Ritiro «strumentale» di Kurt Waldheim per segreteria Onu?

Ritiro «strumentale» di Kurt Waldheim per segreteria Onu? A Palazzo di Vetro nuovi candidati Ritiro «strumentale» di Kurt Waldheim per segreteria Onu? DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Come Cincinnato. Waldheim spera di essere richiamato dal suo volontario esilio per salimre la patria, ossia le Nazioni Unite. Il segretario generale, hanno fatto capire ieri i suoi portavoce, ha ritirato la sua candidatura al rinnovo della carica non perché vuole dimettersi, ma perché riteneva i suoi scontri con l'altro candidato «controproducenti». Se le Nazioni Unitegli rinnovassero il mandato, anche solo per due anni (anziché i cinque previsti dallo statuto) egli accetterebbe. L'altro candidato con cui Waldheim si era trovato in un "impasse è il ministro degli Esteri della Tanzania Salim. appoggiato dal Terzo Mondo e dalla Cina. Questo esilio strumentale non è però piaciuto a molti dei membri del Consiglio di Sicurezza che devono votare il nuorio segretario generale. E' perciò incominciata un'intensa attwità diplomatica per in- durre anche Salim a ritirare la candidatura, e aprire la strada ad altri uomini. Se lo sforzo riuscisse — ma la Cina recalcitra — la prossima settimana il Consiglio si riunirà in seduta di emergenza. Per l'elezione del segretario occorrono 9 voti su 15, purché una delle cinque potenze. Stati Uniti, Urss. Cina, Francia e Inghilterra non eserciti il diritto di veto. Waldheim e Salim sono stati bloccati rispettivamente dal veto cinese e da quello americano. Le scommesse dell'ultima ora sono a fattore di un diplomatico di carriera, relativamente sconosciuto, che lavora da anni all'Onu: il peruviano Perez de Cuellar, già vice-segretario generale. Il diplomatico ha svolto delicate missioni per conto di Waldheim, in particolare in Afghanistan, dove ha cercato di indurre i sovietici al ritiro. Ha 61 anni, ed è molto stimato dagli esperti di politica internazionale. E' visto con favore dagli Stati Uniti, ma non dall'Urss. A suo vantaggio sta la simpatia conquistata presso il Terzo Mondo, Come candidato degli Stati Uniti sta emergendo l'ex direttore dell'ente per i rifugiati, l'ex Agha Khan Sadruddin. Nato in Francia ed educato alla prestigiosa Harvard University, presso Boston, Sadruddin ha buoni rapporti coi sovietici. Ma Mosca sembra considerarlo troppo vicino per cultura all'Occidente. Neppure il terzo nome, quello del ministro degli Esteri messicano Castaneda, sembra completamente gradito alla superpotenza russa. Il suo punto debole è la prossimità del suo Paese agli Stati Uniti: nell'opinione sovietica, egli non riuscirebbe a sottrarsi alle pressioni di Washington. Se un compromesso non sarà raggiunto questo weekend. l'Onu rischierà di restare paralizzata. Non era mai accaduto che un segretario generale, già eletto due volte, chiedesse di essere nominato una terza: né che dopo 16 votazioni il Consiglio di Sicurezza si trovasse senza una via di uscita. L'episodio ha intaccato non solo l'autorità morale, ma anche l'efficacia politica dell'Onu.

Persone citate: Agha, Castaneda, Cuellar, Khan, Kurt Waldheim, Perez, Waldheim