Infruttuosa visita in Israele dell'inviato della Casa Bianca di Giorgio Romano

Infruttuosa visita in Israele dell'inviato della Casa Bianca Habib ha portato dai Paesi arabi solo segni negativi Infruttuosa visita in Israele dell'inviato della Casa Bianca NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Philip Habib è giunto ieri mattina in Israele dalla Giordania, è stato ricevuto dai ministri degli Esteri e della Difesa e ha reso visita al premier all'ospedale Hadassa; oggi ripartirà per l'Arabia Saudita. Non si conoscono le successive tappe del suo viaggio, ma ha assicurato che tornerà a Gerusalemme. Il viaggio del mediatore americano si svolge in un momento poco propizio e in un'atmosfera infelice: in tutti i Paesi arabi l'atmosfera è sfavorevole dopo il fallimento del vertice di Fez e la conclusione dell'accordo americano-israeliano. L'emissario di Reagan — dalle impressioni raccolte a Gerusalemme — ne ha parla¬ to con i dirigenti israeliani in termini molto prudenti: se a Beirut l'accoglienza è stata corretta, a Damasco è stata glaciale e il ministro degli Esteri. Abdel Halim Hadan gli ha detto che non vedeva motivo per il proseguimento della sua missione, il che non ha impedito che il presidente Assad Io ricevesse. I due uomini hanno discusso della situazione nel Sud del Libano, della cessazione del fuoco alla frontiera israelo-libanese. della presenza siriana nel Libano. Gli osservatori si chiedono se il nuovo viaggio di Habib permetterà di stabilizzare la situazione nella regione e di regolare il problema dei missili siriani nel Libano, vecchio ormai di sette mesi. A Geru- salemme come d'altronde nelle altre capitali mediorientali, si è pessimisti circa la possibilità di raggiungere un qualche accordo e ci si chiede che cosa Habib avrà da discutere a Riad. Negli ambienti politici israeliani si valutano intanto i risultati dell'accordo strategico tra gli Usa e Gerusalemme die ha suscitato molte critiche. Uno di questi risultati potrebbe essere la ripresa dei rapporti diplomatici tra Israele e alcuni Paesi africaLa voce secondo la quale il ministro della Difesa aveva visitato segretamente alcuni Paesi dell'Africa alla vigilia della firma dell'accordo, trova conferma e persino a Washington si parla di un riavvicinamento tra Israele e l'Africa Nera, subito dopo lo sgombero del Sinai: l'occasione è venuta dalla visita negli Usa del presidente dello Zaire. Mobutu. che avrebbe accennato ai rapporti con Israele, precisando però di non voler essere il primo. A Gerusalemme si è convinti che la ripresa dei rapporti è vicina. In quale misura e in quali campi Israele potrà aiutare i Paesi africani? L'assistenza dovrebbe riguardare specialmente la produzione alimentare e lo sviluppo delle infrastrutture economiche. Come contropartita. Gerusalemme spera di ottenere un appoggio politico soprattutto alle Nazioni Unite. Giorgio Romano

Persone citate: Abdel Halim, Assad, Philip Habib, Reagan