Così funziona negli ippodromi il racket delle corse truccate di Angelo Conti
Così funziona negli ippodromi il racket delle corse truccate Dopo gli ultimi 2 fantini arrestati, l'ippica nell'occhio del ciclone Così funziona negli ippodromi il racket delle corse truccate Due i sistemi più usati - Con uno si punta quasi esclusivamente a riciclare il denaro sporco proveniente dai riscatti - Con l'altro si facilita il successo di un «outsider» Quattro fantini e un guidatore in carcere, connivenze con l'ambiente della 'ndrangheta* e della camorra e un'indagine che promette altri clamorosi sviluppi stanno gettando l'ippica italiana nell'occhio del ciclone. Dopo gli arresti di Ciro Forte. Vittorio Panici e Renato Pennati, martedì sono finiti in carcere altri due fantini: Sandro Atzori. 32 anni, sardo di nascita, ma residente a Pordenone in via Mairoff 8. e Giorgio Pucciatti, 34 anni, romano, abitante a Marino in via De Amicis 8. Sono figure di primissimo piano del galoppo nazionale. Sandro Atzori, arrestato a Milano, ha montato per scuderie prestigiose (l'Aurora, la Gabriella, Lady M) e, come Ciro Forte, è stato fantino di fiducia di Enrico Camici. Giorgio Pucciatti. arrestato a Napoli, era invece l'.uomo di fiducia* dell'avvocato romano Carlo D'Alessio, titolare della scuderia Cieffedl. la numero uno in Italia. Entrambi i fantini hanno avuto recenti traversie: Atzori ha lasciato solo da qualche settimana l'ippodromo di San Siro dove svolgeva regolarmente l'attività, ufficialmente per problemi di peso (tendeva a ingrassare eccessivamente per poter montare in corsa) ma a detta di molti anche per aver ricevuto da qualcuno pesanti minacce; quanto a Pucciatti è stato vittima, due settimane fa, di una violenta contestazione da parte degli scommettitori dopo aver montato senza grinta un purosangue ultrafavorito, Dingo, finito battutissimo in una corsa di routine a Napoli. L'accusa per entrambi è di concorso in associazione a delinquere, truffa, estorsione, mi-.acce e percosse. Medesima contestazione venne fatta a metà dicembre ai fantini Forte e Panici ed al driver Pennati. Ci si chiede a questo punto quali potranno essere gli sviluppi dell'inchiesta. Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano, Giorgio Della Lucia, si trincera dietro un comprensibile riserbo. Di certo si sa soltanto che lo scandalo delle corse truccate ha preso una fisionomia ben definita dopo l'arresto di Gaetano Fidanzati e Alfredo Bono, due mafiosi del clan di Gerlando Alberti al centro di un enorme traffico di cocaina con l'America del Sud. Negli ambienti della Criminalpol invece si parla un po' di più: 'Stanno saltando fuori fatti clamorosi: l'indagine è solo all'inizio*. Ai nomi di Pucciatti e di Atzori si sarebbe comunque giunti dopo le rivelazioni di uno dei tre arrestati che avrebbe iniziato nei giorni scorsi a vuotare il sacco. Il presidente dell'Associazione fantini, il romano Ovidio Pessi, si è mostrato sorpreso: «Afi sembra assurdo che siano tutti colpevoli*, ma poi ha aggiunto che «non si deve fare di ogni erba un fascio e non è giusto che l'intera categoria venga coinvolta in fatti di cronaca nera*. Ma è pur vero che quattro fantini, fra i quali un consigliere nazionale dell'Associazione, sono già finiti in galera. In realtà la preoccupazione serpeggia su tutti gli ippodromi: se nell'81 il movimento di scommesse è ulteriormente cresciuto (sarà di oltre 1000 miliardi a fine anno), si è notata invece una preoccupante flessione nel numero degli spettatori che può essere valutata intorno all'8 per cento. Gli arresti non potranno che acuire la diffidenza degli appassionati verso le corse con conseguente diminuzione delle puntate. Come agiva il racket delle corse truccate? E' probabile che intervenisse sul loro svolgimento in due modi diversi. Il primo, il più semplice, é particolarmente adatto a riciclare denaro sporco mentre non può servire a ottenere grossi utili. Si sceglie una corsa con un favorito molto netto (quotato ad esempio ad 1 contro 10 con vincita di 1000 lire ogni 10.000 giocate) e ci si limita a «consigliare» ai fantini degli altri cavalli di non impensierirlo. Solitamente non ci sono difficoltà perchè la corsa all'apparenza sarà perfettamente regolare: vincerà il purosangue più atteso con gli altri impegnati a lottare solo per il secondo posto. Cosi decine, talvolta centinaia di milioni, giocati presso gli allibratori ufficiali e clandestini e nelle sale corse verranno restituiti aumentati di poco, ma perfettamente puliti. Secondo gli inquirenti numerosi riscatti sarebbero stati riciclati cosi. Altro modo classico di truccare una corsa è il far vincere un outsider. In questo caso si tratta quasi sempre del secondo favorito'(che può pagare 3 o 4 contro 1): basterà .sensibilizzare, il fantino del cavallo più atteso che attuerà tattica errata. E' una manovra difficile e che può costare sino a decine di milioni a chi dirige l'operazione. Ma offre la possibilità di vincere grosse cifre con puntate ridotte. scznvTppnvnqcm Le giurie intervengono spesso, su taluni impianti anche spessissimo, ma la giustizia sportiva è lenta e macchinosa. Un caso per tutti: a novembre dello scorso anno a Torino un fantino venne sorpreso dopo una corsa con un panetto di piombo in meno nella sella, aveva cioè vinto portando meno peso del previsto. C'erano prove testimoniali precise, ma c'è voluto quasi un anno prima che la commissione disciplinare intervenisse sospendendo la patente al fantino. Qualcosa comunque si muove. E' di ieri la notizia di una revisione delle concessioni dei «colori» (cioè l'autorizzazione a far correre i propri cavalli negli ippodromi) che dovrebbe portare un po' d'ordine anche fra i proprietari: non è infatti un mistero per nessuno che la più importante scuderia del trotto napoletano sia di proprietà della famiglia Nuvoletta, uno dei clan in lotta a suon di revolverate con la banda Cutolo. Angelo Conti
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