuato a trattare. Un estenuante braccio di ferro cominciato nel 1980. • Inizi di febbraio 1980 — Primo sciopero nei cantieri di Danzica. La protesta è originata dal licenziamento dì Anna Walentynowicz, nota militante dei sindacati autonomi. • 15 febbraio — Il congresso del -poup*, il partito comunista polacco, si chiude col defenestramento di Piotr Jaroszewicz, sostituito, come primo ministro, da Babiuch. Tra le personalità che abbandonano l'ufficio politico del partito, Stefan Olszowski. • 1° luglio — Massicci xioperi a Ursus e Tczew per l'impennata del prezzo della carne, direttamente venduta agli operai sul posto di lavoro: l'aumento è del 60 per cento; gli operai chiedono l'introduzione della scala mobile, aumenti per i turni di notte e per i iavori più nocivi. Il 12 luglio gli operai di alcune fabbriche di Varsavia ottengono aumenti. • 7 agosto — Proseguono gli scioperi; i giornali di partito per la prima volta ammettono «reali frustrazioni operaie». Gli organi di partito avvertono però che con le continue agitazioni «non si aggredisce il male alla radice». • 14 agosto — Danzica, la città dove scoppiò l'insurrezione del dicembre 1970. è il nuo¬ vo centro della tensione: 18 mila operai In sciopero minacciano l'occupazione dei cantieri. La direzione riassume tre militanti appena licenziati. Gli scioperanti, per la prima volta, chiedono lo scioglimento dei sindacati ufficiali (fiancheggiatori del partito), e il riconoscimento delle organizzazioni «libere». • 18 agosto — La protesta si estende ad altre città. Gierek promette aumenti salarla* li ma respinge concessioni politiche: «Non sarà tollerata alcuna attività contro l'ordine pubblico». • 24 agosto — Epurazione a Varsavia: silurato improvvisamente il primo ministro Babiuch, rimpiazzato da Pinkowski. Saltano anche il capo dei sindacati e altri tre dirigenti del -poup*. Il 30 agosto, a Danzica, accordo governo-operai sulla costituzione del sindacato libero. Nasce «Solidarietà», un fatto storico nella storia dei Paesi socialisti. • 5 settembre — Gierefc, colpito da infarto, dà le dimissioni. Lo sostituisce, al vertice della segreteria del partito. Kania. • 4 ottobre — Kania ammette: «Gli operai hanno ragione, il partito è stato arrogante». Promette la piena realizzazione degli accordi. Ai primi di novembre II sindacato autonomo ottiene la registrazione della Corte suprema. • Primi di dicembre — I Paesi del Patto di Varsavia assicurano la Polonia su nuovi aiuti. Carter diffida i sovietici: «La Polonia non si tocca». Nella base operaia segni di insofferenza anche nei confronti di «Solidarietà». Ci sono forze che vorrebbero scavalcarla. • 10 dicembre — Il pei conferma di aver compiuto passi ufficiali presso i partiti del Paesi dell'Est, sottolineando «i pericoli di in¬ guidato la Chiesa su una linea di equilibrio: moderando tra governo, sindacato e popolazione. • 9 luglio — Nuova prova di forza nel partito, mentre gli operai del Baltico si fermano. Si parla di espulsione di Gierek. Kania è sconfitto due volte al congresso del comitato centrale ma resta l'uomo forte. • 29 luglio — Proseguono le «marce della fame» malgrado l'accordo appena concluso sul prezzo della carne. C'è un blocco nel centro di Varsavia, si fermano i lavoratori d-?lla Slesia: è l'inizio di un contagio di scioperi: si ferma un milione di polacchi. • 15 agosto — Kania e Jaruzelski vanno da Breznev: un incontro che sdrammatizza. Dicono al capo dell'Urss che la Polonia saprà farcela ancora da sola. «Solidarietà» compie un anno. • 19 ottobre — La bomba: Kania è costretto a dimettersi. Jaruzelski lo sostituisce e riassume in sè le maggiori cariche dello Stato e del partito; Mosca intima: riordinate il poup. • 29 ottobre — Sciopero generale: è uno scacco per il governo. Le agitazioni rientrano con difficoltà, specie alla periferia del paese. Solidarnosc condanna le fermate selvagge. Dicembre — La situazione precipita: Walesa e monsignor Glemp, 11 primate polacco, si incontrano ripetutamente; si discute del progetto governativo di introdurre leggi speciali. I «falchi» lasciano «Solidarnosc». Mentre si intensificano gli interventi pacificatori della Chiesa, in piena «rivoluzione pacifica». ' Jaruzelski ordina ai soldati di arrestare i dirigenti di «Solidarietà». terferenze e le conseguenze gravissime di un eventuale intervento militare». • 10 febbraio 1981 — II generale Jaruzelski, ministro della Difesa e capo dell'esercito, è nominato capo del governo. E' segno che s'intende imboccare la linea della fermezza. Ma si ricorda che Jaruzelski ha un passato di -liberale*. • 16 marzo — Le forze militari dei Paesi del Patto di Varsavia, danno inizio alle manovre in Polonia e negli Stati vicini. • 19 marzo — La brutale irruzione della polizia al consiglio provinciale di Blgdoszcz. dove era in corso una riunione sindacale, ottiene per reazione, da parte di «Solidarietà». l'indizione di uno sciopero -d'avvertimento* di 4 ore per il 27marzo e una fermata generale fissata per martedì 31. E'convocato per domenica 29 il -plenum* del partite. Si confrontano -falchi* e -colombe*: non vince nessuno. Il giorno seguente nuovo incontro governo-sindacati per tentare di scongiurare lo sciopero generale. C'è l'accordo. L'agitazione è sospesa. • 3 aprile — I dissensi interni a «Solidarnosc» si approfondiscono: Walesa non basta più per contenere la rabbia e per guidare la protesta del Paese? • 18 aprile — Data importante: c'è l'accordo per la legalizzazione del sindacato rurale: sarà riconosciuto. Vengono decisi, da maggio, i razionamenti dei generi principali: burro riso e farina. • 1 maggio — Il decimo Plenum del Comitato centrale del poup vara una linea «aperturista» • 28 maggio — Muore il cardinale Wiszinsky: il vecchio prelato aveva enorme potere carismatico. Negli ultimi tempi aveva Girolamo Mangano