La Rai sceglie le ore piccole per proporre problemi grandi di Ugo Buzzolan
La Rai sceglie le ore piccole per proporre problemi grandi LA TELEVISIONE di Ugo Buzzolan La Rai sceglie le ore piccole per proporre problemi grandi La Rai, per controbattere le private che nelle ore piccole ci danno dentro con i loro film migliori (o meno scadenti), tende da un po' di tempo a collocare programmi in ore tarde, sino a mezzanotte e dintorni. Il che va benissimo. E' un suo diritto come emittente che si premura di rintuzzare la concorrenza, ed è un suo dovere come tv di Stato tenuta ad offrire agli utenti il più ampio servizio possibile. Però — e a parte il fatto che da qualsiasi allungamento d'orario è sempre esclusa (e non si capisce perché, o lo si capisce troppo bene) la cenerentola, cioè la rete 3 — bisogna dire che la faccenda, in sé encomiabile, può presentare qualche inconveniente e può dare adito, persino, a qualche sospetto. Prima di tutto è abbastanza curioso che a tarda ora vengano spinte solo trasmissioni serie ed austere, ossia inchieste e dibattiti e addirittura lezioni del Dipartimento Scuola Educazione. Subito un esempio: stasera sulla rete 2 con inizio alle 23 e 45 (ma di regola, essendoci prima il telegiornale gravido di notizie, si va più in là) è previsto il programma «Tecnologie a misura d'uomo» che fa parte della serie «Monografie: ricerche di storia e scienze per le scuole secondarie superiori». Sarà indubbiamente un programma degnissimo, frutto di intelligenza divulgativa, ma a mezzanotte quale studente delle scuole secondarie superiori è 11, fresco e attento, davanti al video a prendere appunti? Ci sono i corsi serali, ma i corsi notturni non erano stati ancora inventati (per studenti santi, evidentemente, che dovrebbero resistere alla tentazione di toccare il tasto e trasferirsi sulle private a guardare lo show di «Play boy» o il film «Le vergini indemoniate •). Ma queste trasmissioni di mezzanotte accolgono ben altro, assai più importante. Lunedi sulla rete 1 c'era uno «speciale» sulla Loggia P2 e il venerabile Gelli: già si è cominciato tardi con un reportage di rievocazione che sintetizzava la storia della massoneria prendendola da molto lontano, quasi sul mitico (c'era persino Garibaldi, ma poteva starci pure Mozart), e quindi è seguita la discussione tra eminenti giuristi e politici sulla P2 oggi, ed era quello che interessava veramente, ma il dibattito a mezzanotte ancora proseguiva, e i valentuomini si sono trovati ad esporre alti concetti di teoria ad uno scelto pubblico, dico scelto rispetto al grosso che se ne era andato a dormire da un pezzo. La stessa cosa è capitata di recente con la trasmissione sulla sessualità: anche qui, nel cuore della notte, dotti esperti dissertavano per pochi, e non tutti svegli. Adesso, in onda al giovedì, la Rai ha varato una trasmissione sulla droga, per raccogliere testimonianze, denunce, proposte. Ottima idea, ma alla validità dell'iniziativa sembra contrastare l'orario, dal momento che la rubrica parte alle 23 e 15 come minimo ed entra in una fascia che vede la platea scendere a picco per il semplice motivo che la stragrande maggioranza, che lavora o studia, si alza presto alla mattina. Il sospetto è facile: in certi casi le ore piccole possono far comodo per argomenti grandi, cioè per argomenti giudicati imbarazzanti... Dopo la Loggia P2, il sesso, la droga eccetera anche un problema come quello della casa o del| l'occupazione sarà trattato ai rintocchi di mezzanotte?
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