«Ho visto la polizia disperdere la folla nel centro di Varsavia»

«Ho visto la polizia disperdere la folla nel centro di Varsavia» «Ho visto la polizia disperdere la folla nel centro di Varsavia» Il corrispondente da | Varsavia dell'agenzia ] inglese Reuter. Brian Mooney, è riuscito a trasmettere ieri un breve dispaccio, nonostante il blocco delle comunicazioni in vigore da lunedi scorso. La data della sua testimonianza è della sera precedente, venerdì 18 dicembre. L'articolo è stato censurato e trasmesso dal centro stampa. VARSAVIA — Ho visto la polizia disperdere la folla, giovedì sera, in piazza della Vittoria a Varsavia. Gruppi di persone si erano raccolti attorno a una croce di fiori lasciata nella piazza per indicare il punto nel quale era stata collocata la bara del cardinale Stefan Wyszynski, durante la messa funebre della scorsa primavera. La polizia si è riversata dagli autocarri e ha disperso la folla, poi è tornata ai veicoli. E' ricomparsa quando la gente si è nuovamente presentata sulla piazza. Altri reparti, con ] scudi di plastica, visiere e manganelli, impedivano al pubblico di convergere sulla piazza. Più tardi ci sono stati scontri sul Krakowskie Przedmiescie e la polizia è stata inviata a disperdere i dimostranti. Grossi convogli di militari e poliziotti, con veicoli blindati e mezzi da trasporto, sono diventati luogo comune a Varsavia. In ogni angolo della capitale ci sono soldati. Sono armati di fucili e indossano la divisa invernale. Sovente si scaldano accanto a improvvisati falò. La temperatura è rigida, ben sotto lo zero. Gli automobilisti sono continuamente fermati e alcuni settori della città sono stati isolati: possono circolarvi soltanto i veicoli in servizio di Stato. Davanti alle ambasciate occidentali sono state erette barricate sui marciapiedi: chiunque cerchi di entrarvi deve mostrare il passaporto. Ogni giorno altre mi¬ sure si aggiungono alle severe limitazioni che condizionano la vita dei polacchi. Ora essi hanno bisogno di un permesso speciale per viaggiare da una parte all'altra L'agenzia ufficiale «Pap» parla nei suoi dispacci di «imprese che si sbloccano» e riferisce continuamente di dirigenti industriali licenziati. I giornali pubblicano lunghi articoli per esprimere l'atteggiamento delle autorità su «Solidarietà» e su leader dissidenti quali Jacek Kuron e Adam Michnik. La «Pap» ha riferito che sono stati avviati procedimenti di corte marziale a carico di numerosi attivisti di «Solidarietà», fra i quali il vice leader del sindacato Miroslaw Krupinski, accusati di avere cercato di organizzare uno sciopero generale. I mass-media non hanno invece fatto alcun riferimento a dove si possa trovare il leader di «Solidarietà», Lech Walesa, né dicono dove sono internati i leader arrestati in questi giorni. Tutti gli spettacoli continuano a essere proibiti. Le comunicazioni telefoniche interne sono ancora interrotte. Il coprifuoco provoca una serie di problemi, per esempio a chi si ammala dopo le dieci di sera. Le ambulanze non sono disponibili neppure durante il giorno, in quanto è impossibile chiamarle per telefono. La stampa ufficiale ha pubblicato istruzioni per la popolazione, affinché in caso d'emergenza si rivolga al più vicino poliziotto o soldato che abbia una radio ricc-trasmittente. I mercati alimentari privati sono praticamente chiusi, e la gente riferisce di avere difficoltà a trovare verdura fresca. Il pane è stato ufficialmente razionato. La vendita dì benzina è ancora proibita ma, stranamente, il traffico continua a scorrere: un'indicazione che la popolazione continua a usare riserve di carburante accumulate nei mesi scorsi. Brian Mooney

Persone citate: Adam Michnik, Brian Mooney, Jacek Kuron, Lech Walesa, Stefan Wyszynski

Luoghi citati: Varsavia