Nel cabaret di Gino Negri nascono canzoni folli e qualche volta bibliche

Nel cabaret di Gino Negri nascono canzoni folli e qualche volta bibliche Divertente concerto per la Casella Nel cabaret di Gino Negri nascono canzoni folli e qualche volta bibliche TORINO — In una sala del Teatro Nuovo la Camerata Casella ha ospitato quel personaggio straordinario della nostra vita musicale che è Gino Negri. Partito con alte ambizioni di musicista serio (la sua cantata sulla Antologia di Spoon River era stata una delle esaltanti rivelazioni del dopo-guerra, e lo arruolava di colpo nelle prime file del neomadrigalismo italiano), a poco a poco ha indirizzato la sua eccezionale vocazione all'espressione vocale verso forme del tutto fuori serie, che si collocano entro un arco compreso tra la canzonetta vera e propria e la misura teatrale di certe eccentriche operine buffe come // tè delle tre. Massimo, la spassosa parodia Giovanni Sebastiano, che vinse un Premio Italia e fu eseguita con successo anche a Torino in una stagione lirica al Teatro Nuovo. ^Arguto e sapiente artista della parodia-, l'aveva definito Montale, che ne ammirava «l'autentico talento» e lo considerava «senza dubbio il più divertente autore teatrale contemporaneo-. Ma Gino Negri è posseduto dal demone del cabaret. Realizzare opere teatrali comporta mille complicazioni, contatti con direttori artistici, sovrintendenti, cantanti, maestri e orchestre. Nel cabaret lui fa tutto da solo: scrive le canzoni, testo e musica, se le canta, se le accompagna al pianoforte suonando in piedi con una bravura sbalorditiva. L'altra sera, con le «canzoni bibliche, parasociali e folli» di Costretto dagli eventi — scelte fra le 365 che scrisse in un anno per scommessa — e con un saggio registrato di certe produzioni più recenti che comportano un accompagnamento di piccola orchestra — è riuscito in un batter d'occhio a vincere il gelo d'una saletta semideserta. Quelli che c'erano si sono divertiti come poche volte accade nella sicumera dei concerti seriosi. m. m.

Persone citate: Gino Negri, Giovanni Sebastiano, Montale

Luoghi citati: Italia, Torino