Craxi: l'intesa di governo non è per la legislatura di Luca Giurato

Craxi: l'intesa di governo non è per la legislatura Maggioranza meno salda in attesa del vertice dei segretari Craxi: l'intesa di governo non è per la legislatura Ma il presidente del consiglio prosegue, con ottimismo, il suo lavoro - Ieri si è incontrato con i ministri economici, oggi conta di portare al voto la legge finanziaria ROMA — Il Senato vota oggi la legge finanziaria. E' atteso un «sl> a larga maggioranza, malgrado i contrasti politici nel pentapartito che il presidente del Consiglio sta cercando di superare. Spadolini si dichiara soddisfatto e ottimista. Respinge seccamente ogni ipotesi di crisi. In ambienti della maggioranza e dell'opposizione, serpeggiano invece pareri opposti: dubbi e interrogativi, prima che sulle «prospettive politiche» dell'82. si pongono già per questo tormentato scorcio dell'81. Mentre il presidente del Consiglio è in contatto continuo con i leaders della maggioranza, il «vertice» di sabato si annuncia sempre più carico di problemi intricati. Piccoli ha dichiarato che la de -esprìmerà il suo dissenso' se non verrà ritirato il «regalo» dei mille miliardi ai Comuni ottenuto dal pei. Subito il presidente del Consiglio, dopo un incontro a Villa Madama con i suoi ministri più rissosi, fa sapere che l'accordo è stato raggiunto e che i soldi ai Comuni non intaccano il «tetto» della legge finanziaria, con il famoso deficit dei 50 mila miliardi. Ma Craxi, alla tv. in una «tribuna politica» polemica e aggressiva, dichiara che il tetto non esiste, che «non si deve stare sulla linea del Piave, che è invece una linea Maginot, già sfondata-. Non solo. Proprio mentre Spadolini, giunto al Senato per un incontro con i sindacati e per seguire ora per ora l'iter della legge finanziaria, tenta una nuova mediazione per portare la sua maggioranza inquieta a un voto favorevole sulla legge finanziaria, Craxi dice alla tv che il pentapartito non è un governo di legislatura e che -il psi è disponibile per un negoziato tra le forse politiche per evitare che questa legislatura faccia la fine delle precedenti-. Il segretario del psi non ha voluto dire pubblicamente quando intende rom- pere le righe e rimettere tutto in discussione: subito dopo la trasmissione, ha però affermato: -Sarà un blitz. Se dico il giorno e l'ora, non sarebbe più un blitz-. Davanti alle telecamere. Craxi è stato comunque molto duro verso alcuni partiti della maggioranza «per il clima di ostilità- che è stato creato contro il psi. -Noi non siamo sordi — ha dichiarato il leader socialista, assai critico, tra l'altro, sul come vanno le cose nel governo per la politica economica —. Teniamo la bocca chiusa per evitare, talvolta, di far esplodere polemiche quotidiane. Ma le orecchie ci fischiano, quando sentiamo esponenti della maggioranza, in particolare democratici cristiani, che trasudano ostilità nei nostri confronti, di chi si è assunto un peso che probabilmente è superiore alle sue forze, alla sua nossibilità di trattenerlo-. Prima che una agenzia vicina al psi diffondesse il testo stenografico della «conferenza stampa» televisiva di Craxi, in alcuni ambienti politici si è cercato di minimizzare la forza polemica delle dichiarazioni del segretario del psi. Alcune agenzie hanno fornito resoconti sbrigativi e supersintetici; un'altra ha trasmesso verso le 15,30 il primo «flash» e ha poi diffuso il secondo e i successivi due ore dopo. Insomma, una serie di piccoli «gialli» sconcertanti. Eppure, come milioni di telespettatori hanno potuto ascoltare ieri sera, Craxi è stato preciso e chiaro. -All'atto della formazione del governo noi concludemmo un negoziato che doveva affrontare delle questioni urgenti. Gli accordi che stanno alla base di questo governo non coprono gli impegni necessari per giungere al termine di questa legislatura-, ha detto il leader del psi facendo il punto sul passato e sul futuro del pentapartito. -In un governo a cinque, la coabitazione è difficile ma lo diventa ancora di più se c'è confusione di voci. In politica economica, la situazione è sgradevole perché non è possibile che un ministro dica una cosa e un altro ministro ne dica un'altra. E' una politica condizionata da umori capricciosi, si ha l'impressione che si proceda a strappi, dando un senso di incertezza. Bisogna dare, in questa materia, direttive chiare. La logica della mediazione è corrosiva e bisogna prendere delle decisioni. -La sola cosa che non si può fare è mettere nuove tasse-, ha risposto a chi chiedeva se era meglio la logica della mediazione o quella di scelte decise, magari dolorose. Sul pei, Craxi ha detto che non si attende novità politiche di grande rilievo e che, a suo giudizio, i comunisti in questa legislatura non entreranno a far parte della maggioranza. Sulla de, ha espresso giudizi negativi sulla recente «assemblea nazionale» e -sugli atteggiamenti che si vanno profilando. Per attuare una rifondazione della de occorrerebbe cambiare i protagonisti del suo passato e ciò non è avvenuto. Ho notato una sistemazione tra gruppi e correnti cattoliche. Ma non mi pare sia emerso quel respiro generale sulla politica e sui rapporti con gli altri partiti che ci si poteva aspettare-. Dai suoi attacchi si è salvato solo Pantani: il leader del psi è d'accordo con il presidente del Senato per la riforma delle istituzioni. Non si è salvato neppure Pietro Longo; Craxi ha negato d'avere con il psdi un patto di unità d'azione. Luca Giurato

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