Calvi tace sui misteri del Banco di Marco Borsa

Calvi tace sui misteri del Banco Nonostante la disponibilità a parlare sulle operazioni Ambrosiano Calvi tace sui misteri del Banco Finora non si sono avute, da parte sua, conferme della presenza di Rizzoli come socio fino al 76 - Né si è riusciti a stabilire chi abbia venduto il milione di azioni a De Benedetti - Dell'operazione si occuperà la Consob? MILANO — Roberto Calvi si è dichiarato vittima di iniziative «persecutorie» annunciando che è pronto a reagire ••rispondendo in tutte le sedi opportune, con determinazione, sicuro della fondatezza delle mie ragioni'. La strategia del riserbo che ha caratterizzato per molti anni la gestione Calvi verrebbe sostituita da un atteggiamento contrario. Il desiderio di parlare del presidente dell'Ambrosiano, tuttavia, non sembra ancora estendersi ai misteri più importanti della vita del Banco, quelli attinenti cioè alla struttura proprietaria. Angelo Rizzoli ha pubblicamente affermato che la sua famiglia nel 1976 vendette 1,2 milioni di titoli Ambrosiano su indicazione di Calvi e con la mediazione di Umberto Ortolani. Calvi si è limitato a replicare che 'le affermazioni di Angelo Rizzoli non corrispondono all'evidenza della banca'. Una frase sibillina che non conferma e non smentisce. In conclusione si sa quasi tutto di chi ha venduto, numero di titoli, società a cui facevano capo (Rizzoli International), prezzo incassato (circa 13-14 miliardi) e nulla di chi ha comprato, nonostante l'interessamento di Calvi, la partecipazione di funzionari del Banco all'operazione, la clausola di gradimento che impone al presidente di conoscere i connotati di chi entra come nuovo socio nell'istituto di credito milanese. A cinque anni di distanza i ruoli si invertono ma la sostanza non cambia. Con l'ingresso di Carlo De Benedetti, compratore di un milione di azioni Ambrosiano, si viene a sapere tutto o quasi di chi ha comprato e nulla o quasi di chi ha invece venduto. A com¬ prare sono state due società, la Cir e la Fineo per un totale di un milione di azioni cosi suddiviso: 863 mila azioni la Cir e 137.000 azioni la Pinco. Quanto sono state pagate? «La Cir — risponde Franca Segre, portavoce congiunto delle due società del gruppo De Benedetti — ha pagato in media 51.900 lire, la Fineo 52.500 lire per azione'. E' vero che le garanzie sono state in parte fornite dal gruppo Cabassi? «No. L'equivoco può es¬ sere sorto dal fatto che la Cir si è indebitata con il Credito Commerciale per circa 27 miliardi a fronte dei proventi futuri provenienti dalla vendita di due medie aziende al gruppo Cabassi'. Ma da chi avete comprato, dalla finanziaria «XX Settembre»? (è una società nell'orbita dell'Ambrosiano). «.Abbiamo passato l'ordine di acquisto al Banco Ambrosiano con l'indicazione del prezzo massimo e questo è tutto». Ma l'Ambrosiano come ha fatto a trovare i titoli se sul mercatino ne trattano qualche decina di migliaia alla settimana? Le aveva, come sostiene qualcuno, parcheggiate in qualche finanziaria dove, sempre stando alle voci di Borsa, vi sarebbero altri 3-4 milioni di titoli in attesa di collocamento? Abbiamo girato le domande al Banco Ambrosiano che però si è rifiutato di fare qualsiasi commento. Forse perché la finanziaria «XX Settembre» di cui si parla è estinta da un anno circa. O forse perché si tratta invece di materia troppo delicata benché lo stesso Calvi in una intervista all'Espresso abbia esplicitamente fatto riferimento a nuovi possibili passaggi di pacchi consistenti di azioni Ambrosiano per dare una struttura più solida alla proprietà del Banco specie dopo il recente aumento di capitale (250 miliardi circa) sottoscritto in primavera da decine di migliaia di soci. Il presidente dell'Ambrosiano ha il diritto di scegliere la linea del massimo riserbo sui passaggi azionari verso il pubblico in generale ma deve aspettarsi che di queste operazioni si interessi la Consob, la commissione nazionale per le società e le borse. In base alla legge del 1974, all'articolo due. la Consob -può disporre, sentito il parere della deputazione di Borsa e dei comitati direttivi degli agenti di cambio competenti, l'ammissione di ufficio alla quotazione in una o più Borse di titoli abitualmente e largamente negoziati'. Il Banco Ambrosiano ha più di 30 mila azionisti che hanno appena sottoscritto il più grosso aumento di capitale della Borsa dopo quello Fiat, e che si scambiano pacchetti del calibro di quello acquistato da Carlo De Benedetti, a cui. per ammissione dello stesso Calvi potrebbero seguire altri della stessa entità. E' difficile trovare un caso che meglio si adatta all'applicazione dell'articolo due. Marco Borsa Roberto Calvi Carlo De Benedetti

Persone citate: Angelo Rizzoli, Carlo De Benedetti, De Benedetti, Franca Segre, Roberto Calvi, Umberto Ortolani

Luoghi citati: Milano