Auto leggera e senza ruggine Fino a quando sarà un sogno?

Auto leggera e senza ruggine Fino a quando sarà un sogno? Auto leggera e senza ruggine Fino a quando sarà un sogno? L'auto in plastica è un sogno che i progettisti inseguono da ventanni, sema riuscire, a parte qualche tentativo isolato, a concretizzarlo in una produzione di serie. Fanno eccezione la Matra Murena (la cui carrozzeria è in fibra di vetro), la Citroen Mehari e, anni fa, due vetture passate quasi inosservate: l'Autobianchi •Stellina', -uno spider presentato nel '63, e la Chevrolet • Corvette', costruita nel '53 con una carrozzeria in poliestere e fibra di vetro. Nell'82 dovrebbero comparire sul mercato due auto francesi con le portiere in materiale plastico. Per il resto la maggior parte delle industrie sì è limitata ad utilizzare le fibre sintetiche nei paraurti e solo negli allestimenti interni (cruscotto, volante) senza estenderne l'uso ad altre parti della struttura. Eppure la plastica sembra costituire la soluzione a molti dei problemi dell'auto: garantisce una assoluta protezione dalla ruggine e quindi una durata maggiore, rende le vetture più leggere eà economiche nei consumi, favorisce l'insonorizzazione dell'abitacolo, è in grado di assorbire meglio gli urti. A questi vantaggi si contrappongono però svantaggi che le grandi industrie non sono riuscite ancora a compensare: la migliore testimonianza di questa situazione è costituita dal prototipo VSS (Vettura sperimentale a sottosistemi) costruito dalla Fiat con la collaborazione dello studio Idea di Torino e allestito su meccanica Ritmo. La VSS illustra nella pratica quello che la tecnica moderna è in grado di offrire per quanto riguarda l'applicazione delle materie plastiche all'automobile. La carrozzeria è stata completamente allestita in fibre sintetiche die vengono applicate a uno scheletro in lamiera. Il progetto permette di variare la forma esterna del veicolo senza intaccarne la struttura portante, con grandi vantaggi produttivi: usando le stesse presse di stampaggio della lamiera e le stesse linee di saldatura sì potrebbero infatti allestire modelli molto diversi tra di loro. Inoltre le parti di carrozzeria potrebbero essere costruite e ultimale all'esterno, e inviate alla catena di montaggio già verniciate e complete. Il prototipo VSS si era posto tre obiettivi: risparmio di peso, maggiore durata, economia di produzione. Iprimi due sono stati raggiunti: la VSS ha una carrozzeria più legge- ra di 68 chili (V8% del peso complessivo): le portiere anteriori, realizzate in poliestere insaturo (SMC), sono più leggere del 32%, il cofano motore (in schiuma poliestere) del 29%. Per quanto riguarda la durata, la Fiat la garantisce per ventanni. La VSS, tuttavia, non è destinata a entrare in produzione. Gli svantaggi del progetto sembrano infatti a breve termine insormontabili: per costruire in serie questo prototipo accorrebbero investimenti molto elevati, con la ristrutturazione delle linee di montaggio, saldatura, stampaggio. Le materie sintetiche, inoltre, richiedono tempi di lavorazione molto lunghi: alcune ore contro i pochi secondi necessari a stampare l'intera fiancata di un'auto tradizionale. Per mantenere gli stessi ritmi produttivi, occorrerebbe allestire numerosi centri di produzione di parti della carrozzeria, con un'ulteriore crescita degli investimenti. Negli ultimi anni, le industrie chimiche hanno sviluppato la ricerca fino a realizzare materiali nuovi (in buona parte impiegati nella VSS) che possono risolvere me'ti problemi legati allo stai • io, alla fase cioè più dif\ . sita produzione di cartolerie in plastica. La carrozzeria della Autobianchi .Stellina' era realizzata a mano in vetroresina, con un procedimento simile a quello che viene usato per le imbarcazioni. E' ovvio che questo sistema è inadeguato alla produzione in serie. Nuove fibre sintetiche termoplastiche e termoindurenti si adattano invece abbastanza bene allo stampaggio. Due di queste hanno già trovato largo impiego in campo automobilistico: il SMC (Sheet Molded Compound) con il quale vengono costruiti frontali di vetture e camion negli Stati Uniti e che viene utilizzato per i paraurti di alcune auto italiane, come la Lancia Delta, e il policarbonato, un termoplastico ideale per tutte le esigenze (vetri, fanaleria, carrozzeria). Alcune industrie, come la Bmuì, hanno'.ttllo studio componenti meccanici costruiti in plastica. Le nuove fibre permettono infatti di progettare alberi di trasmissione, sospensioni, cerchioni ruota. Le principali case, tuttavia, non sembrano intenzionate per ora a superare in questo campo una semplice fase sperimentale. Puntano piuttosto a diverse lavorazioni dell'acciaio, che consentiranno nei prossimi cinque anni di ridurre del 30-40 per cento gli spessori delle lamiere a parità di robustezza. Vittorio Sabadin

Persone citate: Fino, Murena, Vittorio Sabadin

Luoghi citati: Stati Uniti, Torino