De Luca propone alla Rai: spostiamo Selva e Colombo di Giuseppe Fedi

De Luca propone alla Rai: spostiamo Selva e Colombo Rinviata al 12 gennaio la decisione sui giornalisti P2 De Luca propone alla Rai: spostiamo Selva e Colombo Secondo il direttore generale, il loro coinvolgimento nella vicenda di Gelli^anche se incolpevole, «ha incrinato il rapporto fiduciario» ROMA — Sui ..casi P2.. la Rai si pronuncerà definitivamente il 12 gennaio, ma l'ipotesi più verosimile, confermata dalla seduta del Consiglio d'amministrazione svoltasi ieri, è che i dipendenti del settore informativo, -comunque coinvolti nella incenda della loggia di Gelli», verranno assegnati a nuovi incarichi. Ciò significa, in particolare, il quasi certo allontanamento di Selva e Colombo dalla direzione del Gr2c del Tgl. «Sarà il Consiglio, una volta completata la discussione, ad assumere, Ut piena autonomia, le proprie decisioni», sottolinea un comunicato dell'azienda. L'orientamento della maggioranza dei consiglieri, favorevoli ad una serie di avvicendamenti fra i «sospetti P2», è però da tempo noto. E lo stesso direttore generale, nella lunga relazione che ha letto in Consiglio, ha avanzato un'ipotesi di lavoro di questo tipo. Ha detto infatti Willy De Luca: -Non ]>osso non ipotizzare, con dispiacere anche personale, e tuttavìa con piena consapevolezza, la destinazione ad altri incarichi dei direttori coinvolti, anche senza colpa, nell'oscura e inquietante vicenda della P2». De Luca è partito dalle risultanze istruttorie cui è pervenuta l'apposita commissione dell'Iri. «Se dovessi sintetizzare in modo molto schematico quelle conclusioni — ha affermato i direi che Selva è stato assolto con dieci decimi: Colombo, Nebiolo e Brusco con votazioni inferiori». Ma il problema è più complesso. Il Consiglio d'ammini¬ strazione ha sempre affermato il suo diritto-dovere di dire la parola definitiva sui dipendenti della Rai «comunque coinvolti», nella P2. La questione di fondo ha finito per superare l'aspetto strettamente giuridico — nel caso di Selva e Colombo — per investire la sostanza politico-editoriale del rapporto fiduciario fra i direttori e un editore (la Rai), responsabile della gestione globale di un servizio pubblico e della sua immagine nei confronti degli utenti e del Parlamento. Nessuna caccia alle streghe. Iia sottolineato De Luca: «Noi, più degli altri, non possiamo ignorare l'opinione i a o , n n l o o pubblica, la sua sensibilità alla questione morale». La Rai deve quindi sciogliere il dilemma di fondo: se l'informazione possa essere diretta da chi. a torto o a ragione, abbia avuto il suo nome legato allo scandalo P2. -Sarebbe impossibile negare — ha detto ancora il direttore generale riferendosi a Selva e a Colombo — che il rapporto fiduciario non si sia incrinato». E a ciò avrebbe contribuito anche la reazione, -pur comprensibile» (un riferimento alla causa intentata contro la Rai), dei due interessati. Una buona parte dell'intervento di De Luca è stata dedicata allo spinoso problema dell'informazione radiotelevisiva. Il suo giudizio è -sostanzialmente positivo». Ha respinto -le generiche accuse dì degrado irretwrsibiìe», rivolte •soprattutto dal pel e dai radicali. Ha comunque riconosciuto che alcuni errori vengono fatti, che l'informazione dev'essere sempre valutata nel suo complesso e non nel singolo episodio. Non si è parlato della trattativa fra la Rai e Tclemontecarlo per l'acquisto di alcune ore di trasmissione e di una quota azionaria dell'emittente monegasca, al centro di una polemica portata avanti soprattutto dai liberali. E il Consiglio si è concluso con l'annuncio della ripresa dei lavori fissata per il 12 gennaio. Un aggiornamento scontato fin da lunedi, quando si era avuta la conferma che la decisione relativa a Colombo e a Selva sarebbe slittata di almeno due settimane. Giuseppe Fedi

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