Oggi Liza fa le pratiche per l'espatrio Lunedì andrà a trovare Sacharov a Gorkij di Fabio Galvano

Oggi Liza fa le pratiche per l'espatrio Lunedì andrà a trovare Sacharov a Gorkij Una sfibrante giornata di dubbi, poi una convocazione scritta all'Ufficio visti Oggi Liza fa le pratiche per l'espatrio Lunedì andrà a trovare Sacharov a Gorkij DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il caso Sacharov pare finalmente avviato a una conclusione positiva, al termine di una giornata nella quale, come in una sconcertante altalena, alla speranza si alternavano dense nubi. Liza Alekseeva, la ragazza per la quale lo scienziato dissidente e la moglie Elena Bonner avevano affrontato lo sciopero della fame, ha ricevuto in serata una convocazione scritta dell'Ufficio visti. Dovrà presentarsi stamane con il passaporto interno, due fotografie e 210 rubli (circa 360 mila lire); sono le formalità imposte dalle norme per la concessione del visto d'espatrio. In serata la ragazza ha anche avuto una conversazione telefonica — la seconda in tre giorni — con il presidente dell'Accademia delle Scienze, Anatolj Aleksandrov, il quale le ha confermato, contrariamente a quanto lei aveva sostenuto nel corso della giornata, che Andrej Sacharov ha effettivamente interrotto il digiuno. Sereno all'orizzonte, quindi. Ma poche ore prima la ragazza, nonostante una seconda visita al Kgb nella quale le era stata confermata la decisione di lasciarla partire e le era anche stato detto che lunedi potrà andare a Gorkij per vedere Sacharov, aveva dato fondo alle sue inevitabili riserve di pessimismo. Due telefonate all'Ufficio visti, che si era dichiarato ignaro di quanto il Kgb le aveva comunicato, l'avevano indotta ad accusare la polizia politica di «usarla»: «Non posso più credere al Kgb — aveva detto la ragazza —, credo che Sacharov continui il suo digiuno». Una giornata davvero tormentata. -Con il socialismo — scriveva ieri mattina la Pravda nel suo editoriale — il concetto di diritti umani ha avuto per la prima volta nella storia un contenuto specifico e reale». Ma per la seconda volta Aleksandr Baranov, il funzionario del Kgb che aveva già visto mercoledì la Alekseeva, le ha precisato che i tempi per il suo espatrio (la ragazza intende raggiungere negli Stati Uniti il figliastro di Sacharov che ha sposato per procura a giugno) -dipenderanno dal suo comportamento». In altre parole, deve limitare nella misura e nel tono i contatti con i giornalisti occidentali. Invece la : agazza, delusa e forse convinta che le promesse non rispondano a una reale intenzione delle autorità sovietiche, ieri si è sfogata. «La questione è ancora tutta da decidere». ha dichiarato Liza prima della convocazione per oggi all'Ufficio visti. E del «permesso» di andare lunedi a Gorkij ha detto: -E'un altro espediente per guadagnare tempo. Lunedì diranno che non posso partire fino a martedì o mercoledì. E poi chissà». Ma soprattutto si è scatenata sulla questione del digiuno di Sacharov, prima che la conversazione con Aleksandrov le restituisse un po' di fiducia. -Credo — ha detto — che il Kgb mi abbia usata per annunciare la fine del digiuno e dare una maggiore credibilità a quell'affer- mozione. Ma è tutto un bluff. Il Kgb sta tessendo una bella storia, e oggi mi ha convocata per tesserla meglio ancorar. La Alekseeva ha poi detto che crederà alla fine del digiuno soltanto quando sarà Sacharov in persona a confermarlo. Se la notizia fosse vera, ha aggiunto, -sarebbe stato facilissimo per il Kgb dimostrarmelo lasciandomi telefonare ai Sacharov o trasmettendomi una fotografia o un messaggio registrato. Tutto quello che Baranov ha detto, invece, è che i Sacharov sono a Gorkij, ma non ha voluto precisarmi dove, né come stanno». E' tutto abbastanza incredibile, ha affermato, perché lo scienziato le aveva precisato che avrebbe interrotto il digiuno solo se un amico fidato avesse confermato la concessione del visto. Nella conversazione telefonica avuta in serata con Aleksandrov, la Alekseeva ha appreso che Sacharov -ha detto alla direzione dell'ospedale (quello in cui è ricoverato con la moglie da venerdì scorso, n.d.r.) di voler terminare lo sciopero della fame». Aleksandrov, che secondo alcuni svolge un'importante funzione mediatrice dietro le quinte, avrebbe anche precisato che Sacharov e la Bonner sono attualmente nutriti a succhi di frutta e - non corrono alcun pericolo». E' difficile, nel silenzio ufficiale che avvolge la vicenda, stabilire che cosa stia realmente accadendo: se le autorità sovietiche abbiano ceduto di fronte agli appelli internazionali e al pericolo di un'avversa pubblicità o se, come lascerebbero intendere le pessimistiche espressioni della Alekseeva, cerchino soltanto di guadagnare tempo, senza alcuna reale intenzione di concedere un visto d'espatrio alla ragazza. Ma soprattutto allarmano le incertezze sulle condizioni di Sacharov: sta bene o soffre di cuore? Insiste nel digiuno o vi ha davvero rinunciato? Sabato scorso, all'indomani del ricovero del Premio Nobel in ospedale, gli agenti del Kgb fermarono la Alekseeva mentre stava per prendere un treno diretto a Gorkij, e la rilasciarono solo dopo averla diffidata dal ritentare l'impresa. -E' una situazione orribile», ha detto ieri la ragazza, che tradiva il nervosismo fumando una sigaretta dopo l'altra. Ma ancora più grave è l'accusa di Boris Altschul, un amico dei Sacharov: le affermazioni e le promesse del Kgb, ha detto, -sono soltanto una manovra Fabio Galvano

Luoghi citati: Mosca, Stati Uniti