Il flagello delle rapine

Il flagello delle rapine Indagine sulla malavita in città: come, dove, quando colpisce Il flagello delle rapine Sono diminuite quest'anno quelle in banca e alle Poste, ma rimane imponente il numero degli assalti a oreficerie, negozi e passanti (oltre 250) - Il questore Fanello: «Aumentare i dispositivi di sicurezza» - Occorre la collaborazione di tutti «Il problema della delinquenza e della violenza nelle grandi città non è solo un contatto tra "guardie e ladri" cui assistere facendo il tifo perche vincano i "buoni" Dev'essere soprattutto una realtà che veda coinvolti tutti i cittadini in una collaborazione attiva con le lorze dell'ordine. Torino non sfugge a questa condizione anche se qui forse più che altrove, la «partecipazione» della genie già in qualche misura esiste ed è collaudata» II questore dott Fanello, introduce con questa Irase. che è poi. la «filosofia» della nuova polizia naia dalla riforma, alcune considerazioni-bilancio su un anno di guerra alla malavita. La partita doppia di questi 12 mesi mostra dati e cifre che si intrecciano a qualche piccola, ma concreta speranza e potrebbe porsi come tappa d'avvicinamento al tanto invocato miglioramento della qualità della nostra vita. I numeri ci dicono che il 1981 è stato un anno in cui il «nero» della Tonno dei delitti e delle aggressioni, s'è stemperato in un «grigio» meno opprimente: caduta quasi verticale degli omicidi (relativamente agli scorsi anni e a quanto avviene in città dalle analoghe caratteristiche) e dei sequestri di persona; diminuzione delle rapine alle banche (4 a tutt'oggi) ed agli uffici postali (un paio in tutto). Imponente, invece, il numero degli assalti a gioiellerie ed oreficerie (una trentina di cui. per 14. sono stati scoperti i responsabili) e di quelle a negozi, passanti e coppie (229. per 106 delle quali gli investigatori sono risaliti agli autori). Da questo identikit emerge che la rapina e il reato più diffuso, quasi il frutto d'una realtà socio-economica sbalestrata e in profonda crisi. «Ma il nodo della questione — aggiunge il dott Fanello — non è soltanto costiluilo da Queste implicazioni. E' torse e soprattutto, un problema di prevenzione. Guardiamo le cifre: gli assalti alle ban- che sono calati con il progressivo aumento dei dispositivi di sicurezza (doppie porle, allarmi collegati con la centrale operativa, vetri antiproiettile). Elementi che, olire a garantire una certa tranquillità, in caso d'aggressione, servono, ancor più. da deterrente». Da mesi il questore ha contatti a questo proposito, con i associazione dei gioiellieri per convincerli sull'utilità di proteggere il banco con cristalli a prova di proiettile: «G/usfamenJe gli operatori del settore osservano che una misura di questo tipo larebbe sbiadire il rapporto diretto con la clientela. Ma se tutti si decidessero ad adottarlo, aggiungendo, magari, una telecamera a circuito chiuso il problema : ■ ; ; : : I - : : : ! i I 11,!-:,,-11 ! ■ J111 i i ! non sussisterebbe più. E, sicuramente avremo un minor numero di assalti». Statistiche alla mano, coadiuvato dal capo della Mobile dott. Fersini. il questore disegna la tecnica più usata per queste aggressioni: 1 banditi sono quasi sempre tre. più. una donna che. aualche giorno prima del «colpo», entra con una scusa nel negozio portando, magari, un orologio o un anello a riparare. «In questo modo si rende insospettabile e. quando ritorna, il proprietario non fa nessuna difficoltà ad aprirle la porta. Dietro la cliente, però, arrivano icomplici». Stratagemmi talmente triti da risultare banali anche se inseriti in un Mm poliziesco di serie B. Eppure, nonostante l'evidente scarsa fantasia dei banditi, a Torino, quest'anno, hanno (ruttato miliardi di bottino e, troppo sovente, hanno lasciato, dietro di sé. una tragica scia di sangue. Di fronte a tutto questo diventa modesta qualsiasi cifra spesa per la sicurezza, anche 1 4-5 milioni d'un box antiproiettile. Un dato che appare singolare scorrendo 1 nomi degli arrestati per queste aggressioni (8 bande per 13 rapine; una. quella composta da Giuseppina Garofalo. Benito Boncristiano, Vincenzo La Rosa e Giuseppe Vasco è accusata d'averne compiute, da sola, cinque) è la provenienza dei banditi: «Al 90 per cento — osserva il dott. Fersini — sono giovani che giungono da altre regioni, "pendolari" del crimine che. chiamali a Torino da un basista, arrivano, compiono il "colpo" e tornano nella propria città. Significativo il caso dell'aggressione alla gioielleria Cortevesio di piazza Statuto durante la quale un rapinatore venne ucciso dal litolare campione di tiro. Tutti i responsabili erano scesi da poche ore dal treno proveniente da Palermo» E 1 torinesi? «A loro volta "esportano" rapine altrove, specie in Francia e Svizzera. Agire in un luogo dove non si è conosciuti agevola. Il "milieu" locale, ad esempio, non è al corrente ed anche questo ostacola il lavoro delle forze dell'ordine». Il questore ritorna sul concetto della prevenzione: «Le nostre auto hanno bisogno di 3-4 minuti al massimo per raggiungere un obiettivo in qualsiasi punto della città. Noi agli aggrediti chiediamo di "resistere" solo per queste poche manciate di secondi. Dietro una proiezione si "resiste" meglio che con una rivoltella puntata al petto ». E 1 supermercati, gli stabilimenti nei giorni delle paghe. 1 grandi negozi dai cospicui incassi? «Le aggressioni a mano armata sono diminuite da quando i grandi magazzini si sono dotati di cassa continua e le aziende, grazie anche alla disponibilità dei sindacali, hanno stabilito di corrispondere gli stipendi in assegni o con accrediti bancari su un conto corrente. Chi ancora non s'è adeguato a questo imperativo rischia sapendo di rischiare Pochi giorni fa. solo per qualche minuto, siamo riusciti a sventare una rapina da 500 milioni in una ditta che doveva pagare, in contanti, i salari dei dipendenti». E. accanto, a queste attenzioni, l'ccccradtusIltogd l'indispensabile corollario della collaborazione dei cittadini: «Occorre che la genie arrivi a pensare che non si può voltare la testa tacendo tinta di non vedere per paura o indifferenza. Il problema della delinquenza coinvolge tutti perché tutti siamo potenziali vittime E' assurdo dire: "Tanto c'è la polizia"». Il dott. Fanello termina con un detto inglese: «Poliziotlo è un tale pagato per fare quello che sarebbe dovere di ogni cittadino». Stonato Rizzo

Persone citate: Benito Boncristiano, Fanello, Fersini, Giuseppe Vasco, Giuseppina Garofalo

Luoghi citati: Francia, Palermo, Svizzera, Torino