I diritti umani violati

I diritti umani violati I diritti umani violati Nel 33° anniversario della dichiarazione solenne dell'Orni denunciate le repressioni nel mondo, dall'Argentina all'Urss alla Bolivia Celebrazione, ieri, del 33" anniversario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo, l'affermazione di princìpi sottoscritta solennemente da tutti gli Stati aderenti ail'On 'd in parte riaffermata con i recuiui accordi di Helsinki. Riaflermazioni di civiltà e della qualità del vivere civile, ma anche in un certo senso trionfo di ipocrisia. Commenta amaro Cesare Pogliano, presidente nazionale di Amnesty International: Si firma, ci si impegna a rispettare diritti cosiddetti intangibili, che nessuno, in teoria può toccare. Poi, al proprio interno, ciascuno dei Paesi la come gli pare: sparizioni, espulsioni, torture, carcerazioni ingiustificate, condanne a morte-. Giornata di festa quindi?, si domanda Pogliano. -No, giornata di lutto e di amarezza. Ma Amnesty continua. Raccoglie le testimonianze dei soprusi, continua a pesare sulla coscienza dei governi confortando i perseguitati nella lotta, assistendoli. E non facendoli soprattutto mai sentir soli-. Una testimonianza, di quanto valga la vicinanza morale e fisica di Amnesty per chi è perseguitato, è stata data ieri da un uomo illustre, giurista e politico di fama, leader morale dell'opposizione argentina (circa due milioni di esiliati) all'estero. Hipolito Solari Yrigoyen fu espulso dal suo Paese, dopo il colpo di Stato di Videla, e dopo essere sfuggito, miracolosamente a tre attentati: -Mi misero una bomba in auto, altre due in casa, poi mi spararono un colpo di lucile. Mi saccheggiarono l'abitazione — continua —, finii in galera. Per qualche tempo, fui anch'io uno dei tanti "desparecidos". Finché grazie anche all'intervento di Amnesty International che inviò una delegazione nel campo di concentramento, lui espulso dall'Argentina-. Solari non racconta queste cose «a titolo personale-: 'Ma come uomo politico, come senatore, io sono qui a testimoniare che le sparizioni, le espulsioni, i saccheggi, gli omicidi della Giunta militare esistono, e devono cessare, per una nuova rinascita democratica del nostro Paese-. Altra testimonianza, altri orrori. Si tratta stavolta di Georgij Davydov. un geologo russo di 40 anni, rifugiato a Monaco, dopo aver scontato cinque anni di prigione e due di confino, nei pressi del lago Baikal. Russia asiatica. Le sue col- pe. signor Davydov? -Aver tatto leggere ad altri dissidenti brani di letture proibite: filosofia, econo mia. politica. Più che il lager, il freddo, la lame, hanno pesato su di me l'isolamento e il distacco spiriturale del conlino-. Il geologo, che nel suo colloquio coi giornalisti era assistito da Maria Olsufieva. amica di famiglia dei coniugi Sacharov. è stato praticamente espulso dal suo Paese, in occasione di un 'repulisti- di dissidenti compiuto prima delle Olimpiadi. -Mi chiesero di firmare un foglio con la richiesta di visitare, in Israele, una vecchia zia, molto malata-. Ma la zia non era mai esistita. Dalla Russia alla Bolivia, il passo, per quanto riguarda i crimini, può essere assai breve. Sindacalista della miniera di Singlo. organizzatrice dell'Associazione delle casalinghe, anche Donìitila De Barrios Chungara ha denunciato, ieri in suo intevento alla Regione, la angherie e i soprusi dell'attuale governo militare. La boliviana. autrice del libro -Chiedo la parola», ha portato poi la sua drammatica testimonianza a due dibattiti: alla «Casa delle donne» e, in serata, all'Unione culturale, dove era stato organizzato dalla Firn un incontro con sindacalisti torinesi. Ricordi d'un lager: vicino all'esule Davydov, Maria Olsufieva

Luoghi citati: Argentina, Bolivia, Helsinki, Israele, Monaco, Russia, Urss