«Parte dell'esercito polacco rifiuta di caricare la folla»

«Parte dell'esercito polacco rifiuta di caricare la folla» FILTRANO I PARTICOLARI PEL DRAMMA PI UN PAESE «Parte dell'esercito polacco rifiuta di caricare la folla» Lo afferma un inviato della Washington Post a Cracovia -1 soldati beffeggiati: «Servi delFUrss» - Battaglia a colpi di pietre e bombe lacrimogene davanti alla stazione DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Alcuni ufficiali e soldati rifiutano di caricare la folla in Polonia. Lo afferma il Washington Post nella prima corrispondenza giunta ieri da Varsavia a un giornale americano da lunedi scorso. L'articolo, di Nicholas Kristof. inviato speciale a Cracovia, riferisce un episodio avvenuto alle acciaierie Lenin, le più grandi del Paese. Una parte dei contingenti dell'esercito non ha voluto partecipare all'attacco agli stabilimenti. «Testimoni oculari,,, ha scritto il giornalista, che è giunto sul posto quando gli scontri erano finiti, «ci hanno detto che la truppa regolare non ha preso d'assalto le acciaierie. La carica è stata effettuata da una speciale forza tattica, nota come "zomo", a cui i polacchi guardano con disprezzo». «Alcuni ufficiali hanno rifiutato di muoversi, e la folla ammassata davanti ai | cancelli ha gridato: "l'esercito è con noi"», prosegue l'articolo. Kristof ha aggiunto di aver visto in un'altra occasione la folla affrontare i soldati e gridare: «Non vincerete». Qualcuno si è rivolto loro in russo, a sottolineare che erano «servi dell'Urss». L'inviato della Washington Post non è riuscito a accertare se e quanti morti vi fossero stati alle acciaierie Lenin. Dice semplicemente che «operai e. studenti sono stati malmenati e tratti in arresto coi leaders degli scioperanti». In un'altra corrispondenza, un secondo inviato della Washington Post in Polonia. Bràdley Graham, racconta il viaggio fatto in treno da Varsavia a Danzica e gli avvenimenti in questa città fino a mercoledì scorso. All'arrivo, essendo già in vigore il coprifuoco, la maggior parte dei passeggeri ha preferito dormire in stazione. Mercoledì, Graham ha assistito alla presa del porto. Di nuovo, la giunta ha impiegato un corpo speciale, questa volta i para, chiamati «Berretti rossi». «Autoblindo e jeep sono piombati sui cantieri», dice il giornalista, «appoggiati dagli elicotteri. Gli operai hanno opposto solo resistenza passiva... La maggior parte è stata mandata a casa, dopo che agenti avevano preso nomi e cognomi». Quando Graham è ripartito, dimostranti e polizia si fronteggiavano davanti alla stazione ferroviaria, sotto un fitto lancio di pietre da una parte e bombe lacrimogene dall'altra. Nella corrispondenza, l'inviato della Washington Post insiste su un aspetto della crisi: quello dell'inazione dell'Occidente. «Buona parte della propaganda comunista la sottolinea», scrive. «Si è dato grande rilievo al fatto che Reagan non ha interrotto il suo weekend a Camp David.... Molti polacchi si sentono traditi dall'Occidente». E alla televisione, « j civili rimasti sono controllati ciascuno da due soldati, controllati a loro volta da un sergente. Non si possono tenere conversazioni».

Persone citate: Kristof, Lenin, Nicholas Kristof, Reagan

Luoghi citati: Cracovia, Danzica, New York, Polonia, Urss, Varsavia