Là dove non è arrivato il motore di Luciano Curino

Là dove non è arrivato il motore IN 174 FOTO AI TROPICI, LA FATICA PER SOPRAVVIVERE Là dove non è arrivato il motore Le vecchie ruote degli aerei sono vendute all'asta che si tiene ogni anno nel Rajasthan. arida zona dell'India. Vengono montate su carri tirati da cammelli: larghe e leggere non affondano nella sabbia. Cammelli e carri con le ruote di un Jumbo si vedono in una delle fotografie di Tropici prima del motore, opera nata da un'idea antropologica, che Enzo Ragazzini ha realizzato per la Iveco. Ragazzini e un maestro della fotografia che è andato a cercare quello che le vie del mondo senza motori offrono: c'è ancora un mondo senza motori, con milioni di abitanti. Le immagini che ha scelto non sono condizionate da un'ideologia favorevole o contraria al motore. Ha semplicemente documentato la fatica degli uomini per sopravvivere. Uomini di sperdute zone dell'India e del Nepal, del Mali e del Perù. La loro fatica di oggi era la fatica dell'uomo occidentale prima che fòsse scoperto il motore. Sicché, osserva Ragazzini, vi sono paesi che, come musei naturali, conservano «una cultura che abbiamo dimenticato, che ci riguarda o che sarebbe difficile ritrovare nei libri con la stessa forza e drammaticità». Sono 174 fotografie a colori. Primi piani e scene di massa. La scelta del momento, la luce e il taglio sono di un artista. Si guardano queste fotografie e vi si è coinvolti, per un sortilegio si «sentono» le voci della strada e il vento che soffia sulle carovaniere, si è nelle case e nei mercati, nei sentieri della montagna e nei villaggi di fango. «La grande singolarità di queste fotografie è di possedere un grande stile». scrive Goffredo Parise nella presentazione. Che cosa significa lo stile in fotografia? «Secondo il mio punto di vista 10 stile in fotografia è il massimo dell'artificio ottenuto con 11 minimo di naturalezza». Qualche fotografia scelta a caso. Nepal: in una strada di ciottoli un portatore ha sulle spalle un ammalato, c'è un secondo portatore, e i due «si danno frequentemente il cambio per arrivare prima» all'ospedale distante venti chilometri. Bimbi indiani che guadagnano la metà degli adulti. 400 lire al giorno, trasportando con gerle pietre per costruzione. Un montanaro peruviano va. solo, per una bianca pietraia con una bara nera sulle spalle. Pazienti elefanti che fanno il lavoro dei camion e dei bulldozers. Una magra mucca viene utilizzata, bendata, per macinare olio di senape. Donne in sari in una cava di pietre. Bambini di Delhi vanno a scuola in rickshaw: sono una dozzina e a pedalare c'è un solo portatore. Le barche di paglia sul lago Titicaca e i catamarani di Sri Lanka che partono per una pesca fatta conte mille, duemila anni fa. Tornato dal suo viaggio nel mondo ..primitivo... Enzo Ragazzini ha avuto la sensazione di tornare ad una vita privilegiata, ma si è anche stupito che questa sensazione di privilegio sia cosi poco diffusa e condivisa. La sua conclusione è che l'uomo occidentale può disporre delle infinite applicazioni della forza motrice e «a paragone del suo simile del Terzo Mondo è come se avesse ai suoi ordini una schiera di schiavi senza volto». Ma egli sembra non accorgersi di questo stuolo di servi e. ignorate le antiche e brutali regole della sopravvivenza, ignora anche di essere un privilegiato. E' un uomo che «ha dimenticato il suo passato ed è poco consapevole del presente». Luciano Curino Una delle fotografìe di Enzo Ragazzini: nel mondo senza motore solo i bimbi sono trasportati

Persone citate: Enzo Ragazzini, Goffredo Parise, Ragazzini

Luoghi citati: India, Mali, Nepal, Perù