Finora solo 160 detenuti scarcerati per effetto dell'amnistia e condono di Claudio Cerasuolo

Finora solo 160 detenuti scarcerati per effetto dell'amnistia e condono Marcia a rilento (con incertezze) Fapplicazione delle misure di clemenza Finora solo 160 detenuti scarcerati per effetto dell'amnistia e condono Hanno diritto alla liberazione 500 persone - Polemiche a Palazzo di giustizia per una data sbagliata sulla Gazzetta Ufficiale - Il procuratore generale: «Ci vuole buon senso» Sono 160 i detenuti usciti dalle Nuove fino a ieri sera per i benefici dell'amnistia e dell'indulto, entrati in vigore con la pubblicazione del decreto presidenziale sulla Gazzetta Ufficiale del 19 dicembre scorso. Un provvedimento varato in ritardo e caduto in mezzo alle feste natalizie, obbligando gli uffici esecuzione delle varie autorità giudiziarie competenti e l'ufficio matricola del carcere ad un lavoro eccezionale. Nella mattinata una notizia rimbalzata dalla prima sezione della corte d'appello ha messo in discussione l'applicazione del decreto presidenziale e la situazione si è chiarita soltanto dopo l'intervento del Procuratore Generale Bongioannini che, superando le perplessità sul vizio formale del decreto, ha dato disposizioni perché si continui ad applicarlo. La polemica si era iniziata martedì scorso in occasione di un processo davanti al pretore dottoressa Fioretta Rolleri. Il pubblico ministero avvocato Badellino ha respinto l'istanza del difensore di un imputato che chiedeva l'applicazione dell'amnistia, sollevando una eccezione di legittimità costituzionale del decreto presidenziale. E' accaduto che la legge delega del Parlamento che dà i poteri al Presidente della Repubblica per emanare il decreto, così come vuole la Costituzione, porti la data del 19 dicembre, quando è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Sullo stesso numero appare anche il De¬ creto firmato dal presidente Pertini in data 18 dicembre, 24 ore prima che egli ne avesse i poteri. H pretore ha preso tempo rinviando la decisione al 29 dicembre prossimo. La prima sezione della corte d'appello è andata ancora più in là. Nel processo contro Lepanka Stoianovic, imputata di rapina impropria e false generalità, non ha concesso l'amnistia chiesta dal p.m. ed ha invece dichiarato inesistente il decreto presidenziale del 18 dicembre scorso, perché emanato quando il Presidente non aveva il potere di farlo. Nella tarda mattinata di ieri è intervenuto il procuratore generale Bongioannini a chiarire una situazione a dir poco drammatica: se la tesi della prima sezione della corte d'appello fosse prevalsa, occorreva sospendere le scarcerazioni già in corso e addirittura ordinare la nuova cattura dei detenuti usciti nel frattempo. Afferma il procuratore generale: «La legge delega del Parlamento n. 743 e il decreto presidenziale n. 744 portano entrambi la data del 18 dicembre e sono stati firmati dal presidente Pertini il 18 dicembre. Il fatto che siarw stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 19 non implica illegittimità del Decreto. L'iter dei due atti — legge delega e decreto presidenziale — sì conclude con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 19 dicembre. Nell'applicazione della legge ci vuole anche buonsenso e l'interpretazione del magistrato deve indirizzarsi a superare ostacoli soltanto formali», ha concluso Bongioannini. Nella stessa mattinata di ieri sono partiti dalla Procura generale 150 ordini di scarcerazione. Dalla Pretura ne sono partiti altri 180 (115 per il carcere di Torino e 65 per altre carceri del Piemonte). Fanalino di coda è la Procura della Repubblica con soltanto 6 ordini di scarcerazione fino a ieri pomeriggio. Dalle Nuove il direttore Suraci cerca di coordinare gli sforzi dell'ufficio matricola. Fino a ieri sera sono usciti (sui 500 che beneficiano del provvedimento) 40 detenuti per concessione della libertà provvisoria (per reati che sarebbero stati amnistiati), 15 detenuti in applicazione del condono e 105 su ordini di scarcerazione della Pretura e della Procura Generale. Claudio Cerasuolo

Persone citate: Badellino, Bongioannini, Fioretta Rolleri, Pertini, Suraci

Luoghi citati: Piemonte, Torino