Trapiantala la gamba sinistra sul moncone di quella destra
Trapiantala la gamba sinistra sul moncone di quella destra Eccezionale intervento all'Istituto tumori di Milano Trapiantala la gamba sinistra sul moncone di quella destra MILANO — Un eccezionale intervento, definito di autotrapianto, è stato eseguito all'Istituto nazionale dei tumori di Milano. Un giovane di 26 anni, al quale anni fa era stata ampuntata la gamba destra, ha avuto quella sinistra, ora amputata per un tumore localizzato all'altezza del bacino, «trasferita» sul moncone di destra. Sulle modalità dell'intervento il prof. Sandro Gennari, direttore di una delle divisioni dell'Istituto, ha precisato che «si tratta di un paziente che nove anni fa era stato operato di amputazione alla coscia destra per un tumore. Il paziente era ora portatore di un altro tumore localizzato nell'ala iliaca dell'emibacino di sinistra». Il tipo di intervento programmato — ha proseguito il sanitario — doveva essere «la emipelvectomia, che comporta di conseguenza anche l'asportazione della gamba sinistra». «In seguito a un intervento cosi demolitivo — ha continuato il prof. Gennari — il paziente sarebbe rimasto praticamente un tronco e abbiamo pensato di trasferire l'arto sinistro sano sul moncone della gamba destra. Inoltre, con un accorgimento tecnico, dopo isolamento ed immobilizzazione del nervo sciatico di sinistra in tutto il suo percorso fino al punto in cui veniva sezionata la gamba, questo è stato perfettamente conservato. Di conseguenza la gamba trapiantata ha mantenuto l'innervazione sua propria che le deriva dal nervo sciatico di sinistra» «Il paziente — ha precisato Gennari — avrà quindi nel suo nuovo arto destro un moncone, una parte prossimale che è innervata dallo sciatico di destra ed il moncone trapiantato invece innervato dallo sciatico di sinistra: quindi una doppia innervazione». «L'intervento — ha detto ancora il sanitario — è perfettamente riuscito in quanto il paziente con un arto caldo, che dimostra anche una perfetta tenuta dell'anastomosi vascolare, ha anche un movimento delle dita del piede. Questo vuol dire che anche lo sciatico di sinistra (trasferito, come già detto, a destra) ha mantenuto l'innervazione sua propria. Ieri mattina il paziente muoveva il piede, quindi il nervo sicuramente funziona e porta gli stimoli per la contrazione e i movimenti». — «Naturalmente, pur con le cautele che dobbiamo avanzare in conseguenza di questo intervento così eccezionale — ha continuato Gennari — siamo abbastanza ottimisti perchè vediamo che la tenuta del¬ le anastomosi vascolari sono perfette, che la motilità del piede c'è e quindi forse per il futuro il paziente potrà anche caìnminare. La cosa indispensabile per il futuro è che il paziente abbia una riabilitazione perchè avendo una doppia innervazione nello stesso arto, dovrà rieducarsi a muoverlo. Ossia i due nervi sciatici portano gli stimoli dalla corteccia cerebrale, ma da due emisferi differenti, cioè lo sciatico di destra in realtà l'iene mosso dalla sfera corticale di sinistra, lo sciatico di sinistra viene 7nosso dalla sfera corticale cerebrale di destra». «Ora, nella stessa gamba — ha concluso il prof. Gennari — abbiamo la necessità di dover riabituare la corteccia cerebrale a dare gli impulsi per un movimento doppio, contemporaneo». Rispondendo a una domanda su un possibile rigetto, il sanitario ha precisato che tale problema non esiste in quanto la gamba appartiene allo stesso organismo. L'intervento — il primo di questo genere nel mondo — è durato circa dieci ore ed è stato eseguito da una équipe cosi formata: prof. Leandro Gennari, prof. Ezio Morelli (chirurgo ricostruttivo dell'ospe¬ dale di Legnano), prof. Virginio Zucchi (ospedale Gaetano Pini di Milano), prof. Sandro Costantini (chirurgo vascolare dell'ospedale di Busto Arsizio), prof. José Louis Fontaniglia (ortopedico dell'ospedale San Paolo di Milano), e dal dr. Giovanni Terno (anestesista).
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