Tutto il Veneto a Treviso per far «La forza del destino» di Giorgio Pestelli
Tutto il Veneto a Treviso per far «La forza del destino» Il XVI Autunno Musicale si è chiuso al Comunale in pieno clima natalizio Tutto il Veneto a Treviso per far «La forza del destino» TREVISO — Si è concluso il XVI Autunno Musicale Trevigiano, la breve ma significativa stagione lirica al Teatro Comunale; Treviso, animatissima in questo perìodo natalizio, si è incoronata di radicchio rosso, la cui sagra è esplosa sulla piazza del mercato, con gente che si dà attorno a cucinarlo fra vociferazioni e acuti odori di ortaggi e di spezie. Opera di chiusura è stata scelta la verdiana Forza del destino, diretta con scrupolo da Carlo Franci, regia di Paolo Trevisl, sul palco uno stuolo di giovani interpreti, fra i quali Josella Ligi (Leonora) e Giorgio Gatti (fra Melitone) sono apparsi in vena particolare. Si sa quanto il movimento e le masse (soldati, pellegrini, ambulanti) siano importanti in quest'opera, ma la dimensione spettacolare e romanzesca è stata rispettata con decoro; d'altra parte tutte le opere nel cartellone presenta¬ to dal direttore Armando Gatto erano impegnative sotto vari aspetti, Maria Stuarda di Donizetti, Guglielmo Teli di Rossini, Le nozze di Figaro di Mozart, / Caputeti e i Montecchi di Bellini, per non dire diiAtamtod di Manzoni e Jona che ha aperto il ciclo (per coraggiosa consuetudine la stagione di Treviso si inaugura sempre con un lavoro contemporaneo). A parte il risultato dei singoli spettacoli, l'aspetto che colpisce di più nell'attivismo di questa provincia veneta è la prospettiva regionale: collaudata ormai da anni è la collaborazione con il Teatro Sociale di Rovigo con il quale le opere vengono prodotte in scambio: questo sistema, che oltre alla diffusione della cultura musicale consente grandi benefici economici, sta per essere esteso anche a Padova e, oltre i confini regionali, a Bergamo e Brescia. Strumenti efficaci di questa visione dinamica sono l'Orchestra Filarmonica Veneta (rifornita dai conservatori e dai Licei musicali di Venezia e paraggi), il Coro dell'Autunno Musicale Trevigiano e il Coro del Teatro Sociale di Rovigo; momento d'incon¬ tro significativo è poi il Concorso Internazionale «Toti Dal Monte» (la grande soprano era nata nel 1893 a Moglìano Veneto, fra Treviso e Mestre): giunto alla tredicesima edizione il concorso bandisce ogni anno una gara sui ruoli di un'opera (quest'anno era la volta delle Nozze di Figaro), ingaggiando poi i vincitori nell'allestimento dell'opera stessa: un modo per attirare giovani voci. Le stagioni sono favorite da due teatri bellissimi per eleganza architettonica, acustica e tradizione. Il Comunale di Treviso, sull'indaffarato Corso, vanta ancora la facciata settecentesca progettata da Antonio Galli Bibiena; in legno, secondo una sorte comune è bruciato più volte, fino alla ricostruzione del 1869 conservatasi fino ad oggi: contiene 700 spettatori. Ancora più capace (specie per l'ampio loggione) è il Teatro Sociale di Rovigo, costruito nel 1819 con una bella facciata neoclassica; distrutto da un incendio nel 1902, fu ricostruito due anni dopo secondo l'impianto del 1858 (con i medaglioni dei musicisti italiani lungo il secondo ordine di palchi); con i restauri progressivi, ha oggi un composto ed elegante tono liberty. Le opere vengono replicate quattro volte, sempre a teatro esaurito. Giorgio Pestelli
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