Gola secca, pelle screpolala? Per forza è ormai più di un mese che non piove!
Gola secca, pelle screpolala? Per forza è ormai più di un mese che non piove! Cominciano a farsi sentire le conseguenze di una lunga siccità (anche se non tutte negative) Gola secca, pelle screpolala? Per forza è ormai più di un mese che non piove! Bronchiti, laringiti e sinusiti sono all'ordine del giorno, alcuni ospedali hanno esaurito la disponibilità dei letti - Consiglio del medico: «Bere di più per compensare la perdita di liquidi» - Dato positivo: meno nebbia Da trentatré giorni, a Torino, non cade una goccia di pioggia. In provincia e nell'intera regione la situazione è solo leggermente diversa: in qualche zona si è vista, in un paio di occasioni, fra ottobre e novembre, una leggera pioggerella: in montagna è nevicato brevemente sia domeni- ca sia nella notte di martedì, ma lo strato nevoso è minimo ed il vento, che soffia teso, ha impedito un regolare innevamento. In tutta la provincia è difficile trovare un impianto di risalita aperto e quei pochi che funzionano sono disertati dagli appassionati: scendere su pochi centimetri di neve e in mezzo ai sassi è rischioso per le caviglie e per gli sci. In città l'umidità è molto bassa ed il vento dei giorni scorsi ha peggiorato la situazione. Si respira male, con la gola secca e le labbra screpolate. Sono in rapido aumento le infiammazioni delle vie respiratorie superiori: molte persone, soprattutto bambini, sono a letto. Proprio in questi giorni il reparto di medicina dell'Ospedale Maria Vittoria ha comunicato di aver esaurito la disponibilità di letti. 'Bronchiti, laringiti e sinusiti — spiega il dottor Paolo Carbonatto. medico mutualista —, sono all'ordine del giorno. Le mucose delle prime vie respiratorie hanno perso la loro naturale umidità e la difesa contro i microbi è diminuita. Contemporaneamente, proprio virus e batteri sono in aumento: non piove e l'aria non l'iene ripulita da troppo tempo dai microrganismi che la popolano-. Non si tratta solitamente di malanni gravi: «Le persone sane possono persino continuare regolarmente la loro attività, pur con qualche logica precauzione. Molta attenzione occorre invece rivolgere agli anziani ed ai bambini: i primi sono spesso già sofferenti per altri malanni che potrebbero aggravarsi, i secondi devono mantenere una più alta percentuale di acqua nel loro organismo ed il clima molto secco in ciò non li aiuta-. La cura è quella classica: -Antipiretici e fluidificanti. Agli antibiotici si deve ricorrere solo nei casi gravi e sempre sotto il diretto controllo del medico. Un consiglio semplice è quello di bere molto per compensare la perdita di liquidi-. Occorre controllare anche l'ambiente in cui si vive e si lavora: « Una temperatura superiore ai 20 gradi aggrava ulteriormente la situazione favorendo la diminuzione dei liquidi nell'organismo. Un accorgimento utile è anche l'in¬ stallazione di evaporatori ed umidificatori-. Il secco ed il vento rendono anche più nervosi: «Ma sconsiglio — suggerisce il medico — il ricorso ad ansiolitici. E' meglio una tazza di camomilla che è anche utile per il suo apporto di liquidi-. La cura migliore sarebbe però una giornata di pioggia od una bella nevicata. Cosa ne dicono gli esperti? -Per al¬ meno altri quattro giorni — prevedono al Centro Meteorologico di Linate — sul Piemonte resterà un tempo secco con freddo intenso e nebbie. Poi le perturbazioni atlantiche dovrebbero cambiare traiettoria e scendere a latitudini più basse. Da lunedì sera sul Piemonte dovrebbe cominciare a nevicart anche in pianura-. Sarà vero? Molti sono scettici. Già l'an¬ no scorso Torino (e il Piemonte) ha accusato un lungo periodo di siccità: piovve abbondantemente all'inizio di primavera dopo quasi quattro mesi di tempo asciutto e brevi nevicate in montagna. Unica nota positiva, in questo quadro meteorologico, la presenza contenuta della nebbia: ce n'è. ma meno ossessiva degli anni scorsi. Insomma, non si può avere tutto. a. con.
Persone citate: Paolo Carbonatto
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