Appello ai terroristi europei nel volantino Br sul sequestro di Ruggero Conteduca

Appello ai terroristi europei nel volantino Br sul sequestro Appello ai terroristi europei nel volantino Br sul sequestro Il documento lasciato in un cestino di rifiuti a Roma - Farneticante invito a Raf, Ira e Età «per una guerra civile antimperialista» - Il Viminale in stretto contatto con gli Usa ROMA — A 48 ore dal sequestro del generale americano James Lee Dozier, le Brigate rosse hanno fatto pervenire il comunicato numero uno. Hanno scelto, questa volta, un cestino dei rifiuti all'angolo di via XX Settembre con via Goito. a pochi passi dalla sede del Giornale d'Italia. Il volantino, tre cartelle, sei pagine dattiloscritte, era contenuto in una scatola di biscotti, quando un redattore del quotidiano lo ha trovato pochi minuti dopo essere stato avvertito dalla solita telefonata. Le Brigate rosse non avanzano ancora nessuna richiesta: rivendicano il sequestro dell'alto ufficiale statuniten¬ se («Giouedi 17 dicembre — è scritto — un nucleo armato della nostra organizzazione ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo uno yankee dell'esercito di occupazione americano») e si addentrano in un lunghissimo sproloquio politico, per finire con un appello all'unità rivolto agli altri movimenti rivoluzionari europei. L'invito all'internazionalismo proletario è indirizzato alla Raf (i terroristi tedeschi della «Frazione dell'armata rossa..) e ai militanti dell'Età basca e dell'Ira dell'Irlanda del Nord : il salto di qualità sul piano internazionale viene giustificato attraverso una serie di slogan come -la guer¬ ra capitalistica genera la guerra imperialista. Solo la guerra civile antimperialista può affossare la guerra. Guerra alla guerra imperialista è passaggio essenziale per la transizione al comunismo». Attaccano quindi la Nato, definita -struttura di occupazione militare», mentre altri slogan sono dedicati al -carcere imperialista» e alla costruzione di un -fronte combattente antimperialista per un nuovo internazionalismo». Con una telefonata all'agenzia Ansa, sempre nel pomeriggio di ieri, uno sconosciuto che diceva di parlare a nome delle Br ha smentito che il documento fatto trovare giorni fa al Messaggero fosse opera dei brigatisti. - E'stato coìnpilato da un gruppo di scissionisti». Nella «sala situazione» del Viminale, intanto, per tutta la giornata si sono accavallate informazioni e disposizioni che da Roma vengono direttamente inviate agli inquirenti che conducono le indagini a Verona. Di ogni iniziativa viene continuamente messo al corrente il presidente del Consiglio. Spadolini, che ieri mattina ha ricevuto a Palazzo Chigi il ministro dell'Interno Rognoni. Quest'ultimo, dal canto suo. ha avuto a più riprese incontri con i suoi più stretti collaboratori: dal capo della polizia, al dirigente dell'Ucigos, fino ai responsabili dei servizi di sicurezza. Il vertice del Viminale è in stretto contatto, oltre che con Verona, con le questure della Lombardia e del Veneto. Il comunicato numero uno delle Br, infatti, è firmato -per il comunismo Brigate rosse», segno che l'azione non è attribuita a nessuna «colonna» in particolare ma all'intera organizzazione: anche secondo la prima ricostruzione degli inquirenti. al sequestro avrebbero preso parte terroristi provenienti da altre città del Veneto e da Milano. Alle indagini prende parte una équipe di sei specialisti giunta in volo da Washington. Secondo un portavoce del Pentagono, questi esperti -avranno contatti con funzionari appropriati». Anche se tutto ciò, hanno fatto rilevare nella capitale americana, non significa sfiducia nell'azione svolta dagli investigatori ita- liani. Contatti fra Palazzo Chigi e autorità degli Stati Uniti, per un più efficace coordinamento delle indagini sui collegamenti internazionali del terrorismo, vengono anche annunciati in una nota emessa dalla presidenza del Consiglio. La collaborazione, viene spiegato, è stata intrapresa nell'ambito dell'Alleanza atlantica allo scopo di respingere -la sfida terroristica che ha confermato, con il rapimento del generale Dozier, i suoi fini di destabilizzazione anche sul piano internazionale». Sul piano politico la polemica continua. La segreteria del msi riunitasi a Milano, ha chiesto le dimissioni del ministro Rognoni, perché -lo Stato non appare più in grado di difendersi dal terrorismo». Il senatore comunista Franco Calamandrei, vice presidente della commissione Esteri, ha sostenuto che - l'obiettivo delle Br è di provocare una brusca accentuazione di supervisioni e ingerenze Nato nei problemi interni del nostro Paese». Ruggero Conteduca

Persone citate: Dozier, Franco Calamandrei, James Lee Dozier, Raf, Rognoni, Spadolini