Una corona Ricorda la strage

Una corona Ricorda la strage Una corona Ricorda la strage Una corona d'alloro è stata deposta, ieri mattina, sulla lapide che, a Porta Susa. ricorda l'uccisione di 11 giovani ad opera di squadre fasciste. Il Comune era rappresentato dall'assessore Dolino. Il (atto risale al dicembre 1922 Si trattò di una vendetta atroce. Un gruppo di fascisti aveva assalito, la notte tra il 17 e il 18. un operaio comunista che. nel difendersi, aveva esploso colpi di pistola, ferendo a morte due aggressori: il ferroviere Dresda e lo studente Bazzani La reazione fu immediata e feroce. Le squadracce si scatenarono e la città visse quarantotto ore di terrore. Gruppi di fascisti si misero in caccia di attivisti e sindacalisti: suonavano alle porte delle case, entravano, li immobilizzavano, li caricavano sulle auto per poi freddarli a colpi di pistola o fi acassando loro il capo con i manganelli. Particolarmente feroce l'esecuzione di Pietro Ferrerò, 30 anni, segretario torinese della Federazione operai metalmeccanici: legato ancor vivo a un'auto venne trascinato per chilometri e chilometri lungo le vie della città sino alla morte. Il fascismo, in quei mesi, si stava facendo sempre più forte e i farti di Torino trovarono un'eco modesta, chiaramente controllata da chi stava al potere. Solo l'Osservatore Romano parlò di 'Organizzazioni che non sanno frenare l'impeto di una rappresaglia che non ha giustificazioni-, chiedendo al governo «una pronta azione affinché la barbarla delle aggressioni politiche venga esemplarmente punita e che le rappresaglie cedano il passo alla legittima azione dello Stato-. Ma il disegno dei governanti era diverso. L'onorevole Filzi spiegò a La Stampa che i fatti di Torino non richiedevano provvedimenti particolari perché -dopo qualche sera sarebbe tornata la normalità* e annunziò che proprio di li a pochi giorni sarebbe nata la Milizia fascista «per riportare l'ordine-.

Persone citate: Bazzani, Dolino, Filzi

Luoghi citati: Dresda, Torino