Arbore: «Niente paura, italiani il mio patriottismo vi salverà» di Marinella Venegoni

Arbore: «Niente paura, italiani il mio patriottismo vi salverà» Da domenica in tv tre puntate di uno show con Benigni e Verdone - Lunedì il suo primo Lp Arbore: «Niente paura, italiani il mio patriottismo vi salverà» ROMA — Le ferite per le crìtiche a Tagli, ritagli e frattaglie si sono rimarginate. Renzo Arbore si è ripreso con grande baldanza e nella sua qualità invidiabile di monello ultraquarantenne si ripresenta domenica sera in tv con una nuova pensata. Perché il suo dovere è di essere sempre originale: e questo da lui assolutamente si pretende. Arbore si scervella e ce la fa, e infatti ha reinventato il patriottismo. Il programma s'intitola Telepatria, sottotitolo (senza sottotitoli non riesce a lavorare) «ovvero niente paura... siamo italiani». Tre puntate domenicali per la rete 2, Arbore con papillon tricolore davanti a un pubblico di ragazzi di leva nell'esercito, aeronautica e marina: ospiti l'immancabile Benigni, Verdone (nella prima puntata impersonerà l'ultimo garibaldino e dice Arbore: «Voglio far crepare d'invidia Enzo Tortora, lui non riuscirà mai a trovare uno di 148 anni»), Tognazzi e Villaggio, più altri sconosciuti ma garantiti originalissimi. Lunedi, a raffica, la seconda pensata: terrà messo in vendita il suo primo Lp come cantante, Ora o mai più, dove a «ovvero» segue «cantautore da grande». Inciso per la Ricordi, è un bagno nella musica che resta di Arbore la più grande passione. «Rocchenrollo» e rockabilly alla Fats Domino e Gene Vincent, uno Smorza 'e llights d'atmosfera, tango, una ballata su Spadolini. Il tutto in una lingua anglonapoletana, -erre» sempre più arrotolata forse per emozione, un gusto del suono come nostalgia e delle parole come parodia che lo apparenta — in modo più ironico e distaccato — al grande Paolo Conte. Arbore ci tiene da morire: si è fatto fotografare in copertina da Michelangelo Giuliani, fotografo di Vip. Sul retro, appare sì in mutande, ma in im- peccabile giacca blu e cravatta. Ma facciamolo parlare. IL PATRIOTTISMO «Occupandomi da sempre di dischi, ho detto sempre che gli americani sono meglio di noi. Ma recentemente sono stato negli Usa. e ho visto quanto sia sciocca la tv (tranne i servizi giornalistici), quanto siano elefantiaci gli apparati del cinema, mentre poi in fondo, con tutto quello che hanno a disposizione, gli vanno bene due film su dieci. Io ho fatto un filmettino in quattro e quattr'otto che ha incassato miliardi, loro non ci avrebbero provato mai. Porca miseria, io sveglio Benigni e gli dico vieni a girare, lui fa un monologo trionfale di"nove minuti sul giudizio universa¬ le. E allora mi è scattato un revanchismo pro-Italia che tra l'altro era nell'aria. Pericoloso portare in sala l'esercito? Certo, può succedere che qualcuno mi prenda sul serio come per Lory Del Santo. Ma il nostro esercito non è certo simbolo d'invasione. Ho scoperto che i ragazzi di leva sono il campione di un pubblico vero, il che è molto interessante». CARA MAMMA RAI «Questo programma è un piccolo arrivederci. In Rai non si respira più quella buona aria di concorrenza fra le reti di una volta. Non mi sento più cosi entusiasta ed aggressivo, poi è pericoloso rimanere troppo sul video». IL DISCO «Devo dire la verità? E' una ciambella che mi è uscita col buco. Penso che sarà un gran successo, anche se c'è timore da parte di alcuni di dirne bene. Può succedere di mettere una Lory Del Santo ed essere preso sul serio, questa è una Lory Del Santo in disco. Ma è una delle cose cui tengo di più nella mia vita in questo momento, l'ho fatto con grande felicità e mi sono divertito; adesso diranno che voglio fare anche questo, ma me l'hanno sempre detto. Credo che piacerà ad un'ala che va dai quarantanni ai ragazzi di oggi, perché ci piace la stessa musica, il rock semplice ed istintivo senza nessuna vergogna. La foto in mutande sul retro della copertina può voler dire varie cose: o che sono in mutande perché la giacca caschi bene, oppure che sono cresciuto, ho l'età da manager, ma solo per metà». IL FUTURO ..Devo fare un film, perché dopo gl'incassi del Pap'occhio i produttori mi dicono che sono matto se non lo faccio. Presto comincerò a pensarci. E' appena uscito un "nuovissimo Arbore", dizionario del rock con 1500 voci: la prossima stupidaggine invece sarà un libro fotografico intitolato: "Il peggio di Novella 2000" di cui sono assiduo lettore. Ora però, finita la tv, mi riposo un po' e faccio riposare il caro pubblico». Marinella Venegoni

Luoghi citati: Roma, Usa