Nella crisi puntiamo allo sviluppo
Nella crisi puntiamo allo sviluppo Pri e Piemonte Nella crisi puntiamo allo sviluppo I repubblicani all'assalto dei problemi del Piemonte in un convegno di studi aperto anche alle altre forze politiche. E cosi si è potuto vedere subito la piena rispondenza tra il concetto espresso da Aldo Ravaioli, che parla di 'evoluzione di Torino da città fabbrica, città operaia a città avanzata» come unico modo per impedirne il deterioramento e quello che, con parole quasi analoghe, ha espresso il socialista La Ganga. «Torino deve finirla col mito di città officina d'Italia e recuperare — ha detto — sul fronte del terziario e dell'agricoltura». Ha aggiunto: «La Regione si attarda nel censire puntualmente aziende in crisi e ore di cassa integrazione, ma ha limitate capacità nell'assunzione di un ruolo propositivo». D dilemma è: lanciare i bilanci della Regione e degli Enti locali verso spese «sociali» (ha fatto l'esempio delle «mense operaie nella grande recessione») o verso il sostentamento di attività economiche? «Non vorrei essere frainteso — ha precisato — ma oggi è la seconda scelta quella da fare». Del resto il convegno riguardava proprio le scelte del II Piano di sviluppo regionale e le relazioni di Ravaioli, Ruggero Cominotti, Loredana Capelli, gli interventi di Algranati, segretario regionale, del vicepresidente dell'Unione industriale, Valetto e dell'on. Gandolfi, hanno sezionato i problemi indicando soluzioni. Per esempio un impulso all'agricoltura, un chiaro indirizzo verso il «terziario» soprattutto come servizio alle industrie. Più che all'immediato, il Piano deve badare al futuro per «/are del Piemonte un'area ancora trainante» come ha detto il presidente della Regione, Enrietti, annunciando il piano «per la fine dell'anno». Ed ha indicato i punti prioritari: spinta al terziario tradizionale di supporto all'industria; terziario superiore come garanzia di sviluppo; innovazione tecnologica e sostegno alle medie e piccole imprese; problemi energetici; mercato del lavoro; problemi dell'agricoltura visti in chiave di politica agraria.
Persone citate: Aldo Ravaioli, Algranati, Enrietti, Gandolfi, La Ganga, Loredana Capelli, Ravaioli, Ruggero Cominotti, Valetto
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