Liza otterrà il visto d'espatrio Sacharov ha interrotto il digiuno di Fabio Galvano

Liza otterrà il visto d'espatrio Sacharov ha interrotto il digiuno Improvviso voltafaccia del Kgb, ma non tutti i dubbi si sono dissolti Liza otterrà il visto d'espatrio Sacharov ha interrotto il digiuno DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Andrej Sacharov ha forse vinto la sua battaglia: ieri il Kgb, la polizia politica, ha informato Liza Alekseeva che le sarà concesso il visto d'espatrio; le ha anche annunciato che il fisico dissidente, da venerdì in un ospedale -nei pressi di Gorkij-, ha accettato con la moglie Elena Bonner di interrompere lo sciopero della fame iniziato il 22 novembre. Il funzionario che ha ricevuto ieri la ragazza ha anche detto che le condizioni di salute dello scienziato sono migliorate, ma ha precisato che -soltanto in seguito- sarà deciso se consentirle di visitare i Sacharov. Tutto questo, nel silenzio ufficiale, la Alekseeva ha riferito ai giornalisti occidentali che sotto una fitta nevicata l'attendevano presso la sede del Kgb in piazza Dzerzhinskij, il grande palazzo della Lubjanka. Era sorridente, felice, ma al tempo stesso incredula. Anche un po' preoccupata, perché una sua telefonata all'«Ovir», l'ufficio visti, non le aveva dato conferma della comunicazione fattale al Kgb. Tornerà oggi all'«Ovir». l'unica autorità sovietica autorizzata a concedere visti. -Mi sembra tutto molto strano — ha detto — ma non credo che il Kgb m'ingannerebbe in questo modo-. La Alekseeva, un'eurasiatica di 26 anni laureata in matematica, potrà quindi raggiungere negli Stati Uniti Aleksej Semenov, il figliastro di Sacharov (è figlio di Elena Bonner, nato da un precedente matrimonio) con il quale si è sposata per procura nel giugno scorso. Il premio Nobel aveva deciso di attuare lo sciopero della fame per sbloccare una situazione a suo dire ingiusta, e cioè il rifiuto delle autorità sovietiche di concedere il visto alla Alekseeva. Venerdì scorso, un lungo articolo sulle Izvestija nel quale lo scienziato veniva duramente attaccato ricordava che la legge sovietica non riconosce i matrimoni per procura, e che quindi mancava alla Alekseeva il requisito essenziale per avere il visto, e cioè un legame di parentela con qualcuno già residente all'estero. Perché, allora, l'improvviso voltafaccia di ieri? A Mosca si ritiene che il Cremlino fosse gravemente imbarazzato dalla vicenda, soprattutto per le ripercussioni che il «caso Sacharov» aveva avuto in Occidente. Di fronte al pericolo di una tragica conclusione del digiuno, nonostante l'alimentazione forzata cui il premio Nobel era presumibilmente sottoposto da venerdì, le autorità avrebbero corso il rischio di creare un pericoloso precedente, al quale potrebbero appellarsi numerosi altri cittadini sovietici. Non si esclude che un peso determinante possa avere avuto nella vicenda anche l'Accademia delle scienze. Dopo due anni di silenzio, nonostante i reiterati appelli di Sacharov dall'esilio di Gorkij, in questi giorni il suo presidente Anatolj Aleksandrov si è mosso. Era stato lui a consigliare alla Alekseeva, sabato scorso, di andare a Gorkij per dissuadere Sacharov dallo sciopero della fame (la ragazza era stata fermata dal Kgb alla stazione ferroviaria, e rilasciata dopo una diffida a ritentare il viaggio); ed è stato lui. martedì, a confermare alla ragazza le -gravi condizioni di salute* nelle quali versava lo scien ziato dissidente; in un breve colloquio telefonico le aveva anche precisato di essersi messo in contatto con una persona che «avrebbe potuto aiutarla-. Nel colloquio di ieri con Aleksander Baranov, il funzionario del Kgb che l'ha ricevuta, è stato sottolineato alla Alekseeva che Sacharov sta meglio: una chiara indicazione che erano le condizioni di salute dello scienziato, sessantenne e malato di cuore, a preoccupare maggiormente le autorità. E' stato anche sottolineato, a quanto ha riferito la ragazza, che è stato Sacharov. dopo avere appreso la decisione di concederle il visto, a decidere la sospensione del digiuno. Molto più vago, invece, Baranov sarebbe stato sui tempi per la consegna del visto alla Alekseeva. Dipenderanno, ha riferito lei, da come lei -si comporterà con i giornalisti occidentali-, dal momento che le sue dichiarazioni -potrebbero suscitare in Occidente un clima anti-sovietico-. E stata anche invitata a -non svolgere attività antisovietica- quando avrà lasciato il Fabio Galvano

Luoghi citati: Mosca, Stati Uniti