Gravissimo uno degli agenti feriti nel conflitto a fuoco con Alibrandi

Gravissimo uno degli agenti feriti nel conflitto a fuoco con Alibrandi Gravissimo uno degli agenti feriti nel conflitto a fuoco con Alibrandi ROMA — «Ciro Capobianco sta malissimo, la sua vita è appesa a un filo». Il medico di cjuardia al centro di rianimazione del «Gemelli» con cui abbiamo parlato ieri pomeriggio non ha aggiunto altro. Il bilancio del furioso conflitto a fuoco avvenuto l'altra mattina alle porte di Roma potreb- STAMPA SERA Michele Torre direttore responsabile Editrice LA STAMPA S p.A. Presidente Giovanni Giovannini Amministratore Delegato e Direttore Generale Marco Benedetto Consiglieri Vittorino Chiusano Luca Corderò di Montezemole Umberto Cuttica Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Atlonso Ferrerò(presid.) Giovanni Peradotto Secondino Biollo ■Stai, iiimento tipografo Ed'tnce La Stampa bpA - Via Materico 3? • 10126 Torino (© \Wl Editrice LA .STAMPA SpA Registrazione Trituriate ai Torino n 2r> CERTIFICATO N 31 1 DELL' 11-3-1981 be diventare più tragico. Dopo un lieve miglioramento, le condizioni del capo-pattuglia che ha intercettato il «commando» neofascista di Alessa?idro Alibrandi, sono improvvisamente peggiorate. E' sopraggiunta una nuova emorragia, le lesioni provocate da tre proiettili che hanno leso l'intestino, un polmone e la colonna vertebrale sono gravissime Sta sempre meglio, invece, Salvatore Barbuto, l'altro poliziotto ferito nella sparatoria in cui è rimasto ucciso il figlio del giudice Alibrandi. Ha perso molto sangue ma se la caverà. E' ancora sotto choc e dalla camera dell'ospedale Villa San Pietro dov'è ricoverato continua a chiedere notìzie di Capobianco. «Sono vivo per miracolo — ha ripetuto ieri —. Quando sono caduto per terra non ho perso i sensi. E' questo che mi ha salvato». Quanto alle indagini, si sa che la Digos sta per identificare i tre complici di Alessandro Alibrandi. «Estremisti di destra strectamente collegati con la malavita che stavano preparando l'ennesima rapi¬ na», confermano in questura. Alla borgata Labora, sabato, c'erano Giorgio Vale e Gilberto Cavallini, i terroristi neri indiziati per l'omicidio del sostituto procuratore Amato? L'ipotesi viene per ora scartata. Di certo c'è che gl'inquirenti hanno fatto perquisire numerose abitazioni di amici di Alessandro Alibrandi. Il consigliere Domenico Sica, cui è stata affidata l'inchiesta, ha disposto una serte di accertamenti capillari negli ambienti della destra extraparlamentare. Nel comprensibile riserbo che avvolge la vicenda c'è comunque una conferma: di uno dei tre terroristi in fuga la polizia ha già pronto l'identikit. Sarebbe un estremista noto nel quartiere di Vigna Clara. Nel borsello trovato accanto ad Alessandro Alibrandi, sono stati rinvenuti 3 milioni e 657 mila lire, due patenti false, il tesserino falsificato della Guardia di Finanza, una bomba a mano e cartucce da mitra. Gli inquirenti avanzano anche l'ipotesi che Alibrandi abbia partecipato aliai tentato in cui il 21 ottobre scorso furono assassinati il capitano della Dgos Straullo e l'agente che gli faceva da autista. L'autopsia di Alessandro Alibrandi si svolgerà oggi all'Istituto di medicina legale dell'università. Un adempimento previsto dalla legge, che poco aggiungerà alla ricostruzione della sparatoria. Il giovane, infatti, è stato raggiunto alla fronte àa un unico proiettile Il padre, Antonio Alibrandi. annientato dal dolore, è rimasto chiuso in casa, a Monteverde, con i familiari. Non l'uol vedere nessuno, è un uomo distrutto dalla morte violenta di un figlio che aveva impostato tutta la inta sulla violenza. Il magistrato inflessibile, il giudice spesso discusso di tanti casi clamorosi, messo sotto inchiesta dal Consiglio Superiore, aveva chiesto e ottenuto qualche mese fa di lasciare l'Ufficio Istruzione a Palazzo di Giustizia dove era considerato il «numero due». Con il grado di consigliere di Cassazione, è attualmente presidente di sezione al Tribunale civile, g. fe.

Luoghi citati: Monteverde, Roma, Torino