L'insolita mite stagione (disperazione per chi lavora nel settore) finirà fra breve?

L'insolita mite stagione (disperazione per chi lavora nel settore) finirà fra breve? L'insolita mite stagione (disperazione per chi lavora nel settore) finirà fra breve? A Torino avremo unbianco Natale In montagna non arriva la neve (Nel guai le stazioni turisi " E' il parere del meteoroad un peggioramento geLe persone che sabato pomeriggio si sono riversate per la tradizionale passeggiata prenatalizia in via Garibaldi, affrettavano il passo: il freddo di questi ultimi giorni, diventava aria gelida una volta •usciti» su piazza Castello. Baveri alzati, guanti di lana, pellicce e bambini superimbaccuccati. Il freddo, come sempre, ha preso alla sprovvista. Fino a giovedì un sole basso piantato in un cielo straordinariamente limpido e un leggero tepore verso il mezzogiorno. A completare il quadro quasi primaverile era arrivato an,che il vento. Poi, di colpo. temperatura di ieri massima + 3,1 minima — 2,8 media — 0,2 Rilevazioni del Servizio meteorologico dell'Aeronautica militare di Caselle alle ore 20: pressione a livello del mare 1008 mb; umidità 98%. Previsioni: cielo nuvoloso o localmente nuvoloso con possibilità di isolate precipitazioni sul settore orientale del Piemonte: visibilità discreta: temperatura stazionaria. agedia accaduta s logo - «Stiamo andando nerale» - Tempo da sci jiewerdl sera la colonnina del mercurio è scesa a precipizio. A che cosa è dovuto questo abbassamento della temperatura, quando già ci si stava quasi abituando a un invernomite? «E' semplice — risponde il metereologo Barla — il fronte polare si è abbassato verso le nostre regioni. D'altra parte è normale per questa stagione, anche se la temperatura, prima di venerdì, era un po' più alta della media stagionale». Tornerà a salire? «Stiamo andando verso un peggioramento generale — risponde il professor Barla — e farà freddo ancora per un bel po'». Ai nemici dell'inverno non resta che armarsi di cappotti e di berretti, sognando il sole e i prati fioriti. Agli appassionati degli sport invernali, invece, il metereologo consiglia di preparare gli sci: tempo una settimana, quindici giorni, poi dovrebbe arrivare abbondante la neve. E anche in città per la gioia di un «bianco Natale». La temperatura più bassa, registrata finora in città, è stata —2,5. abato mattina in Va Le paure di operatori e titolari di impianti di sci a Sauze d'Oulx, Sestriere, Sansicario e Bardonecchia - «Una volta ci si sarebbe preoccupati per aver saltato il weekend dell'Immacolata, ora, dopo l'esperienza dello scorso anno, ci sono timori molto più gravi» Erba indurita dal gelo alternata a qualche lastra di ghiaccio:, è quanto possono offrire quest'anno le stazioni di sport invernali della Valle di Susa per questo weekend dell'Immacolata che, in passato, tradizionalmente, segnava l'inizio' della stagione invernale. Ci sono le premesse perché si ripeta il disastroso Inverno dello scorso anno e gli operatori turistici — società degli impianti, negozi, bar, ristoranti, alberghi, eccetera — sono con le mani nei capelli. • Una volta ci si sarebbe preoccupati per aver saltato -l'Immacolata, ma adesso, dopo la batosta dell'altr'anno, ci sono paure ben più grosse. Se dovesse ripetersi una stagione come quella scorsa:..». L'ex azzurro Carlo Besson, proprietario di alcuni impianti a Sauze d'Oulx, esprime i timori di tutta la vallata. •Le possibilità che si ripeta un inverno come quello scorso sono una su mille», si fa coraggio Piero Bosticco, amministratore della «Tourisport» di Bardonecchia. «Afa se dovesse succedere credo che ài-meno il 50 per cento delle società degli impianti rischierebbero il tracollo. Per loro infatti rimangono le spese fisse di energia, personale, ma¬ Valle di Lanzo nutenzione che, se non coprono con gli incassi, restano tutte in passivo. Già perdere questo tveekend dell'Immacolata è come saltare 3 o 4 domeniche, circa il 10-15 per cento dell'incasso stagionale». Il discorso è ovviamente diverso fra le società composte da numerosi piccoli proprietari dove le perdite vengono suddivise in tanti, e le società a proprietario unico che, se in passato incassava tutti i ricavi, adesso deve coprire tutte le perdite. Bisogna ancora distinguere poi ,ira chi, come bar, ristoranti o negozi, rischia solo di guadagnare di meno e chi, come società degli impianti e grandi alberghi, deve anche coprire spese- sostenute per la manutenzione o che sostiene adesso per il personale. « E ' il nostro caso — sottolinea Sandro Persano, presidente della Sansicario Sky —. Essendo il personale quasi tutto fisso ed essendo la stessa società che gestisce tutto, le perdite si riversano completamente su di noi». Un altro discorso da tenere presente è quello degli investimenti e dei costi di manutenzione sostenuti in estate. Sestriere ha speso grosse cifre per l'allestimento della nuova pista di discesa libera sulla Motta (e l'altr'anno non è riuscita a far girare nemmeno un giorno le due seggiovie del Fraiteve per cui aveva investito più di un miliardo). Sansicario ha aperto un nuovo albergo in centro, due bar-ristoranti in cima al Fraiteve e una nuova pista di gara per la finale di Coppa del Mondo. Sauze e Bardonecchia hanno speso, per la semplice manutenzione di piste e impianti, parecchie centinaia di milioni. Che cosa succederebbe se non riuscissero a recuperarne almeno una parte? • Un altro inverno come quello scorso nessuno riuscirebbe e sopportarlo, credo — dice Fabio Misuraca, amministratore delegato della Sif (la società impianti di Sestriere) —. Anche perclié un'industria può comunque fare piani a scadenze quasi certe, noi no perché dipendiamo da fattori assolutamente imprevedibili come per esempio la neve. Già adesso, a Sestriere, ci sono una cinquantina di nostri operai che costano e non possono fare niente. Per noi il problema delle assunzioni ha caratteristiche particolari, non può essere applicata la legge sul collocamento». Di una scarsa attenzione da parte del potere pubblico si lamenta anche Sandro Persano. -Sport invernali e turismo non vengono considerati una vera e propria attività economica — dice —. Non esistono o quasi, come invece succede in tutti gli altri Paesi, contributi o agevolazioni. E quelli che ci sono, sono accessibili solo ai Comuni che di alberghi e impianti non vogliono neppure sentir parlare. Per noi non c'è cassa integrazione. Seri programmi di aiuto al turismo non ne esistono. Ecco allora che basta un anno senza neve per mettere l'intero settore in crisi e migliaia di posti di lavoro in pericolo. E' ora di capire che le stazioni invernali sono un'industria e come tale devono godere di tu'te le attenzioni e agevolazioni di cui da sempre gode l'industria».

Persone citate: Barla, Carlo Besson, Fabio Misuraca, Piero Bosticco, Sandro Persano