Sacharov è grave Imbarazzo a Mosca di Fabio Galvano

Sacharov è grave Imbarazzo a Mosca Il dissidente è in ospedale da venerdì Sacharov è grave Imbarazzo a Mosca La notizia data dal presidente dell'Accademia delle Scienze alla nuora del fisico, che ha cercato inutilmente di andare a Gorkij - Anche per l'eventuale espatrio di Liza tutto è sospeso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Andrej Sacharov è in gravi condizioni di salute: l'ammissione, la prima da quando venerdì scorso le «Izvestija» annunciarono il suo ricovero in ospedale, è venuta dal presidente dell'Accademia delle Scienze, AnatolJ Aleksandrov, nel corso di un breve colloquio telefonico con Liza Alekseeva, la ragazza per la quale il fisico dissidente aveva affrontato lo sciopero della fame con la moglie Elena Binine!-. Il moderato ottimismo di lunedì, quando la Alekseeva aveva ricevuto dall'ufficio visti una convocazione che poteva lasciar presagire l'ammorbidimento della posizione sovietica, si è trasformato così in amarezza, apprensione, smarrimento, anche perché ieri mattina, quando la ragazza si è presentata all'appuntamento, non ha trovato nessuno a riceverla. La conversazione telefonica fra la Alekseeva e Aleksandrov, riferita in serata dalla ragazza ai corrispondenti occidentali, si è svolta dopo che la medesima era stata al Kgb per chiedere che le fosse permesso di raggiungere la città di Gorkij, dove Sacharov trascorre il suo esilio e dove presumibilmente è ora ricoverato. Alla sede della polizia politica, che sabato le aveva impedito di prendere il treno per Gorkij fermandola e rilasciandola solo dopo una severa diffida a non tentare mai più di vedere il Premio Nobel o di comunicare telefonicamente con lui, la ragazza si è trattenuta 20 minuti. Le è stato detto — a quanto lei stessa riferisce — che «la questione non è ancora stata risolta». «Ho l'impressione — ha aggiunto la Alekseeva — che cerchino di guadagnare tempo, ma è proprio il tempo che ci manca». E' stato invece lo scienziato Aleksandrov a lasciar intendere che si adopererà nei prossimi giorni affinché le autorità le concedano il permesso. Il .caso Sacharov» riacquista cosi, drammaticamente, il suo vero protagonista: il fisico, relegato a Gorkij da un ukaz del Cremlino nel gennaio 1980, senza che gli venissero imputate precise accuse, oggi rappresenta motivo di serio imbarazzo per le autorità sovietiche. Da tempo sofferente di cuore, era stato poco bene subito dopo l'inizio del digiuno (22 novembre). Poi, però, aveva confermato in un telegramma, di essere in buona salute. Le informazioni fornite da Aleksandrov fanno sorgere nuovi dubbi agli amici del Premio Nobel: Sacharov 6 stato ricoverato perché sofferente di cuore, o le sue condizioni si sono aggravate per lo sforzo fisico e psichico di una sua resistenza all'alimentazione forzata? Le speranze di una rapida soluzione del «caso» erano crollate ieri alle 11, quando la Alekseeva si era presentata all'ufficio visti (l'Ovir) in seguito alla convocazione ricevuta lunedi pomeriggio. • Quando sono arrivata — ha raccontato la ragazza, un'eurasiatica di 26 anni, laureata in matematica — mi è stato detto che l'ispettore a cui dovevo rivolgermi non c'era, che era malato. Le persone alle quali ho parlato hanno detto di non savere nulla del caso*. E' per una sua richiesta di espatrio, respinta dalle autorità sovietiche, che Sacharov aveva decìso di affrontare il pericoloso digiuno. La Alekseeva si è sposata per procura, nel giugno scorso, con Aleksej Semenov, il figliastro dello scienziato (nato dalla Bonner da un precedente matrimonio) che risiede da tre anni negli Stati Uniti. Lunedi la Alekseeva aveva letto ai giornalisti occidentali una lettera scritta da Sacharov martedì della scorsa settimana, cioè al decimo giorno di digiuno, in cui lo scienziato ribadiva di «non cercare» il suicidio e affermava: •Qualsiasi esito tragico sarebbe un assassinio perpetrato con la complicità del Kgb e sotto il completo silenzio dei miei colleghi dell'Accademia delle Scienze'. E' un'accusa che oggi suona ancor più tragica, anche se è stata proprio l'Accademia delle Scienze — la quale rifiutò due anni fa di espellere il Premio Nobel — a tentare in questi giorni una mediazione. In ambienti diplomatici occidentali si ritiene che le autorità sovietiche siano in un'impasse difficile da superare. Le leggi dell'Urss non riconoscono i matrimoni per procura e quindi la Alekseeva non ha diritto al visto d'espatrio, in quanto le manca il requisito fondamentale, quello di avere un parente all'estero. Ma le autorità sovietiche, timorose di creare un precedente, non accolgono neppure l'offerta fatta da Semenov di venire in Urss a «regolarizzare» la posizione della ragazza. Fabio Galvano

Luoghi citati: Mosca, Stati Uniti, Urss