I vescovi preoccupati per la disoccupazione
I vescovi preoccupati per la disoccupazione I vescovi preoccupati per la disoccupazione / vescovi piemontesi sono preoccupati per «questo difficilissimo periodo di crisi che colpisce in modo acuto» la nostra regione. Le «difficoltà di numerose aziende con il pericolo di una disoccupazione crescente, la dura realtà della cassa integrazione, le difficoltà per i giovani di trovare un lavoro, il problema della casa, l'inflazione che corrode i bilanci familiari sono fatti reali che gettano nell'angoscia tante famiglie», si legge in un documento che i responsabili delle Chiese locali della regione hanno preparato durante un incontro nel monastero di Santa Croce a Bocca di Magra. E' un'analisi accorata, una presa di posizione sui problemi della gente. Si conclude con un invito alla riflessione e alla preghiera perchè il momento cosi difficile possa essere superato a un prezzo sopportabile. Sono ricordate le parole del salmo: «Getta nel Signore il tuo affanno: egli ti salverà». Da qui l'invito ai sacerdoti perché rendano sensibili i credenti alle angosce di chi non ha lavoro o teme di perderlo. E' il tema delle meditazioni per l'Avvento. «Nei momenti difficili della vita personale e collettiva — scrivono ancora i vescovi — i credenti non perdono la speranza. Ritrovano nella fede la forza per vincere lo sconforto e la disperazione». Occorre «pregare per tutte le nostre famiglie, nelle quali la crisi porta difficoltà e ansie; preghiamo perché i responsabili della vita pubblica, economica e sindacale siano illuminati a trovare soluzioni adeguate e tempestive; preghiamo perché tutti sentano il dovere della solidarietà e della ricerca del bene comune ». / vescovi concludono chiedendo alle comunità cristiane il coraggio della loro testimonianza e una scelta di vita personale e collettiva austera come condivisione evangelica della vita dei più poveri e dei più colpiti: «Un Natale all'insegna dello spreco e del consumismo sarebbe non solo un controsenso, ma una contraddizione ai valori di povertà e di solidarietà che i cristiani devono coerentemente annunziare e vivere».
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