Ombre lunghe sull' Europa
Ombre lunghe sull' Europa Tre anni di Sme Ombre lunghe sull' Europa Tre anni fa in questi giorni i governi europei definivano le intese di cooperazione monetaria dalle quali è nato, non senza contrasti politici, il sistema monetario europeo (Sme). A quasi tre anni dall'avvio del sistema possiamo domandarci se l'accordo ha avuto successo e quali appaiano le prospettive future. L'obbiettivo fondamentale dell'accordo era (ed è) quello di favorire gli scambi commerciali e lo sviluppo economico e politico della Comunità mediante una effettiva stabilità dei tassi di cambio tra le monete europee, conseguita con una crescente convergenza dei costi e dei prezzi dei singoli Paesi membri. Nel triennio 1979-81 la stabilità dei tassi di cambio è stata nella sostanza conseguita, nonostante le pressioni a cui sono state sottoposte alcune monete europee, quali il marco e il franco belga. Grazie a tale stabilità i Paesi europei hanno potuto evitare le oscillazioni senza precedenti nei tassi di cambio che hanno interessato il dollaro, lo yen e la sterlina, contenendo cosi le spinte destabilizzanti sulle proprie economie. Ma il risultato è stato ottenuto non attraverso la auspicata convergenza dei tassi di inflazione, ma grazie soprattutto alla debolezza del marco e all'azione delle politiche monetarie. Gli interventi di sostegno, anche se cospicui (dall'aprile 1979 al giugno 1981 ben 50 miliardi di dollari sono stati acquistati dalle banche centrali), non hanno posto in difficoltà il meccanismo previsto dall'accordo. Gli interventi delle autorità monetarie hanno avuto successo, nonostante andamenti sostanzialmente divergenti nei costi e nei prezzi dei Paesi membri, semplicemente perché i Paesi che nel 1978 registravano costi e prezzi relativi più elevati erano entrati nello Sme con tassi di cambio sottovalutati. Secondo alcune stime la Francia e l'Italia avevano accumulato margini abbastanza consistenti al momento della definizione dell'accordo. Rispetto al periodo 1968-72 i margini, misurati in termini di minori costi del lavoro per unità di prodotto, raggiungevano quasi 11 punti in Francia e 20 in Italia. Di conseguenza, gli andamenti divergenti nei costi e nei prezzi realizzatisi nel triennio 1979-81 non si sono ripercossi Franco Reviglio (Continua a pagina 2 In quarta colonna)
Persone citate: Franco Reviglio
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