Bonn in appoggio al popolo polacco ricorda a Mosca i patti di Helsinki di Tito Sansa

Bonn in appoggio al popolo polacco ricorda a Mosca i patti di Helsinki Schmidt dichiara: «Sto con tutto il cuore dalla parte dei lavoratori» Bonn in appoggio al popolo polacco ricorda a Mosca i patti di Helsinki DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — All'unanimità, con una sola astensione, il Parlamento di Bonn ha approvato ieri una dichiarazione di solidarietà al popolo polacco che -lotta per la dignità umana, lo Stato di diritto e la democrazia». La insolita mozione, letta dall'ex candidato democristiano alla cancelleria Rainer Barzel, esprime la -crescente preoccupazione» del Parlamento tedesco, si appella al governo militare polacco a liberare i prigionieri, chiede la continuazione del dialogo per la riforma, condanna la violenza contro i sindacati, richiama alla memoria la decisione di Helsinki a rispettare la sovranità di tutti gli Stati, invita la popolazione e tutte le organizzazioni sindacali, politiche, religiose, culturali della Germania a prestare aiuto materiale contro la fame e il freddo di cui ha bisogno il popolo vicino, ma nello stesso tempo chiede al governo di Bonn di sospendere aiuti economici alla Polonia -fino a quando continueranno le misure repressive dell'attuale regime contro il popolo polacco». A parte la contraddizione degli ultimi due punti (da una parte si chiede ai cittadini tedeschi di aiutare materialmente i polacchi, dall'altra si chiede al governo di sospendere gli aiuti, anche nell'ambito della Comunità europea), la di¬ chiarazione congiunta dei partiti politici di Bonn ha avuto un'eco positiva nell'opinione pubblica. Un sondaggio lampo ha rivelato che 87 cittadini tedeschi su cento sono a favore di forniture di viveri alla Polonia (due mesi fa lo erano solo 77 su cento) e che l'azione del governo trova l'appoggio della grande maggioranza dei tedeschi. Il punto più interessante della dichiarazione'del Parlamento tedesco è tuttavia quello (palesemente rivolto all'Unione Sovietica) nel quale, dopo avere richiamato alla «non intromissione» e al -rispetto delle sovranità nazionali» firmato a Helsinki, si accenna alla -grave preoccupazione per la crescente lotta propagandistica contro il corso riformistico polacco e le aperte e velate minacce contro l'indipendenza polacca ». La votazione era stata preceduta da un dibattito parlamentare (l'ultimo di quest'anno prima delle lunghe vacanze natalizie) sul tema -rapporti intertedeschu. Helmut Schmidt ha riferito, pieno di speranza per il futuro, sui suoi colloqui dei giorni scorsi con il segretario generale e presidente della Germania comunista, Erich Honecker, ma l'attenzione maggiore l'ha dedicata alla situazione polacca. Schmidt. che domenica aveva detto sul lago di Werbellin: «Ci atteniamo strettamente al dogma della non intromissione», ieri ha preso partito apertamente per i riformisti polacchi. Dopo aver detto «seguiamo con grande preoccupazione le notizie dalla Polonia, arresti, campi di concentramento, scontri, feriti e anche morti, soldati che sparano sui lavoratori, sindacalisti arrestati, "Solidarietà" annientata», il Cancelliere ha concluso con tono deciso e nello stesso tempo patetico: -Io sto con tutto il cuore dalla parte dei lavoratori». E il Parlamento unito, partiti di governo e di opposizione, ha salutato le sue parole con un lungo applauso. -Troppo poco» secondo osservatori di destra, -intromissione negli affari polacchi» secondo i comunisti. Negli ambienti diplomatici invece si è dell'opinione che il Cancelliere ha scelto la via giusta, ha dimostrato simpatia per il popolo polacco e ha additato gli abusi che avvengono in Polonia, assicurando che il suo governo continuerà ad aiutare il Paese in difficoltà. Tenendo conto che Schmidt appena tre settimane fa ha svolto egregiamente la funzione di «interprete» tra Mosca e Washington, che ha parlato apertamente con Leonid Breznev e poi con il segretario generale della Ddr Erich Honecker, il Cancelliere ha dimostrato misura e coraggio. Tito Sansa

Persone citate: Erich Honecker, Helmut Schmidt, Leonid Breznev, Rainer Barzel, Schmidt