Saper spendere All'ultimo minuto

Saper spendere All'ultimo minuto Saper spendere All'ultimo minuto Agli indecisi o ai ritardatari qualche prezioso consiglio per piccoli doni e ricette Capita a più di uno di ritrovarsi all'ultim'ora senza un'idea per un piccolo dono che dovrebbe essere curioso, strano, utile e nello stesso tempo divertente. Il suggerimento ce lo ha chiesto ieri «d'urgenza», per teletono, una lettrice e la nostra risposta l'ha soddisfatta. Forse può soddisfare anche altri che non hanno più tempo per mettersi alla ricerca Si tratta di un piccolo, ma famoso negozio del centro storico che ha, come uniche specialità, tutti i prodotti delle abbazie e dei monasteri. Una marmellata delle Carmelitane Scalze costa 1350 lire, mentre il torrone in cioccolato tenero dei Frati Trappisti è a 2800 lire. Da 3800 lire in su, secondo la grossezza, ci sono le scatole di caramelle all'orzo delle religiose del More! oppure a 8 mila lire i Padri Filippini consigliano l'Amaro vita che nel nome ha promesse augurali e nel contenuto erbe salutari. La crema per le mani è stata studiata dalle Suore Trappiste di Guardistallo e costa 3500 lire il vasetto, mentre quella dei Padri Benedettini è un po' più costosa, 4 mila lire, ma è in linea con la «crema delle api» per giorno e notte a 6 mila oppure uno shampoo al miele o alle erbe da 4500 lire. Se l'acqua di rose è un antico dono romantico (6500 lire), l'aceto dei sette ladri combatte le svenevolezze e gli svenimenti (6 mila), mentre l'Abetol dei Padri Camaldolesi offre aria di pini e di montagna anche nell'alloggio di città (3500 lire). In quanto alle ricette di facile preparazione casalinga provve- de Bianca delle conserve dai suoi inesauribili ricettari. Manca un antipasto? Prosciutto in gelatina allo sherry: mettere a bagno in poca acqua fredda tre fogli di gelatina, strizzarli dopo cinque minuti, farli sciogliere in un ottavo di litro di brodo con 40 grammi di sherry, lasciar raffreddare. Riempire quattro fette di prosciutto cotto spesso con una fettina di paté di fegato, ripiegare su se stessa la fetta. Disporre nel piatto con rondelle di carota lessa come guarnizione, coprire con gelatina e tenerne un po' da parte: servirà per ricavarne dadini di gelatina da guarnire il piatto prima di servire. Per i buongustai del risotto una ricetta gustosa: tagliare fine fine una cipollina e soffriggerla nel burro; aggiungere qualche strisciolina di pancetta e pezzetti di funghi secchi o coltivati. Quando tutto è ben rosolato, ma morbido, aggiungere il riso, mescolare, lasciar insaporire: unire buon brodo caldo e dopo circa sette minuti un bicchierino colmo di brandy. Terminare la cottura e — se piace — aggiungere ancora un pizzico di zalferano. Servire con una noce di burro e una generosa dose di parmigiano grattugiato. Nessuna idea per il tacchino? Fatelo imbottito. Bianca suggerisce di preferire una tacchinella intera, pulirla e asciugarla. Imbottirla con un misto di castagne crude (se si usano quelle secche devon essere tenute a bagno per qualche ora), di prugne snocciolate (se secche, rinvenute nell'acqua) e teneri gambi di sedano. Salare sia l'interno sia l'esterno, avvolgere la tacchina in sottili fette di lardo fresco legate con un filo perchè non si muovano. Cuocere allo spiedo in forno avendo cura di cospargere la carne durante la cottura con il condimento che cola sul piatto del forno. Per il dolce provvede il mandarino alla crema: occorrono quattro logli di gelatina, due uova, tre cucchiai di zucchero a velo, un ottavo di litro di vino bianco dolce, un ottavo di litro di succo di mandarino spremuto al momento, un quarto di panna, due bicchierini di cognac: mettere la gelatina m poca acqua fredda, sbattere a schiuma il rosso d'uovo con lo zucchero. In una pentola portare a bollore il vino bianco con il succo di man¬ darino, togliere dal fuoco e unire mescolando con cura la schiuma di rosso d'uovo. Rimettere quindi sul fuoco, ma a bagnomaria e sbattere per due o tre minuti come si fa con lo zabaglione. Strizzare tra le dita la gelatina e unirla, sempre mescolando, alla crema ancora calda in modo che si sciolga. Togliere dal fuoco e tenere in fresco finché la crema incomincerà a rassodarsi Montare a neve i due albumi e distribuire sul fondo di ciotole o bicchieroni. Quindi montare la panna zuccherandola e disporla sulla chiare montate a neve; aggiungere la crema infine poco prima che si sia del tutto rassodata. Innaffiare ogni bicchiere con un po' di cognac. E per concludere il pranzo un caffè corroborante: in un bicchiere da ponce preriscaldato, mettere una punta di cucchiaino di cacao in polvere, un cucchiaino di zucchero, un bicchierino di liquore al caffè e uno scarso di cognac. Mescolare e riempire il bicchiere di caffè forte e bollente Una spruzzata di panna montata dolce colmerà il calice. * Per Concetta un consiglio da Maria Angela: «Per pulire una giacca di pelle scamosciata io faccio così: mi sono procurala un loglio di carta vetrata ed una spazzola: tagliata la carta a quadrettini, ho passato tutto il capo, con energia e delicatezza nello stesso tempo. Con la modica spesa di 300 lire e una bella spazzolata ho risolto il problema per pelle rivoltata, montoni, renna, ecc., senza rivolgermi in tintoria». Simonetta

Persone citate: Maria Angela

Luoghi citati: Guardistallo