E Mastroianni «gira» con Piccoli

E Mastroianni «gira» con Piccoli E Mastroianni «gira» con Piccoli trand Tavernier, Claude Miller e André Techiné-. 'Oggi — precisa il regista Claude Miller — il cinquanta per cento dei film francesi viene realizzato con una partecipazione finanziaria televisiva. Tutte e tre le reti tv francesi hanno la possibilità di co-produrre film e forse con maggiore autonomia e libertà, per gli autori, di come avviene in Italia-. I sostenitori della politica del presidente Mitterrand affermano che il 1982 sarà l'anno del rilancio del cinema francese. 'Non bisogna farsi eccessive illusioni — commenta il critico De Baroncelli — il nuovo corso della politica culturale francese si potrà giudicare fra un paio d'annU. H governo francese si è, però, impegnato a portare, nel giro di due anni, il budget del ministero della Cultura dall'attuale 0,48 per cento all'uno per cento della spesa totale dello Stato. Per l'incremento dell'attività cinematografica e audiovisiva il bilancio statale dell'82 dispone di 109,5 milioni di franchi (23 miliardi di lire) contro i 30,6 milioni di quest'anno. Le sovvenzioni all'industria cinematografica in Francia non sono a carico dello Stato, ma provengono dal «Fondo di sostegno» (alimentato dai prelievi parafiscali effettuati attraverso gli incassi dei botteghini) che per l'82 prevede di distribuire oltre 400 miliardi. Scorrendo la programmazione delle 500 sale di Parigi si ha la sensazione che sia in atto una forma di protezionismo della produzione nazionale. D'altra parte, fin dal giorno del suo insediamento. il ministro della Cultura Jack Lang ha dichiarato «guerra» alle multinazionali che gestiscono la produzione cinematografica americana. «Se si sopprimesse in Francia la circolazione dei film americani — dice il distributore Gregoire — l'affluenza del pubblico nelle sale crollerebbe e sarebbe la fine del ci¬ nema industriale e la televisione avrebbe la possibilità di spadroneggiare ulteriormente-. Non riuscendo a confrontarsi ad armi pari con gli americani, il cinema francese sta cercando di creare un sodalizio europeo. E in questa operazione i partner su cui si punta sono l'Italia e la Germania. Ernesto Baldo PARIGI — Marcello Mastroìanni è stato scritturato da Michel Piccoli per girare con lui nell'inverno dell'82 in Albania Il generale dell'armata morta, che si ispira ad un romanzo dello scrittore albanese Ismail Kadarè. Questo film segnerà il debutto nella regia di Luciano Tovoli che. come direttore della fotografia, sta concludendo I 40 ruggenti: l'epopea di un navigatore solitario che ha per protagonista e produttore Jacques Perrin. «Il film, tratto dal romanzo di Kadarè — anticipa Tovoli — racconta la storia di due ufficiali italiani mandati in Albania, vent'anni dopo la fine della guerra, per il recupero delle salme dei soldati periti in combattimento. E dal carattere dei due ufficiali emergono situazioni grottesche: Michel Piccoli è un tenente colonnello che ha combattuto in Albania mentre Mastroianni impersona un generale che la guerra l'ha vissuta dietro la scrivania». In questo momento 'Critico- per il nostro cinema, sono parecchi i registi e gli attori italiani impegnati in Francia. Ettore Scola, per esempio, sta doppiando a Parigi il Mondo nuovo, un film francese interpretato da Mastroianni, Jean-Louis Barrault, e Hanna Schygulla; Claudia Cardinale ha appena ultimato Le cadeau di Michel Lang, che è la trasposizione cinematografica della commedia teatrale Anche i bancari hanno un'anima. A Parigi c'è anche Peter Del Monte, il giovane regista di Piso pisello, che sta realizzando Invito al viaggio con Laurent Malet, Aurore Clement e Mario Adorf.