L'industria tedesca ha puntato i piedi di Tito Sansa
L'industria tedesca ha puntato i piedi L'industria tedesca ha puntato i piedi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — «Noi non condividiamo l'opinione (degli Stati Uniti) che l'Unione Sovietica debba venire considerata istigatrice della legge marziale in Polonia», ha detto ieri ufficialmente a nome del governo di Bonn il portavoce Kurt Becker. La Germania Federale ha in tal modo preso posizione (in forma indiretta, ma chiara) contro le sanzioni americane all'Unione Sovietica e alla Polonia, in merito alle quali le fonti ufficiali hanno rifiutato di emettere un giudizio diretto. Il portavoce Becker ha comunque «totalmente escluso- che le sanzioni degli Stati Uniti possano venire acquisite in una futura decisione della Nato. L'«assoluzione» di Mosca pronunciata dal governo di Bonn non è stata tuttavia totale. Il portavoce ha ammesso di non avere imformazioni sufficienti che permettano di stabilire se il governo di Varsavia abbia agito in proprio o sotto pressione esterna (come affermano gli Stati Uniti e anche altri governi occidentali, peraltro non presi in considerazione dai tedeschi). Ha detto soltanto: «Non sappiamo, si tratta di una domanda ipotetica, noi comunque non crediamo che l'Unione Sovietica sia stata istigatrice-. Kurt Becker ha parlato nella tarda mattinata, mentre al ministero degli Esteri di Bonn cominciavano i colloqui tra il capo della diplomazia tedesca, Hans Dietrich Genscher (che nella sua qualità di vice cancelliere regge il governo in assenza del cancelliere Helmut Schmidt) e il vice-primo ministro polacco Mieczyslaw Rakowski. inviato straordinario del generale Jaruzelski. Agli osservatori non è sfuggito che il distanziamento ufficiale dalle posizioni americane è avvenuto ancor prima che il governo di Bonn potesse apprendere di prima mano informazioni sulla situazione polacca, come non è passato inosservato che l'atteggiamento ufficiale della Germania Federale (con un governo socialdemoratico-liberale) è assai distante da quello degli altri governi dell'Alleanza Atlantica, dei partiti socialisti europei e perfino da quello di severa condanna assunto dal partito comunista italiano. «Sembra di sognare-. ha detto un commentatore della radio, ricordando da una parte un anno e mezzo di dichiarazioni di simpatia e di incoraggiamento da parte tedesca per il sindacato libero polacco e dall'altra i ripetuti moniti (sempre tedeschi) contro una eventuale partecipazione dei comunisti ai governi in Italia e in Francia. «Ora i ruoli in Europa si sono invertiti-. Interessante è che l'atteggiamento «morbido» del governo di Bonn è condiviso e appoggiato da una parte dell'opposizione democristiana e Tito Sansa A pagina 4 altri servisi sulla Polonia. (Continua a pagina 2 in quarta colonna)
Persone citate: Becker, Hans Dietrich, Helmut Schmidt, Jaruzelski, Kurt Becker, Mieczyslaw Rakowski
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