II pretore dà ragione a Rizzoli «L'assetto proprietario è chiaro» di Susanna Marzolla

II pretore dà ragione a Rizzoli «L'assetto proprietario è chiaro» Sono stati respinti i tre ricorsi per comportamento antisindacale II pretore dà ragione a Rizzoli «L'assetto proprietario è chiaro» «L'informazione prevista dai patti aziendali non può essere estesa alle scelte imprenditoriali» - Giornalisti e poligrafici annunciano l'opposizione: «Decisione ingiusta» MILANO — Il pretore ha deciso di respingere «perché infondati- i ricorsi presentati dai rappresentanti dei lavoratori contro la Rizzoli per comportamento antisindacale. Secondo il pretore Romeo Bonavitacola, «la condotta dell'azienda appare ineccepibile-. Immediatamente il sindacato unitario dei poligrafici e l'associazione lombarda dei giornalisti hanno stilato un comunicato di risposta in cui «ritenendo profondamente ingiusta la decisione del pretore, annunciano di proporre opposizione-. I sindacati avevano presentato i ricorsi (tre distinti, poi unificati in un'unica causa) il 9 novembre quando l'azienda aveva comunicato di voler porre in atto i licenziamenti e la chiusura di testate prospettate nel piano triennale. Nei ricorsi l'atteggiamento antisindacale del gruppo Rizzoli veniva motivato con il fatto che erano stati palesemente violati i patti del 24 maggio e del 1° giugno di quest'anno. Tali accordi prevedevano l'impegno dell'azienda a dare informazioni circa l'assetto della proprietà, compresa l'eventuale acquisizione o cessione di azioni; la presentazione di -linee programmatiche per il triennio» su cui avviare poi il confronto con il sindacato; l'impegno a proce¬ dere al risanamento finanziario e al consolidamento delle attività del gruppo in modo da «garantire migliori condizioni per la difesa dell'occupazione». Secondo i sindacati, l'azienda aveva sottoscritto quegli accordi in malafede. Innanzitutto il sindacato di maggioranza non sarebbe stato tale perché il sette per cento era in mano, come diritto di voto, a Andrea Rizzoli (e solo con una lettera del 25 novembre tale diritto è passato, per scritto, al figlio Angelo) e inoltre ci sarebbero state divergenze di interpretazione degli accordi con la Centrale finanziaria (che ha il 40 per cento). Il piano triennale, presentato «a sorpresa» in una riunione in cui si discuteva del problema della proprietà, non presentava solo «linee programmatiche», ma progettava già una ristrutturazione precisa con il taglio di circa 1400 posti di lavoro. Soprattutto il sindacato afferma che la ricapitalizzazione era «finalizzata al mantenimento dei livelli di occupazione» e che, mentre sottoscriveva questo impegno, la Rizzoli aveva già in mente i licenziamenti che sta ora attuando. Su questi tre punti il pretore ha dato torto ai sindacati. Gran parte della sentenza, nove cartelle su dodici, è dedi¬ cata alla questione della trasparenza della proprietà. In conclusione il pretore considera chiaro l'assetto proprietario e convalidato il sindacato di maggioranza. In particolare però sottolinea che -l'informazione prevista dal patto (firmato col sindacato, n.d.r.) rappresenta un'esigenza di chiarezza in ordine all'assetto della proprietà e non in ordine alla scelte imprenditoriali, né con riferimento alla moralità o provvisorietà della gestione, né con riferimento all'indipendenza da condizionamenti esterni». Il sindacato, inoltre. «non può pretendere la garanzia di immutabilità della proprietà» e per quanto riguarda «i contrasti nella compagine societaria» ad esso deve importare solo -di essere informato di tutti gli sviluppi». Sulle «linee programmatiche» il torto è del sindacato il quale ha disertato la riunione in cui l'azienda voleva presentare il programma e d'altro canto «topica impone che occorresse una piattaforma su cui dibattere». Infine, per quanto riguarda il problema dei licenziamenti, il pretore fa propria l'interpretazione dell'azienda secondo cui la dizione -migliori condizioni per la difesa dell'occupazione- sta ad indicare «non più la garanzia della conservazione del posto ma lo sforzo di contenere i sacrifici-. Inoltre negli accordi sottoscritti dai sindacati vi era -un'implicita previsione di ristrutturazione, che come è noto può anche comportare il taglio dei rami secchi-. Susanna Marzolla

Persone citate: Andrea Rizzoli, Romeo Bonavitacola

Luoghi citati: Milano